Il "colpo al cerchio" è dato dall'annuncio nella note del 25 ottobre del commissione Juncker, nel vertice con 8 Paesi Ue più Macedonia e Serbia, che saranno creati 100mila nuovi posti di
accoglienza per i profughi e saranno aumentate le capacità di fornire rifugio temporaneo, cibo, acqua e assistenza
sanitaria, a quanti ne abbiano bisogno.
Ma nello stesso tempo si dice di scoraggiare il movimento dei profughi o migranti da un confine all'altro senza informare i Paesi vicini; e soprattutto si pone l'obbligo ai migranti della registrazione, altrimenti non avranno alcun diritto.
Ma nello stesso tempo si dice di scoraggiare il movimento dei profughi o migranti da un confine all'altro senza informare i Paesi vicini; e soprattutto si pone l'obbligo ai migranti della registrazione, altrimenti non avranno alcun diritto.
Un "colpo al cerchio", quindi, sotto condizione e mentre i migranti, donne, bambini, continuano a morire nei mari o a passare ore e giorni al freddo alle frontiere.
Ma la vera politica verso i migranti sta nel "colpo alla botte": "I paesi inoltre
dovranno lavorare per i rimpatri dei migranti che non hanno diritto
alla protezione internazionale e rafforzare con Frontex i controlli
delle frontiere esterne, in particolare intensificando la
collaborazione con Afghanistan, Bangladesh e Pakistan; rafforzare il
sostegno ai blocchi di frontiera attuati da Frontex ai confini tra
Bulgaria e Turchia; istituire una nuova operazione di controllo
Frontex al confine esterno tra Grecia e Macedonia e Grecia ed
Albania. D'ora in poi ogni settimana verrà fatto un monitoraggio
insieme a Bruxelles della situazione".
Di fatto tutte le frontiere verranno rafforzate; si sono decisi più stretti legami con i regimi reazionari dei paesi da cui scappano uomini, donne, bambini. Verranno rimandati indietro migliaia di migranti a morire di persecuzioni o di fame.
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