Lannemezan 24 ottobre 2015
Care/i compagne/i, care/i amiche/i
A qualche metro da queste mura, da questi fili spinati e da altre torri d’osservazione, riecheggia nella nostra testa l’eco dei vostri slogan e ci porta lontano da questi luoghi sinistri. Certo, la vostra mobilitazione oggi qui non lascia indifferente nessuno: così vicina alle nostre celle, ci dà molto calore e suscita altrettanta emozione ed entusiasmo. Le guardie se lo aspettavano; in qualche modo da quando qui sono detenuti dei prigionieri politici, si sono abituate…
All’alba di questo 32° anno di prigione, compagni, bisogna constatare che la politica d’annientamento imposta ai rivoluzionari protagonisti detenuti è destinata immancabilmente a fallire nella misura in cui si assuma la solidarietà sul terreno della lotta anticapitalista/antimperialista. Non lo si sottolinea mai abbastanza, compagni, solo assumendo la solidarietà sul terreno della lotta di classe in corso e a tutti i livelli si dà il sostegno più efficace ai nostri compagni prigionieri.
Nella guerra scatenata contro le masse popolari qui nel centro del sistema e nelle periferie, i
reazionari di ogni sorta cercano di farla finita usando ogni mezzo contro i rivoluzionari prigionieri, riferimento vivo della Resistenza e della lotta. Devono assolutamente trasformarli in spaventapasseri che servano a spaventare i giovani recalcitranti che si ribellano. Non riuscendo a spezzare la resistenza di questi prigionieri affinché abiurino e rinneghino le proprie convinzioni, agli apparati penitenziari occorre seppellirli vivi e servirsene per influire sul morale di quelli/e che lottano.
Compagni, le iniziative solidali che avete saputo sviluppare di recente non solo hanno contribuito a smascherare efficacemente l’assurdità dell’accanimento giudiziario e della vendetta dello Stato, ma soprattutto hanno prodotto una sonora smentita contro quelli/e che scommettevano sul respiro corto della vostra spinta solidale. Voi ci siete sempre, compagni, sul terreno della lotta e le vostre iniziative molteplici riconfortano e fortificano più che mai la mia risolutezza e determinazione. Qui, al mio fianco valorosi compagni baschi resistono altrettanto da parecchi anni. Viene sistematicamente rifiutata la sospensione della pena per ragioni mediche se si tratta di un militante basco. Il caso del compagno Ibon Fernandez è sintomatico sotto tale aspetto.
Compagni, come vedete dall’inizio di questo mese le masse popolari palestinesi, e in particolare i giovani, sono riusciti a porre in evidenza e in primo piano la piazza della Palestina nella lotta contro la barbarie dell’occupante sionista. Una terza grande Intifada è già in atto. Non servono esperti per spiegare le ragioni di questa Intifada e delle sue diverse modalità di lotta. Il livello d’oppressione e umiliazione inflitto dai sionisti quotidianamente a tutto un popolo non può che suscitare quest’esplosione ed alimentare la sua affermazione e propagazione e a maggior ragione la sua vittoria…
Che mille iniziative solidali fioriscano in favore della Palestina e della sua promettente Intifada!
Che mille iniziative solidali fioriscano in favore dei giovani libanesi in lotta!
Che mille iniziative solidali fioriscano in favore delle masse popolari kurde e dei suoi valorosi combattenti!
Contro l’imperialismo e i suoi cani da guardia sionisti e altri reazionari arabi!
Onore ai martiri e ai popoli in lotta!
La solidarietà, ogni solidarietà, ai prigionieri che resistono nelle carceri sioniste e nelle celle d’isolamento in Marocco, Turchia e altrove nel mondo!
Compagni insieme e solo insieme vinceremo!
A voi tutti, compagni/e e amici/amiche, i miei saluti più calorosi
Il vostro compagno Georges Abdallah
(Palestina Rossa)
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