I padroni assassini nei tribunali devono essere condannati, e pesantemente, per i crimini che mettono in atto ogni giorno, ma non basta! Necessario è far pagare il costo politico di questi assassini allo Stato e al governo, costruendo la battaglia generale per mettere
fine alla produzione per il profitto del
capitale sulla pelle dei lavoratori e delle masse popolari.
Il giudice di Palermo Monica Sammartino
ha condannato complessivamente a 24 anni e 6 mesi di carcere, per
omicidio colposo, gli ex direttori di Fincantieri Palermo Giuseppe
Cortesi, Antonio Cipponeri e Luciano Lemetti. Sono responsabili della
morte di sette operai deceduti per asbestosi e mesotelioma pleurico
in seguito all'inalazione delle fibre di amianto. Nello stabilimento,
per anni, secondo l'accusa non sarebbero state adottate le misure di
sicurezza minime per evitare il contatto diretto con l'amianto.
I
tre imputati, che avrebbero dovuto vigilare sull'osservanza delle
cautele imposte dalla legge per chi lavora a contatto con l'amianto,
sono stati invece assolti dall'accusa di omicidio colposo relativa ad
altri dieci decessi. Per 15 capi di imputazione di omicidio e lesioni
colpose è stata invece dichiarata la prescrizione. A Cortesi sono
stati inflitti 8 anni e 6 mesi, a Cipponeri 6 anni e 6 mesi e a
Lemetti 9 anni e 6 mesi. Il giudice ha riconosciuto il risarcimento
del danno, da liquidarsi in sede civile, alle parti civili
costituite: i familiari di tre vittime, l'Inail e la Fiom, assistita
dall'avvocato Fabio Lanfranca.
Il magistrato ha inoltre
attribuito una provvisionale immediatamente esecutiva di 700mila all'Inail e somme tra i 120mila e i
65mila euro alle mogli e ai figli delle vittime che si sono
costituiti parti civili. Si tratta del secondo processo celebrato a
Palermo per l'amianto killer alla Fincantieri. A novembre del 2014 la
Corte di Cassazione ha confermato le condanne dei tre dirigenti al
primo dibattimento istruito nel capoluogo. Erano imputati della morte
di 37 operai, uccisi anche loro dalle polveri di asbesto, e per la
malattia sviluppata da altri 24 lavoratori.
LaRepubblicaPalermo
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