domenica 28 febbraio 2016

pc 28 febbraio - L'HOTSPOT A TARANTO TRA LE INIZIATIVE DI PROTESTA DI MIGRANTI E SOLIDALI

Una quarantina di rappresentanti di migranti degli alberghi Roxana e Bel sit, rappresentanti dei lavoratori, precari, disoccupati dello Slai cobas sc e di associazioni, forze solidali, come "Compagni e compagne contro ogni frontiera", hanno partecipato al presidio-assemblea in piazza Fontana,
per dire NO all’hotspot che si sta realizzando a Taranto, per rivendicare il diritto di asilo per tutti i migranti sia coloro che devono arrivare che per i migranti che sono già da due anni nella nostra città; ma anche per affermare la necessità che la città si mobiliti e discuta sulle scelte nefaste del governo e supinamente accettate dal Sindaco di Taranto, senza nessuna discussione neanche nel consiglio comunale e senza ascoltare cosa pensano i cittadini.
I diversi esponenti presenti sono intervenuti e hanno proposto di continuare, con informazione e mobilitazione, nei prossimi giorni e settimane.
Una squadra poi ha volantinato il centro città e un'altra ha posto uno striscione nei pressi del futuro hotspot al porto Varco nord, ove è in funzione il cantiere (con operai al lavoro anche di domenica per realizzare la struttura in fretta e furia).
Nei prossimi giorni saranno indicate le nuove iniziative in preparazione

LO STRISCIONE APPESO ALL'HOTSPOT
L'HOTSPOT IN COSTRUZIONE AL PORTO
DAL VOLANTINO DELLO SLAI COBAS

Taranto non vuole l'HOT SPOT al PORTO

Taranto NON deve essere la discarica delle politiche del GOVERNO in materia di respingimento dei migranti e restringimento del diritto di asilo

TARANTO E' UNA CITTA SOLIDALE ACCOGLIENTE E NON UNA CITTA DI GUERRA
Cosa sono e a cosa servono queste strutture che per non farci capire niente chiamano HOTSPOT?
I migranti appena sbarcati verrebbero tutti immediatamente identificati, divisi illegalmente in base
solo alla loro nazionalità e la maggioranza di loro verrebbe respinta nei paesi d'origine, momentaneamente rinchiusi in strutture tipo galere come sono già i CIE, senza dare possibilità e tempo di presentare domanda di asilo in base alla loro situazione personale, senza garantire l'assistenza con la presenza di un traduttore, anzi approfittando del loro stato di paura, confusione, anche per far firmare documenti a loro incomprensibili; ecc.
Il sistema hot spot è costruito, quindi, solo per una politica di rimpatrio forzato di massa... Intanto, aumentano i costi, per gli enti locali, di un’accoglienza negata (già la sola installazione dell'hotspot sta costando quasi 1 milione di euro), i diritti non vengono rispettati, aumenta il lavoro della magistratura che deve farsi carico di tutti i ricorsi per il negato accesso alla procedura d’asilo; mentre il porto che dovrebbe servire allo sviluppo economico della città viene trasformato in un porto adibito ai respingimenti dei migranti.
La Taranto e la Puglia della solidarietà e dei diritti devono scendere in piazza!
Di fronte a questo scempio non possiamo più stare a guardare.  
"NO HOTSPOT", "RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO D'ASILO A TUTTI I MIGRANTI di guerra ed economici".
Vogliamo lavoro per i disoccupati e accoglienza per immigrati
Non guerra, razzismo e respingimenti illegali e incivili

Slai cobas per il sindacato di classe via rintone 22 taranto slaicobasta@gmail.com 3475301704

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