Una quarantina di rappresentanti di migranti degli alberghi Roxana e
Bel sit,
rappresentanti dei lavoratori, precari, disoccupati dello Slai cobas sc e
di
associazioni, forze solidali, come "Compagni e compagne contro ogni
frontiera", hanno partecipato al presidio-assemblea in piazza Fontana,
per dire NO all’hotspot che si sta realizzando a Taranto, per
rivendicare il
diritto di asilo per tutti i migranti sia coloro che devono arrivare che
per i migranti che sono già da due anni nella nostra città;
ma anche per affermare la necessità che la città si mobiliti e discuta sulle scelte
nefaste del governo e supinamente accettate dal Sindaco di Taranto, senza nessuna discussione
neanche nel consiglio comunale e senza ascoltare cosa pensano i
cittadini.
I diversi esponenti presenti sono intervenuti e hanno proposto di
continuare, con informazione e mobilitazione, nei prossimi giorni e settimane.
Una squadra poi ha volantinato il centro città
e un'altra ha posto uno striscione nei pressi del futuro hotspot al porto Varco nord, ove è in funzione il
cantiere (con operai al lavoro anche di domenica per realizzare la struttura in fretta e furia).
Nei prossimi giorni saranno indicate le nuove iniziative in
preparazione
DAL VOLANTINO DELLO SLAI COBAS
Taranto non vuole l'HOT SPOT al PORTO
Taranto NON deve essere la discarica delle politiche del GOVERNO in materia di respingimento dei migranti e restringimento del diritto di asilo
TARANTO E' UNA CITTA
SOLIDALE ACCOGLIENTE E NON UNA CITTA DI GUERRA
Cosa sono e a cosa
servono queste strutture che per non farci capire niente chiamano
HOTSPOT?
I migranti appena
sbarcati verrebbero tutti immediatamente identificati, divisi illegalmente in base
solo alla loro nazionalità e la maggioranza di loro verrebbe respinta nei paesi d'origine, momentaneamente rinchiusi in strutture tipo galere come sono già i CIE, senza dare possibilità e tempo di presentare domanda di asilo in base alla loro situazione personale, senza garantire l'assistenza con la presenza di un traduttore, anzi approfittando del loro stato di paura, confusione, anche per far firmare documenti a loro incomprensibili; ecc.
solo alla loro nazionalità e la maggioranza di loro verrebbe respinta nei paesi d'origine, momentaneamente rinchiusi in strutture tipo galere come sono già i CIE, senza dare possibilità e tempo di presentare domanda di asilo in base alla loro situazione personale, senza garantire l'assistenza con la presenza di un traduttore, anzi approfittando del loro stato di paura, confusione, anche per far firmare documenti a loro incomprensibili; ecc.
Il sistema hot spot è costruito, quindi, solo per
una politica di rimpatrio forzato di massa... Intanto, aumentano i costi, per gli enti
locali, di un’accoglienza negata (già la sola installazione dell'hotspot sta costando quasi 1 milione di euro), i diritti non vengono
rispettati, aumenta il lavoro della magistratura che deve farsi carico di tutti
i ricorsi per il negato accesso alla procedura d’asilo; mentre il porto che dovrebbe
servire allo sviluppo economico della città viene trasformato in un porto
adibito ai respingimenti dei migranti.
La Taranto e la
Puglia della solidarietà e dei diritti devono scendere in piazza!
Di fronte a questo
scempio non possiamo più stare a guardare.
"NO HOTSPOT", "RICONOSCIMENTO
DEL DIRITTO D'ASILO A TUTTI I MIGRANTI di guerra ed economici".
Vogliamo lavoro
per i disoccupati e accoglienza per immigrati
Non guerra,
razzismo e respingimenti illegali e incivili
Slai cobas per il
sindacato di classe via rintone 22 taranto slaicobasta@gmail.com
3475301704
Nessun commento:
Posta un commento