In mille a Padova contro la criminalizzazione della lotta per la casa
Sabato un bel corteo si è snodato tra le vie di Padova per respingere al
mittente le accuse di associazione a delinquere che hanno portato a
diverse misure cautelari contro undici compagni del Comitato di Lotta
per la Casa. Chic, Cinca, Maria e Redit sono addirittura finiti agli
arresti domiciliari per il loro impegno nel sostegno alle persone sotto
sfratto o senza casa. Un impianto accusatorio ridicolo, che ha
giustificato tra l'altro anche il sequestro dello Spazio popolare
Chinatown in cui sono attivi, oltre che lo sportello anti-sfratto, l'Asd
Quadrato Meticcio, un doposcuola, l'associazione N. Pasian, una
palestra di Boxe Popolare e la biblioteca del Centro di Documentazione
C. Giacca. Sequestrato anche il materiale della web-radio radiazione
accusata di "“promuovere le attività criminali” del comitato.
L'associazione a delinquere, per gli inquirenti e la polizia politica DIGOS, sarebbe quella di chi si organizza e lotta contro un sistema che tutti sanno ingiusto. Un sistema fatto di collusione tra palizzanari, poltica e forze dell'ordine, che lascia le persone senza casa quando ci sono centinaia di alloggi vuoti, che favorisce la speculazione, che fa restare le case popolari all'abbandono. Davanti all'avanzare della crisi, una classe dirigente marcia difende i propri interessi a colpi di manganello con la paura di chi sa di essere seduto sulla polveriera di un malcontento diffuso quanto inespresso.
Presenti al corteo di oggi delegazioni dei movimenti di lotta per la casa da tutta Italia ma anche tanti padovani che da subito avevano espresso la propria solidarietà con il comitato.
La risposta è stata chiara e determinata, la lotta per la casa non arretra!
L'associazione a delinquere, per gli inquirenti e la polizia politica DIGOS, sarebbe quella di chi si organizza e lotta contro un sistema che tutti sanno ingiusto. Un sistema fatto di collusione tra palizzanari, poltica e forze dell'ordine, che lascia le persone senza casa quando ci sono centinaia di alloggi vuoti, che favorisce la speculazione, che fa restare le case popolari all'abbandono. Davanti all'avanzare della crisi, una classe dirigente marcia difende i propri interessi a colpi di manganello con la paura di chi sa di essere seduto sulla polveriera di un malcontento diffuso quanto inespresso.
Presenti al corteo di oggi delegazioni dei movimenti di lotta per la casa da tutta Italia ma anche tanti padovani che da subito avevano espresso la propria solidarietà con il comitato.
La risposta è stata chiara e determinata, la lotta per la casa non arretra!
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