Era una
manifestazione,
non uno sciopero:
non uno sciopero:
sindacalista
condannato
Astensione alla
Traconf nel 2013: 5 giorni di arresto e 1.300 euro di multa a un esponente del
SiCobas. La difesa: primo caso di condanna per aver proclamato uno
sciopero
«Il Piacenza», Gianfranco
Salvatori 29 ottobre 2014
Quella manifestazione non
era autorizzata, secondo il giudice, e così il sindacalista è stato condannato a
5 giorni di arresto e 1.358 euro di multa. Unica soddisfazione: la pena non
verrà menzionata nel certificato penale.
Il giudice Gianandrea
Bussi hacondannato Roberto Luzzi,
sindacalista Sì Cobas perché lo ha ritenuto colpevole di aver manifestato
davanti alla Traconf, nel settembre dello scorso anno, durante uno sciopero. Il
pm Arturo Iacovacci e gli avvocati difensori Gianmarco Lupi ed Eugenio Losco
(quest’ultimo del Foro di Milano) ne avevano chiesto l’assoluzione. Lo sciopero,
avevano argomentato, è diverso dalla manifestazione secondo la quale è
necessaria una autorizzazione della questura, in base al Testo unico delle leggi
di pubblica sicurezza.
«Sono allibito - ha
affermato il sindacalista fuori dall’aula – anche perché lo stesso pm aveva
chiesto l’assoluzione. Questa sentenza tende ad aderire all’impostazione della
questura che vuole far passare lo sciopero come una manifestazione». Stupito
anche l’avvocato Losco: «Credo che questa sia il primo caso di condanna di un
sindacalista per aver proclamato uno sciopero». Comunque, Losco e Lupi hanno
annunciato di attendere le motivazioni della sentenza e di proporre
appello.
La sentenza
del tribunale di Piacenza crea un pericoloso precedente che potrebbe «fare
giurisprudenza». Il confine tra sciopero e manifestazione è infatti
molto sottile.
Questa
sentenza, senza toccare formalmente il diritto di sciopero, di fatto lo
sterilizza, lasciando ampio potere discrezionale a Digos, questori e
prefetti.
È una
sentenza in linea con lo spirito antioperaio del governo
Renzi-Berlusconi.
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