Lo Slai cobas per il sindacato di classe coordinamento nazionale invita
gli operai, tutti i lavoratori, le organizzazioni sindacali di base e di
classe a far sentire la loro voce e la loro solidarietà al popolo
palestinese che ha visto cadere trucidati mille e forse più dei suoi
figli e figlie, con circa la metà di donne e bambini, per opera della
barbara e criminale aggressione dello Stato di Israele.
Uno Stato che in nome dell'ebraismo stermina e uccide come fecero i
nazisti con gli ebrei; uno Stato religioso, per cui per essere citadini
bisogna essere ebrei, peggiore dei cosiddetti Stati islamici. Uno Stato
di ricchi e di privilegiati che si regge sull'oppressione di un altro
popolo, che ha rubato la terra al popolo palestinese e ne ha ucciso
finora tante vite; uno Stato razzista e segregazionista come e peggio di
come era lo Stato famigerato dell'apartheid del Sud Africa. Uno Stato
superarmato, militarizzato, con a disposizione le armi nucleari, che si
fa forte dell'appoggio che gli viene dall'imperialismo guerrafondaio
americano, dei governi europei e che è finanziato dalle potenti lobby
affaristiche di religione ebraica. Uno Stato che strumentalizza
volgarmente il più atroce crimine della storia dell'umanità, l'olocausto
nazista, per fare nuovi crimini dell'umanità contro il popolo
palestinese. Uno Stato che gode nell'area dell'appoggio di monarchie
feudali e di dittature militari come quella egiziana. Uno Stato che ha
violato tutte le risoluzioni dell'ONU che lo abbligavano a non procedere
come ha proceduto finora, ma non ha ricevuto alcuna sanzione,
dimostrando che anche l'Onu non considera i popoli tutti sullo stesso
piano. Uno Stato che non ha mai nascosto, nei suoi teorici e nei suoi
governanti, l'idea di costruire una 'Grande Israele' e di costruire un
impero minore nella zona; uno Stato che strangola da anni la popolazione
di Gaza e il popolo palestinese, con un blocco che la affama, un blocco
che ha prodotto già più morti di quanto ne producono le aggressioni,
l'invasione e l'occupazione.
Il popolo palestinese è un popolo che resiste e combatte e non può accettare per sempre una vita sottoccupazione che non è vita.
Quale operaio italiano accetterebbe una situazione del genere senza ribellarsi e reagire?
Il popolo palestinese ha cercato sempre di costruire proprie
organizzazioni della resistenza, proprie autorità, sempre non
riconosciute, calpestate e combattute dallo Stato di Israele.
Il popolo palestinese, come tutti i popoli, ha diritto di scegliere
liberamente le sue rappresentanze e di usare le armi per difendersi. La
resistenza, il ruolo di Hamas sono attualmente una libera scelta del
popolo palestinese, e ad esso deve andare il sostegno di tutti.
La stampa dei padroni, la stampa dell'imperialismo, la stampa dei
governi come quello di Renzi e come tutti i governi di centro, di destra
o di "sinistra" in Europa, insieme ad articoli compassionevoli verso il
popolo palestinese, ci vorrebbe convincere che lì il problema sarebbero
i missili di Hamas che finora hanno fatto solo due vittime o le pietre
dei ragazzi palestinesi e non l'esercito di Israele che usa anche nuove
armi distruttive contro ospedali, scuole, case e ogni genere di
struttura civile palestinese.
Sono gli stessi governi che tutti i giorni vomitano che la crisi va
scaricata sui lavoratori, tagliando salari, posti di lavoro, diritti e
pensioni, che riducono il nostro paese in una gigantesca terra di
disoccupati; che ci tolgono la sanità, la scuola, ci negano le case e
una vita e un futuro decente; che usano la polizia contro chi lotta e si
ribella, che armano e considerano un buon affare armare Israele per
fare profitti.
Questi sono dalla parte di Israele, questi spargono infamia sul popolo palestinese.
Per questo gli operai, i lavoratori, le masse popolari devono essere
dalla parte del popolo palestinese, e considerare la loro lotta come la
nostra lotta, contro nemici comuni.
Partiti parlamentari, sindacati confederali tacciono. Non dicono ai
lavoratori la verità; come sempre sono dalla parte del più forte e non
dei poveri, dei diritti, della libertà, della democrazia, della pace
vera che non può essere quella ottenuta su un cimitero di morti.
Per questo noi invitiamo gli operai a far sentire in tutte le forme
la loro solidarietà e protesta per quanto succede oggi in Palestina.
Gli operai, i lavoratori hanno una grande tradizione di giusta solidarietà internazionale e internazionalista.
Chi difende gli interessi quotidiani dei lavoratori deve essere per sua natura un difensore dei diritti dei popoli oppressi.
SLAI COBAS per il sindacato di classe
Coordinamento nazionale
slaicobasta@gmail.com - 3475301704
27 luglio 2014
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