PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA L'8 MARZO E' SCIOPERO DELLE DONNE!
L'8 MARZO E' ROSSO, PROLETARIO E DI LOTTA!
L'8 MARZO E' ROSSO, PROLETARIO E DI LOTTA!
AGGIORNAMENTO IN CORSO DELLE
ADESIONI ALLO SCIOPERO DELLE DONNE E INIZIATIVE
ROMA:
Lavoratrici
precarie dei nidi
Dal
loro comunicato: “Tenetevi la
festa, dateci il lavoro! 8 marzo 2016 Sciopero delle precarie dei
nidi pubblici. Ci vediamo alle ore 14 a piazza Vidoni, Ministero
Funzione Pubblica... Nel silenzio della politica, nell’immobilismo
dei sindacati, a giugno migliaia di precarie che lavorano nei nidi e
nelle scuole d’infanzia saranno licenziate. Nel paese di
Pulcinella, la direttiva europea che intima di non reiterare i
contratti a tempo determinato, per più di 36 mesi, si traduce non
nell’assunzione ma nell’interruzione secca del rapporto di
lavoro, mettendo sotto i piedi la vita e la professionalità di tante
lavoratrici... Ma in questo paese ogni tanto qualcuno dice no!...”
Lavoratrici delle pulizie e servizi appalti pubblici
Dal
comunicato dell'USI: “...a
Roma l'8 marzo stiamo organizzando un presidio assemblea, a partire
dalle discriminazioni e disparità di trattamento (salariale, di
condizioni di lavoro e di vita) di operaie di imprese di pulizie, di
servizi e utilizzate nelle pubbliche amministrazioni e delle tante,
troppe lavoratrici precarie...”
BOLOGNA:
insegnanti e collaboratrici delle scuole per l'infanzia
Dal
loro comunicato:
“Dal
nostro plesso hanno aderito tutte le maestre e le collaboratrici
quindi la scuola infanzia sarà chiusa e la primaria e secondaria
saranno ad orario ridotto. In
questi giorni andremo a volantinare in vari luoghi della città e
posti di lavoro per la giornata di lotta dell' 8 marzo. Alcune
compagne e collettivi hanno organizzato una cena di solidarietà
con le operaie
della yoox in lotta,
sabato 5 marzo... Anche diverse insegnanti della scuola infanzia
comunale stanno aderendo allo sciopero, per le gravi condizioni
lavorative che stanno vivendo da quest' anno dopo l'introduzione
del doppio contratto, uno da 25 ore e un altro da 40 ore che
ovviamente crea enormi disparità tra colleghe. Viva lo sciopero
delle donne! Lottiamo contro il nostro governo! Stiano un giorno
senza il lavoro delle donne! Blocchiamo il paese! Rompiamo
il silenzio della sua complicità sul massacro in Kurdistan! Siano
gli assassini e i padroni a morire bruciati vivi!"
Inoltre
a Bologna scioperano
le lavoratrici di tutti i comparti del Comune.
lavoratrici e delle Ex
Puliziere - Policlinico
donne del NeoComitato per
la difesa della salute
lavoratrici ATA e docenti
delle scuole
giovani
disoccupate...
Dal
loro comunicato:
“Manifestazione
e assemblea pubblica mattutina presso il palazzo della Regione
siciliana dalle ore 11. Nel
pomeriggio partecipazione al corteo cittadino Piazza massimo ore
16,30
- Lavoro - non lavoro - precarietà - disoccupazione - doppio
sfruttamento e doppia oppressione - discriminazioni... NON
ne possiamo piu'!! Ma noi non possiamo arrenderci e lottiamo, e
troviamo incoraggiamento e stimolo anche da altre lotte
che lavoratrici, operaie precarie portano avanti in Italia e
di cui seguiamo gli sviluppi, dalle operaie di Melfi oppresse dal
fascismo padronale , alle lavoratrici delle Cooperative Sociali di
città del Nord super sfruttate e costrette a volte a condizioni di
lavoro di moderno schiavismo come le immigrate, alle lavoratrici
delle pulizie e alle disoccupate di Taranto, alle educatrici di Roma
a rischio di un vero e proprio licenziamento di massa… 8
marzo 2016, in marcia con il secondo sciopero delle donne. Perche'
la nostra vita deve davvero cambiare!”
Dal
comunicato lav. Policlinico: “contro
i continui e scellerati attacchi di padroni, governo, Stato, Chiesa,
forze oscurantiste, fasciste e razziste. Attacchi che sono la causa
di fondo, strutturale, che crea l’humus ideologico, sociale e
culturale, da MODERNO MEDIOEVO, in cui maturano anche violenza
sessuale, psicologica e fisica contro le donne, oltreché
femminicidi, che sono il frutto più barbaro di questa società, di
questo sistema che deve essere spazzato via dalla lotta
rivoluzionaria delle donne, a cominciare dalle proletarie che sono
quelle maggiormente colpite e che, pertanto, devono essere la forza
trainante della rivoluzione e della liberazione dell’altra metà
del cielo! Doppio
sfruttamento e oppressione, donne in lotta per la rivoluzione! Le
donne hanno un mondo da conquistare, le doppie catene devono
spezzare!”
TARANTO:
lavoratrici
dell'appalto comunale, pulizie, della Teoma srl,
lavoratrici degli asili comunali di Servizi Integrati srl,
lavoratrici delle pulizie scuole statali della Dussmann srl,
operaie della selezione differenziata, Coop. L'Ancora srl.
disoccupate dei cantieri di cittadinanza e le altre disoccupate organizzate,
mamme della scuola elementare Acanfora...
lavoratrici degli asili comunali di Servizi Integrati srl,
lavoratrici delle pulizie scuole statali della Dussmann srl,
operaie della selezione differenziata, Coop. L'Ancora srl.
disoccupate dei cantieri di cittadinanza e le altre disoccupate organizzate,
mamme della scuola elementare Acanfora...
Dal
loro comunicato: "...l'8
marzo presidio alle 9 sotto il Comune, poi corteo fino alla
Prefettura... La situazione di crescente peggioramento della
condizione delle lavoratrici, vede a Taranto una realtà esemplare:
negli appalti di pulizia la stragrande maggioranza sono donne,
doppiamente sfruttate e discriminate: dalle lavoratrici degli asili,
ancora a misere ore e ancor più misero salario (che devono anche
penare per averlo), costrette a fare doppie mansioni, di pulizie e
di ausiliariato senza riconoscimento economico; alle lavoratrici di
pulizia degli uffici e strutture comunali, a rischio di tagli di
posti di lavoro o di ore; alle lavoratrici delle pulizie delle
scuole statali con la prospettiva anche loro di tagli di ore; dalle
operaie della Pasquinelli, costrette a rischiare la salute mettendo
le mani nei rifiuti tossici, pericolosi, con amianto, e sull'orlo di
vedersi togliere il lavoro; alle disoccupate, che per avere anche
uno straccio di reddito sociale con i cantieri di cittadinanza o i
servizi sociali, devono "fare tanti figli", se no, sono
considerate quasi "benestanti"...
Riprendiamoci l'8 marzo, che è un giorno di lotta, nato dalle lavoratrici, dalla storia delle donne rivoluzionarie e comuniste!...”
Riprendiamoci l'8 marzo, che è un giorno di lotta, nato dalle lavoratrici, dalla storia delle donne rivoluzionarie e comuniste!...”
MILANO:
lavoratrici
delle scuole
donne
immigrate
in lotta per la casa
Dal
loro comunicato (tradotto
in arabo):
“Presidio martedì 8 marzo a partire dalla 8,30 via Civitali ang.
Paravia... Per
la prima volta in Italia l’
8 marzo è sciopero delle donne! Per
riprenderci il significato storico di questa giornata di lotta
internazionale delle lavoratrici che hanno una doppia lotta, di
classe e genere da fare... le donne immigrate, oltre a subire le
difficili condizioni che la maggioranza delle donne subiscono, si
vedono aggiungere altre sia in termini di più sfruttamento, bassi
salari, discriminazioni sul lavoro, il ricatto del permesso di
soggiorno, sia in termini di razzismo e più oppressione e, spesso,
si trovano da sole ad affrontare gravi problemi... Un 8 marzo che
unisca in una stessa lotta le donne italiane e le immigrate...”.
Lavoratrici
Sanità:
Dal
comunicato“Con
lo sciopero delle donne per l'8 marzo e la costruzione di una
mobilitazione contro il sistema sanità in
Lombardia stiamo cercando insieme di riappropriarci dei nostri
diritti. della nostra dignità di persone e del bisogno primario di
vivere contro questo sistema distruttivo, contro lo sfruttamento..”
FOGGIA:
braccianti-immigrati
sostegno allo sciopero delle donne
Dal comunicato di “Campagne in lotta”: “...Per quanto riguarda la piattaforma per lo sciopero delle donne dell'8 marzo... Una delle questioni relative al genere su cui siamo intervenute è quella della prostituzione, che sconta la criminalizzazione e la stigmatizzazione più di qualsiasi altra attività. Quindi inserire un punto su questo, e più in generale sul riconoscimento del lavoro riproduttivo nel suo complesso, cosa che ovviamente tocca in maniera molto più significativa le donne... A Foggia, quest’estate, si è organizzata autonomamente una grossa massa di lavoratori, che da mesi rivendica un miglioramento complessivo della condizione di vita dei braccianti agricoli. In particolare le rivendicazioni riguardano il passaggio del pagamento dal salario a cottimo a quello ad ore, la possibilità del trasporto gratuito sul campo, la garanzia di una casa e dell’assistenza sanitaria, e l’ottenimento, essendo la stragrande maggioranza immigrati, del permesso di soggiorno per tutti i lavoratori irregolari costretti a condizioni di miseria a causa della mancanza dei documenti...”
SARDEGNA: lavoratrici delle scuole
FERRARA: lavoratrici dei comparti comunali
Dal comunicato di “Campagne in lotta”: “...Per quanto riguarda la piattaforma per lo sciopero delle donne dell'8 marzo... Una delle questioni relative al genere su cui siamo intervenute è quella della prostituzione, che sconta la criminalizzazione e la stigmatizzazione più di qualsiasi altra attività. Quindi inserire un punto su questo, e più in generale sul riconoscimento del lavoro riproduttivo nel suo complesso, cosa che ovviamente tocca in maniera molto più significativa le donne... A Foggia, quest’estate, si è organizzata autonomamente una grossa massa di lavoratori, che da mesi rivendica un miglioramento complessivo della condizione di vita dei braccianti agricoli. In particolare le rivendicazioni riguardano il passaggio del pagamento dal salario a cottimo a quello ad ore, la possibilità del trasporto gratuito sul campo, la garanzia di una casa e dell’assistenza sanitaria, e l’ottenimento, essendo la stragrande maggioranza immigrati, del permesso di soggiorno per tutti i lavoratori irregolari costretti a condizioni di miseria a causa della mancanza dei documenti...”
SARDEGNA: lavoratrici delle scuole
FERRARA: lavoratrici dei comparti comunali
Lavoratrici
dell'UNIVERSITÀ
DEGLI STUDI DI INSUBRIA
MESTRE:
lavoratrici
degli ospedali e dipartimenti Asl - Spisal
VENEZIA:
lavoratrici
ospedali
BRESCIA:
lavoratrici strutture comunali
Lavoratrici
dei TRASPORTI
di
varie città
Salutiamo
inoltre la decisione dell'USB
di proclamare nella giornata dell'8 marzo lo sciopero nel settore del
commercio,
dove la stragrande maggioranza dei lavoratori sono donne, e dei
lavoratori ex
Lsu degli appalti delle scuole.
Dai
loro comunicati:
“Contro
le dimissioni in bianco mascherate, contro i licenziamenti per
maternità ottenuti dalle aziende con la messa in atto di condizioni
di lavoro inaccettabili, contro l'esclusione dal mondo del lavoro per
le donne, che questo modello sociale vorrebbe invece destinate a
sostituire i servizi sociali e sanitari per le cure della famiglia...
La
situazione nei luoghi di lavoro del commercio... vede donne impiegate
su turni estenuanti, senza il riposo domenicale e con sempre meno
diritti. Ma... le donne del commercio si rimboccano le maniche e si
tolgono il bavaglio e il prossimo 8 marzo scenderanno nelle vie più
commerciali del centro
di Roma....
in
Via dei Condotti, davanti il negozio Gucci, e in via del Corso,
davanti il negozio Zara”.
“La
Usb proclama la seconda azione di sciopero per l' 8 marzo 2016 di
tutti i lavoratori in appalto nelle scuole per rivendicare soluzioni
definitive che non siano proroghe e ammortizzatori sociali...”
MELFI
FCA SATA: dopo
la diffusione dell'appello per lo sciopero dell'8 marzo, lunedì 7
marzo una delegazione di lavoratrici Slai cobas per il sindacato di
classe e del MFPR di Taranto sarà alla Sata per proporre una
piattaforma che raccoglie le denunce delle operaie.
Dall'appello:
“...La
Sata mostra che gli ultramoderni sistemi di intensificazione del
lavoro di Marchionne (Ergo Uas) portano soprattutto per le operaie ad
una condizione da moderno medioevo.
Le
operaie della Sata di Melfi, come degli altri stabilimenti Fca,
dicono che sono stanche dopo poche ore di lavoro. Le pause di 10
minuti sono troppo brevi, i turni stressanti, i ritmi e i carichi di
lavoro attaccano anche la loro salute riproduttiva; devono poi
sentirsi anche offese, umiliate, se chiedono una tuta blu. Quando
escono dalla
fabbrica o nei giorni di riposo non possono riposarsi, perché a casa
ricominciano con le faccende domestiche, i figli, ecc.
Contro
queste condizioni nei mesi passati sono state proprio le operaie a
fare le denunce più forti e a cominciare ad avviare iniziative sulla
questione tute e pause. Dimostrando che le operaie possono essere il
“tallone d'Achille” del sistema Marchionne.
Ora
non bisogna fermarsi...
L'arma
che abbiamo e dobbiamo usare e' lo “sciopero delle donne”... che
a livello nazionale comincerà la sua marcia proprio l'8 marzo, ma
andrà avanti...”
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