o come mostrano i bombardamenti che colpiscono scuole, ospedali,bambini che giocano a palla
Netanyahu: avanti con o senza
tregua Onu contro Usa: «Arma Israele»
Israele chiama altri 16mila riservisti nella Striscia.
Consiglio di Sicurezza Nazioni Unite: «Da entrambe le parti crimini di guerra».
La Casa Bianca: «Ingiustificabile attacco Onu»
di Redazione Online
La sintesi
della ventiquattresima giornata di combattimenti è un triste elenco di numeri
diffuso dall’Onu: «Oltre l’80% delle persone uccise finora a Gaza sono civili,
di cui 251 bambini». Tra le vittime ci sono anche sette membri dello staff
dell’Onu, spiega il responsabile per gli affari umanitari, Valerie Amos,
intervenendo in videoconferenza alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu.
Un incontro chiesto con urgenza dopo i massacri di mercoledì, quando è stata
colpita una seconda scuola delle Nazioni Unite che offriva ricovero agli
sfollati. Decine di bambini sono rimasti uccisi, anche durante un attacco a un
mercato. Da un lato l’Onu, tramite l’Alto commissario per i diritti umani Navi
Pillay, ha accusato Israele e Hama di compiere «crimini di guerra». Ma ha anche
denunciato he gli Usa devono smettere di «armare» Israele. Da parte sua la Casa
Bianca alza la voce contro lo storico alleato e condanna la scelta delle truppe
israeliane di colpire a Gaza strutture Onu come scuole e rifugi: «È (una
politica) totalmente inaccettabile ed indifendibile».
«Violazione diritti umani»
Intanto i
razzi di Hamas continuano a volare sopra il cielo di Israele, anche se pochi
vanno a segno e si scontrano con il sistema
antimissilistico Iron Dome. L’Onu ha accusato Israele e i militanti di Hamas di
avere commesso «crimini di guerra» sulla Striscia di Gaza: con il
posizionamento e il lancio di razzi all’interno di aree densamente popolate
entrambe le parti stanno commettendo «una violazione del diritto umanitario
internazionale, che potrebbero costituire un crimine di guerra, anche la guerra
ha delle regole». Secondo Navi Pillay, l’Alto commissario delle Nazioni Unite,
si stanno ripetendo gli stessi atti della guerra di Gaza del 2009, in cui l’Onu
aveva concluso che Israele aveva deliberatamente colpito i civili: «Niente di
tutto questo mi sembra essere accidentale. Israele sembra sfidare
deliberatamente gli obblighi che il diritto internazionale impone», ha
continuato Pillay che ha anche criticato gli attacchi di Israele contro le
centrali elettriche, i sistemi fognari di Gaza e i pozzi d’acqua come parte di
un modello di distruzione simile alla guerra di Gaza del 2009. Lo stesso membro
dell’Onu, in giornata, aveva puntato il dito contro gli Stati Uniti: «Gli Usa
hanno influenza su Israele e dovrebbero fare di più per fermare le morti.
Israele viola deliberatamente il diritto internazionale. Basta armare il loro
esercito».Nella stessa seduta del Consigli di sicurezza ha fatto sentire la sua
voce anche l’ambasciatore israeliano che ha respinto le critiche al suo
governo: «Hamas è responsabile di crimini di guerra e usa i civili come scudi
umani. Basta con questa idea di Hamas che combatte per la libertà, è
un’organizzazione terroristica».
Israele chiama i riservisti
Con un
bilancio (1.400 palestinesi uccisi e 8.220 feriti, 56 soldati israeliani morti
e tre civili) che ormai si può considerare il più grave dalla guerra con il
Libano nel 2006, le operazioni israeliane nella Striscia non accennano a
fermarsi. Il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato che non accetterà alcun
cessate-il-fuoco che tenti di impedire a Israele di distruggere tutti tunnel
scavati dai miliziani. «Siamo determinati a compiere la nostra missione, con o
senza il cessate il fuoco», ha detto parlando in apertura di una ennesima
riunione del gabinetto di sicurezza. «E dunque non accetterò alcuna proposta
(di tregua) che non consentirà all’esercito di completare questo lavoro,
(necessario) per la sicurezza dei cittadini israeliani». Una delegazione di
Hamas e della Jihad Islamica sarebbe giunta al Cairo per discutere
dell’iniziativa egiziana sul cessate il fuoco nella Striscia.
Obiettivo: i tunnel
Secondi
fonti dell’esercito israeliano la maggior parte dei 32 tunnel sono stati
distrutti: servono pochi giorni per annientare gli altri. Il premier Netanyahu
ha più volte ribadito che è determinato a concludere la missione di distruzione
dei tunnel, con o senza “cessate il fuoco”. «Questa, ha spiegato, è la prima
fase verso la smilitarizzazione della Striscia di Gaza. Al momento abbiamo
neutralizzato decine di tunnel. Siamo determinati a proseguire». I tunnel sono
quelli utilizzati dai miliziani palestinesi della Striscia di Gaza per cercare
di infiltrarsi dall’enclave costiera in territorio israeliano.
31 luglio
2014 | 11:33
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