mercoledì 29 ottobre 2014

pc 29 ottobre - L'ARROGANTE, STUPIDO, PERICOLOSO DITTATORELLO RENZI


Il Berlusconi sembra quasi un esponente democratico al confronto dell'arroganza, della strafottenza per le minime regole del sistema borghese di Renzi, in cui la protervia è pari alla stupidità, che però può diventare pericolosa.
Le dichiarazioni fatte a "Otto e mezzo": "...Se per anni si è pensato che per fare una legge bisogna chiedere il permesso ai sindacati, ci siamo sbagliati. E’ arrivato il momento che ciascuno in Italia torni a fare il suo mestiere. Le leggi si fanno in Parlamento. Se i sindacalisti vogliono trattare si facciano eleggere. Io ho detto ai ministri che siamo disponibili ad ascoltare. Se hanno considerazioni da fare li ascoltiamo, se gli viene più comodo possono mandarci una mail, ma è ora di finirla di pensare che si alza uno e blocca gli altri”, sono di quelle che certo tutti i padroni, i governanti in Europa le pensano... ma non le dicono!
Renzi per attaccare il ruolo stesso del sindacato, usa il Parlamento. Ma siamo all'aperto imbroglio, visto che il suo stile di governo, di fare le leggi con decreti, è contro e esautora lo stesso parlamento! Verso i parlamentari, Renzi e il suo governo hanno lo stesso atteggiamento: voi al massimo potete parlare, io al massimo vi ascolto, ma poi decido io.

E, il problema, non è l'attacco alla Camusso, alla Cgil, ma è alla classe operaia, ai lavoratori, al fatto stesso che abbiano voce e siano organizzati.

(dall'editoriale del foglio di proletari comunisti diffuso il 25 a Roma e che ora continua ad essere diffuso alle fabbriche):

"... Il governo Renzi ha deciso di dare un segnale forte a padroni europei, italiani concentrando l’attacco alla classe operaia e ai lavoratori. Renzi lo fa con stile moderno fascista, chiamando a raccolta tutte le forze filopadronali in parlamento, in primis Berlusconi, e nella società; lo fa con il PD e oltre l’attuale Pd incancrenito e senza alcuna possibilità di cambiamento di campo, non possa impedire tale disegno...
L’attacco all’art. 18 è innanzitutto un attacco ideologico e politico, i suoi effetti economici sono relativi, e quindi la risposta deve essere ideologica e politica. Attacco ideologico, perchè si vuole affermare il primato assoluto del capitale e la sua dittatura di classe sui posti di lavoro e nella società, facendo leva sulla crisi ideologica del movimento operaio. Attacco politico perchè vuole creare un nuovo stadio consolidato alla marcia moderno fascista del governo dei padroni...

La parte più insidiosa dell’azione del governo fa leva sull’utilizzazione spregiudicata dei mass media, come e peggio di Berlusconi, per cercare di mettere ‘masse contro masse’, usando pienamente la demagogia antisindacale...

...(ma) noi dobbiamo considerare l’opportunità che questa battaglia offre per mobilitare, conquistare e far giocare un ruolo d’avanguardia a settori della classe operaia, ai settori proletari assimilabili. Serve una risposta visibile e immediata e una battaglia prolungata..."

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