martedì 27 ottobre 2015

pc 27 ottobre - 10 anni fa iniziava la rivolta delle banlieus parigine - un meeting internazionale a Parigi indetto dai maoisti italiani e francesi!

Cosa avvenne

Giovedì 27 ottobre 2005, a Clichy-sous-Bois, due ragazzi, Zyed Benna di 17 anni e Bouna Traoré di 15 muoiono fulminati da un trasformatore all'interno di una cabina elettrica ed un terzo, Muhittin Altun di 17 anni, rimane gravemente ferito. ... i tre ragazzi, essendo inseguiti da una pattuglia di polizia, avevano scavalcato il muro per nascondersi... i ragazzi  sono stati inseguiti, da una pattuglia di polizia era stata chiamata sul posto per un presunto tentativo di furto. Successivamente alle prime verifiche è risultato che gli adolescenti non avevano nessuno tipo di coinvolgimento nel tentativo di furto in questione. La sera stessa cominciano gli scontri tra diverse centinaia di giovani e le forze dell'ordine. Vengono incendiate alcune auto, bidoni dell'immondizia e vi sono scontri piuttosto violenti tra forze dell'ordine ed abitanti dei quartieri. La rivolta proseguirà per giorni estendendosi a Montfermeil e ad altri centri del dipartimento di Senna-Saint-Denis a partire dal 1º novembre. Successivamente si è diffuso anche ad altre città della Francia come RennesÉvreuxRouenLillaValenciennesAmiensDigioneTolosaPauMarsiglia e Nizza.
Il ministro degli interni Sarkozy dichiara la sua ferma intenzione di proseguire la sua politica di "tolleranza zero" e che si sbarazzerà dei "rifiuti" e delle "canaglie": Già nelle dichiarazioni del 20 giugno, aveva affermato di voler "ripulire le banlieues" con il "karcher", l'idrante utilizzato per il lavaggio delle auto. L'8 novembre il governo francese ha dichiarato lo stato d'emergenza riprendendo la legge del 3 aprile 1955, promulgata durante la guerra d'Algeria. Il 14 novembre è stato prolungato per altri 3 mesi....

L'appello per il meeting

Dalla rivolta delle banlieues alla rivoluzione proletaria!
Sono passati dieci anni da quando Bouna e Zied, due giovani di 17 e 15 anni, trovavano la morte dentro un trasformatore elettrico, mentre la polizia dava loro la caccia. 10 anni fa le banlieues si infiammavano alla notizia di questo nuovo omicidio della polizia. In tutta la Francia, nei quartieri popolari, i giovani si sono ribellati per quasi un mese e mezzo contro la polizia e lo Stato borghese.
Un nuovo spettro è apparso per la borghesia e il suo stato e per tutte le borghesie imperialiste europee che hanno visto nuove rivolte, da Stoccolma a Londra e anche a Ferguson per la borghesia imperialista degli Stati Uniti.
Di fronte a questa rivolta, la borghesia ha dovuto dichiarare lo stato di emergenza, che non era stato dichiarato dalla guerra in Algeria. Da destra a sinistra e fino all'estrema sinistra, sin sono accumulate condanne contro questa giusta rabbia e una mobilitazione di questa portata. I cosiddetti 'rivoluzionari' hanno mostrato il loro vero volto schierandosi con la borghesia e non con le masse popolari in lotta.
Dall'inizio della rivolta, i maoisti hanno affermato che questa era pienamente legittima e che il ruolo dei rivoluzionari era quello di essere al fianco dei ribelli contro la polizia. "E' giusto ribellarsi!" ecco quello che abbiamo martellato di fronte a tutte e tutti coloro che hanno trovato ogni pretesto possibile e immaginabile per screditare la giusta lotta dei giovani dei quartieri popolari. I maoisti sono stati tra le uniche forze politiche ad essere in campo al centro stesso dei luoghi della rivolta per sostenerla.
10 anni dopo la situazione non ha fatto altro che peggiorare. La borghesia scarica la crisi economica sulle spalle dei proletari, e ciò si riflette ancor più nelle zone popolari dove vivono quasi esclusivamente proletari. La disoccupazione è 2,5 volte più alta rispetto al resto del territorio, raggiungendo il 45% tra i giovani; la percentuale dei contratti di lavoro precari è maggiore; il tasso di povertà è tre volte superiore; gli immigrati o persone di origine immigrata sono più numerosi, subendo l'oppressione aggiuntiva del razzismo; ci sono più famiglie monoparentali, il che significa più donne (il 90% delle famiglie monoparentali) in situazioni difficili (disoccupate al 50%); le condizioni abitative sono più difficili che altrove.
In una situazione in cui il razzismo di Stato è evidente, dove la disoccupazione è in aumento e le condizioni di lavoro stanno diventando più dure, i quartieri popolari sono in prima linea nell'offensiva della borghesia contro la classe operaia.
E la polizia continua a mutilare, non si contano più gli occhi persi a causa dei proiettili di gomma sparati, e uccidere, da Wissam El-Yamni a Amine Bentousi la lista è lunga, ogni anno la polizia fa più di dieci morti nei nostri quartieri... e vediamo la stessa cosa in tutti i paesi imperialisti.
La rivolta delle banlieues è la prova che la gioventù proletaria non si lascia sopraffare ed è in grado di reagire in Francia come in tutti i paesi imperialisti. Ancora oggi, continuiamo a dire che è giusto ribellarsi! Oggi bisogna affermare che è giusto rispondere alla violenza dello Stato borghese con la violenza rivoluzionaria. Come è giusto sostenere tutte le lotte che si sviluppano al di fuori delle regole dello Stato borghese - come alla Air France, etc.
Il Bloc Rouge (unificazione dei maoisti) e il Partito comunista maoista – Italia, organizzano un incontro internazionale per i10 anni della rivolta delle banlieues, come abbiamo fatto nel 2006.
Perché è necessario - prima come ora - riflettere e trovare una guida per l'azione affinché le rivolte divengano parte della marcia della rivoluzione proletaria nei paesi imperialisti.
Invitiamo tutte le forze comuniste, rivoluzionarie e progressiste internazionali a partecipare a questo incontro e a dare il proprio contributo in tutte le forme possibili.

Dove c'è oppressione, c'è resistenza!
Contro la borghesia imperialista e tutti i reazionari, 
è giusto ribellarsi!
Osare lottare, osare vincere!

Bloc Rouge (unificazione dei maoisti) - Francia
Partito Comunista maoista - Italia

Per maggiori informazioni e per informare del vostro arrivo contattare blocrouge@gmail.com.

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