La lettera del comitato No Tav Terzo Valico
Terzo Valico, rischio paralisi vs rischio salute
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal Comitato No-Tav Terzo Valico in merito al rischio paralisi dei lavori:
Apprendiamo
con preoccupazione da fonti giornalistiche l’ennesima conferma rispetto
al fatto che l’unica cosa che conta nella scelta di realizzare il Terzo
Valico, sia il raggiungimento degli obiettivi politici ed economici del
goveranante di turno.
In
perfetta continuità con la Giunta Regionale che lo ha preceduto, e con
le Amministrazioni comunali che sostengono l’Opera, il Governatore della
Regione Liguria Giovanni Toti ha mostrato nuovamente di volere il Terzo
Valico a qualsiasi costo.
Ha
espresso la sua preoccupazione per i contenuti del nuovo Dpr sul
trattamento delle rocce da scavo, che porterebbe un sensibile aumento
dei costi connessi alla conduzione in discarica delle rocce contenti
amianto.
Toti si preoccupa dei tempi e dei costi e si adopera per fare in modo di evitare il “rischio paralisi”.
Sono
ben altri i rischi che noi da tempo denunciamo e se vogliamo solo
limitarci alla questione “amianto”, che è solo uno degli aspetti
problematici del Terzo Valico, i rischi per la salute di lavoratori e
cittadini sono seri.
Toti
propone di cambiare i limiti previsti dal Dpr, adducendo come
motivazione l’aumento dei costi a carico della finanza pubblica che il
rispetto del Decreto comporterebbe.
Siamo
sconcertati: invece di chiudere i cantieri, unica soluzione sensata,
propone di alzare le soglie previste dalla legge, mettendo a repentaglio
la salute di tutti.
Si tutela l’Opera e non la popolazione. La popolazione al servizio dei politici e dei loro interessi e non viceversa.
Siamo inoltre ben consci della delicatezza del tema “sicurezza sul lavoro” nelle Grandi Opere.
Purtroppo
abbiamo già avuto modo di constatare che il Terzo Valico non è esente
da incidenti sul lavoro, anche gravi, e dal mancato rispetto di norme
sulla sicurezza.
Attendiamo
fiduciosi una reazione dei sindacati degli edili in merito. Non
vogliamo credere che anche loro siano caduti nella trappola ideologica
di voler tutelare un’opera inutile e dannosa, per la promessa di alcuni
posti di lavoro.
La
gravità delle dichiarazioni di Toti, il totale disinteresse per le
persone, cittadini e lavoratori, il relativismo che ne emerge ci
preoccupano molto, siamo risoluti ad andare in Regione, per chiedere
agli amministratori di ascoltare le nostre ragioni, perchè siamo sempre
piu’ consapevoli che i cantieri debbano essere chiusi.
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