Friuli Venezia Giulia. Niente diritti né accoglienza per i migranti. Costretti a bivaccare lungo il fiume Isonzo
"...Il sindaco di Gorizia Ettore Romoli, erede del generale Cadorna, ha
stabilito che Gorizia è di nuovo zona franca: diritti umani, leggi,
perfino il più elementare buon senso non si applicano. C’è il nemico
alle porte del municipio, conta solo la difesa della città
irredenta, bisogna sventolare la bandiera etnica...
Quest’angolo di Nord Est si rivela avamposto della migrazione biblica. Con la jungle — fra la boscaglia sotto il parco e il fiume — che riproduce in scala quella di Calais. Con i volontari di «Insieme con voi» che assicurano tende, coperte, cibo, medicine. Con afghani, pakistani, siriani letteralmente invisibili per le autorità. Con i fascisti di Casa Pound e Forza Nuova che riempiono l’indifferenza democratica: prossimo appuntamento sabato, all’insegna del filo spinato come soluzione finale…
(e con il) prefetto Isabella Alberti (erede del collega Vittorio Zappalorto) preoccupata dell’equilibrio politico che mantiene in sintonia governo Renzi, giunta Serracchiani e maggioranza locale Fi e Lega...
Gorizia è fuorilegge. Come se fosse l’Ungheria di Orbán, pronta magari a replicare la Bulgaria. E produce la fabbrica d’odio che si nutre di omertà, egoismo, irresponsabilità e propaganda. Eppure un drappello di donne resiste: hanno «adottato» i migranti come figli dello stesso mondo e si dannano l’anima affinché non siano più fantasmi...
...Romoli (ex parlamentare, assessore regionale e super-coordinatore di Fi) in pieno inverno aveva firmato l’ordinanza «anti bivacco» per sgomberare i migranti. E il famigerato Cie di Gradisca d’Isonzo — chiuso dall’autunno 2013 – viene riciclato come futuribile hub con il bel risultato di concentrare centinaia di profughi nel paese di 6.500 abitanti, perché il capoluogo pretende di respingerli...
...Medici senza frontiere rilancia l’allarme: «Mai visti così tanti migranti costretti a dormire nei boschi, a due passi dalla città». E l’assessore provinciale Ilaria Cecot racconta scandalizzata: «Ho ancora nelle orecchie il rumore dell’acqua del fiume arrabbiato e il silenzio assordante delle istituzioni. Il preallarme nella jungle era scattato la mattina del 14 ottobre, quando l’Isonzo registrava una portata di 850 metri cubi al secondo. Nessuno si è preoccupato di verificare se esseri umani fossero in pericolo. Nessuno della prefettura né la Protezione civile del Comune. L’assessore Del Sordi era impegnato, esattamente in quei momenti, nella conferenza stampa contro l’accoglienza...
Quest’angolo di Nord Est si rivela avamposto della migrazione biblica. Con la jungle — fra la boscaglia sotto il parco e il fiume — che riproduce in scala quella di Calais. Con i volontari di «Insieme con voi» che assicurano tende, coperte, cibo, medicine. Con afghani, pakistani, siriani letteralmente invisibili per le autorità. Con i fascisti di Casa Pound e Forza Nuova che riempiono l’indifferenza democratica: prossimo appuntamento sabato, all’insegna del filo spinato come soluzione finale…
(e con il) prefetto Isabella Alberti (erede del collega Vittorio Zappalorto) preoccupata dell’equilibrio politico che mantiene in sintonia governo Renzi, giunta Serracchiani e maggioranza locale Fi e Lega...
Gorizia è fuorilegge. Come se fosse l’Ungheria di Orbán, pronta magari a replicare la Bulgaria. E produce la fabbrica d’odio che si nutre di omertà, egoismo, irresponsabilità e propaganda. Eppure un drappello di donne resiste: hanno «adottato» i migranti come figli dello stesso mondo e si dannano l’anima affinché non siano più fantasmi...
...Romoli (ex parlamentare, assessore regionale e super-coordinatore di Fi) in pieno inverno aveva firmato l’ordinanza «anti bivacco» per sgomberare i migranti. E il famigerato Cie di Gradisca d’Isonzo — chiuso dall’autunno 2013 – viene riciclato come futuribile hub con il bel risultato di concentrare centinaia di profughi nel paese di 6.500 abitanti, perché il capoluogo pretende di respingerli...
...Medici senza frontiere rilancia l’allarme: «Mai visti così tanti migranti costretti a dormire nei boschi, a due passi dalla città». E l’assessore provinciale Ilaria Cecot racconta scandalizzata: «Ho ancora nelle orecchie il rumore dell’acqua del fiume arrabbiato e il silenzio assordante delle istituzioni. Il preallarme nella jungle era scattato la mattina del 14 ottobre, quando l’Isonzo registrava una portata di 850 metri cubi al secondo. Nessuno si è preoccupato di verificare se esseri umani fossero in pericolo. Nessuno della prefettura né la Protezione civile del Comune. L’assessore Del Sordi era impegnato, esattamente in quei momenti, nella conferenza stampa contro l’accoglienza...
Nessun commento:
Posta un commento