martedì 28 ottobre 2014

pc 28 ottobre - POLIZIA ASSASSINA! LA REPRESSIONE ALIMENTA LA NOSTRA RIBELLIONE


Manifestazione alla ZAD di Testet, un ragazzo muore durante gli scontri con la polizia 

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Sabato diverse migliaia di persone hanno risposto all'appello per una manifestazione sulla Zad (zone à défendre - zona da difendere) di Testet, nella regione del Tarn vicino a Tolosa.
Sul sito è prevista la costruzione di una mega-diga (detta di Sivens) da 1,3 milioni di metri cubi d'acqua che beneficerà a un pugno di grandi aziende d'agricoltura industriale (contro i contadini più piccoli, che spingono i comitati locali) e che comporterà la distruzione di una zona umida che ospita numerose specie protette. Comitati locali e compagni hanno moltiplicato in questi mesi le azioni di blocco e di occupazione delle terre.
Durante l'estate la ZAD di Testet era stata già più volte attaccata dalle forze dell'ordine e anche al termine del corteo di ieri i manifestanti hanno denunciato diverse provocazioni da parte della polizia: i gendarmi, presenti con decine di camionette, hanno sparato numerosi lacrimogeni e non hanno lasciato la zona per tutta la notte. Gli scontri sono proseguiti sporadicamente nel bosco fino alle 3/4 del mattino, con cariche e granate assordanti da parte delle forze dell'ordine.
Remi, un ragazzo di 21 anni, ha perso la vita durante gli scontri. Secondo le prime ricostruzioni il suo corpo, ormai senza vita, sarebbe stato raccolto nel bosco dalla polizia dopo una carica. Gli oppositori al progetto hanno confermato che la morte è avvenuta durante gli scontri con la gendarmerie tra le 2 e le 3 di notte. La polizia invece ha prima comunicato falsamente il ritrovamento del corpo lontano dalla zona di scontro, per poi rifiutare di fornire qualsiasi informazione supplementare.
Appuntamenti di solidarietà sono previsti questa sera in diverse città francesi. Nei dintorni della Zad, a Gaillac, la polizia ha caricato i solidali che si erano riuniti in memoria di Remi:
Per domani sono stati lanciati presidi e manifestazioni sotto le prefetture di Albi, Lyon e Nantes e l'elenco delle città che si preparano a scendere in piazza potrebbe allungarsi col passare delle ore e il crescere della rabbia.
(da INFO OUT).

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