lunedì 29 febbraio 2016

pc 29 febbraio - A Padova la repressione non ferma la lotta per la casa!

In mille a Padova contro la criminalizzazione della lotta per la casa

CcOvVBXWoAA88B Sabato un bel corteo si è snodato tra le vie di Padova per respingere al mittente le accuse di associazione a delinquere che hanno portato a diverse misure cautelari contro undici compagni del Comitato di Lotta per la Casa. Chic, Cinca, Maria e Redit sono addirittura finiti agli arresti domiciliari per il loro impegno nel sostegno alle persone sotto sfratto o senza casa. Un impianto accusatorio ridicolo, che ha giustificato tra l'altro anche il sequestro dello Spazio popolare Chinatown in cui sono attivi, oltre che lo sportello anti-sfratto, l'Asd Quadrato Meticcio, un doposcuola, l'associazione N. Pasian, una palestra di Boxe Popolare e la biblioteca del Centro di Documentazione C. Giacca. Sequestrato anche il materiale della web-radio radiazione accusata di "“promuovere le attività criminali” del comitato.
L'associazione a delinquere, per gli inquirenti e la polizia politica DIGOS, sarebbe quella di chi si organizza e lotta contro un sistema che tutti sanno ingiusto. Un sistema fatto di collusione tra palizzanari, poltica e forze dell'ordine, che lascia le persone senza casa quando ci sono centinaia di alloggi vuoti, che favorisce la speculazione, che fa restare le case popolari all'abbandono. Davanti all'avanzare della crisi, una classe dirigente marcia difende i propri interessi a colpi di manganello con la paura di chi sa di essere seduto sulla polveriera di un malcontento diffuso quanto inespresso.
Presenti al corteo di oggi delegazioni dei movimenti di lotta per la casa da tutta Italia ma anche tanti padovani che da subito avevano espresso la propria solidarietà con il comitato.
La risposta è stata chiara e determinata, la lotta per la casa non arretra!

Nessun commento:

Posta un commento