La giornata di oggi si apre con l'uccisione all'alba di 20 Palestinesi. Colpita una scuola dell'Onu dove si erano rifugiati molti civili dopo che Israele aveva avvertito il quartiere dove risiedevano che sarebbe stato bombardato. La palazzina raggiunta da colpi sparati da un carro armato che hanno raggiunto le stanze di due classi. Una famiglia di cinque persone è stata sterminata dopo un raid a Khan Yunis, nel sud della Striscia. Salgono a 1.237 le vittime palestinesi dall'inizio dell'operazione israeliana.
Bambini e donne sono i "bersagli" preferiti dallo Stato sionista. Israele teorizza che ogni bambino è un futuro combattente e quindi va ucciso subito. Mentre con l'attacco alla centrale elettrica Israele punta ad annientare l'intero popolo di Gaza.
Israele non sta portando avanti una guerra, ma un genocidio, che ha l'obiettivo di far scomparire la Palestina e rinnovare la teoria del "Grande Israele".
In questo c'è tutto il carattere nazista dell'azione dello Stato di Israele, unito al razzismo verso tutti coloro che non sono "ebrei".
Tutto questo rende oggi il sostegno al popolo palestinese e alla sua eroica Resistenza una questione internazionale, che richiede una mobilitazione in ogni paese, urgente e prolungata.
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