domenica 25 ottobre 2015

pc 25 ottobre - Una denuncia di Federcontribuenti contro lo Sciovinismo guerrafondaio: 300 milioni di euro in missioni di guerra, ”e ci chiedono di andarne fieri”



Il consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge per la proroga delle missioni internazionali. 300 milioni di euro in pallottole a salve e fucili per il periodo ottobre – dicembre 2015. Paccagnella: ”dovremmo sentirci fieri e orgogliosi? Noi saremo anche retorici, ma loro privi di ogni logica! Il Consiglio Supremo della Difesa ha lanciato l’allarme su possibili attacchi terroristici in Italia dove abbiamo tagliato fondi e smembrato strutture, per non parlare dalla nostra criminalità che ha poco da invidiare ai vari Abu. Il governo italiano alla voce bilancio di ”cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia” ha stanziato 179,6 milioni di euro, la UE, per la stessa voce e per l’Italia ha stanziato 1 miliardo e 647 milioni di euro, che uso se ne fa di questi soldi considerato il corposo taglio alla sicurezza?
Federcontribuenti, ”300 milioni di euro son stati stanziati per costruire in Italia 40 edifici scolastici, dov’è la proporzione? Abbiamo gente sui tetti ad una pioggia, carenza di organico negli ospedali,
nelle scuole, nei tribunali! Inoltre, il governo dovrebbe relazionare gli italiani rispondendo ad alcune domande: quanto costa un fucile? Una pallottola? Una divisa? L’Italia che posizione ha assunto in Medioriente? State con i palestinesi? Con gli ebrei o con gli arabi puro sangue? Con qualcuno vi dovrete pur essere schierati! Noi vorremmo non schierarci, non scegliere chi uccidere, ma questa è altra storia, altro argomento, altra battaglia, altra retorica per chi non ha risposte”. Missioni di pace, insegnamento della civiltà e della democrazia, o controllo in aree strategiche, dove miniere e giacimenti alimentano conflitti secolari. 20 missioni internazionali in totale, di cui: 7 in Europa e una spesa di 45.088.839 milioni di euro; 9 missioni in Asia e una spesa di 173 milioni di euro; 17.723 euro per la partecipazione di un magistrato collocato fuori ruolo alla missione dell’Unione europea in Palestina.

3 missioni in Africa per una spesa di 22 milioni;
Assicurazioni, trasporto, infrastrutture, AISE, cooperazione civile-militare, cessioni per 42.798 milioni di euro: contratti di assicurazione e di trasporto e per la realizzazione di infrastrutture, relativi alle missioni internazionali elencate nel decreto legge; cessione, a titolo gratuito, alla Repubblica d’Iraq di equipaggiamenti di protezione CBRN; cessione, a titolo gratuito, alla Repubblica d’Albania di materiali di ricambio per i veicoli VM 90P; cessione, a titolo gratuito, di materiali di ricambio per velivoli F-16, dichiarati fuori servizio, alla Repubblica Araba d’Egitto e 3 elicotteri A109 modello AII, dichiarati fuori servizio, all’Uganda. Infine, la cessione, a titolo gratuito, alla Repubblica islamica del Pakistan di 100 veicoli M113, già autorizzata lo scorso anno, può essere effettuata nel 2015 senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica
Dispositivi di sicurezza e protezione per 25 milioni di euro.
Iniziative di cooperazione allo sviluppo spesa di euro 38.500.000 a integrazione degli stanziamenti per iniziative di cooperazione volte a migliorare le condizioni di vita della popolazione e dei rifugiati e a sostenere la ricostruzione civile in favore di Afghanistan, Etiopia, Repubblica Centrafricana, Iraq, Libia, Mali, Niger, Myanmar, Pakistan, Palestina, Siria, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Yemen e, in relazione all’assistenza dei rifugiati, dei Paesi ad essi limitrofi nonché per contribuire a iniziative europee e multilaterali in materia di migrazioni e sviluppo.
Sostegno e partecipazione dei processi di pace e di stabilizzazione per euro 14.430 milioni.
”Soldi per armare, addestrare, mantenere strutture in territorio straniero. Soldi per la pace, per la guerra, per l’intelligence, per atterrare morti, per alzare muri contro i profughi che costringiamo alla fuga. Soldi per l’ordine e il disordine, per togliere mine che abbiamo venduto. Finanziamo la morte e ci chiedono di andarne fieri!”

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