No Muos: dopo numerose denunce,
perquisizioni, fogli di via... ancora repressione!
Denunciamo con forza la nuova
tornata repressiva di questo Stato, che diventa sempre più Stato di
polizia, che ancora una volta si abbatte contro la lotta del
movimento No Muos: 29 provvedimenti di divieto di dimora a Niscemi
sono stati emessi dal Tribunale di Gela contro militanti e attivisti
di varie parti della Sicilia ma non solo, tra cui quello notificato
dalla questura di Palermo al Coordinatore Provinciale dello Slai
Cobas per il s.c. di Palermo
nonché militante politico del Circolo di Proletari Comunisti.
Il giudice per le indagini
preliminari di Gela, Fabrizio Molinari, ha infatti emesso una
“Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale” che
“prescrive ai suddetti indagati di non dimorare nel Comune di
Niscemi e di non accedervi senza l'autorizzazione del giudice che
procede”.
Lo Stato borghese, che usa la
repressione in molteplici forme per salvaguardare i propri interessi
di potere, soprattutto in fasi specifiche, è tempestivo nello
scagliarla contro chi lotta avendo il chiarissimo obiettivo -
all'interno del moderno fascismo che avanza - di attaccare
preventivamente i movimenti di lotta come il No Muos in questo caso:
ci si avvia infatti vero la nuova manifestazione a Niscemi del 9
agosto, ad un anno dalla grande manifestazione del 9 agosto 2013, in
cui migliaia di manifestanti, giovani, lavoratrici e lavoratori,
anziani, famiglie con bambini... marciarono fino alla base americana,
invadendola per protestare contro l’installazione di questa antenna
di morte, per lo smantellamento delle antenne presenti da anni nel
terrritorio niscemese, per rivendicare non solo il diritto alla
salute di chiunque abiti in Sicilia contro l'inquinamento ambientale
e le correlate malattie che questi MUOStri causano alla popolazione,
ma per ribadire anche a gran voce che i popoli non vogliono essere
complici degli strumenti che governi come quello degli Usa, con il
sostegno aperto del governo italiano, dai vertici più alti fino ai
responsabili della Regione, come Crocetta, il presidente
voltagabbana, utilizzano per le loro guerre imperialiste di rapina e
distruzione mirate solo ed esclusivamente a mantenere il controllo di
diverse parti del mondo per aumentare il profitto del Capitale.
E ancor di più lo gridiamo in
questi giorni, tragicamente segnati dal sangue innocente che il
popolo palestinese sta versando a causa dell'azione di vero e proprio
sterminio messo in atto dallo Stato nazista di Israele fornito
continuamente di strumenti di guerra proprio dagli Usa, ma anche da
altri governi come quello italiano.
La reale illegittimità e il
“grave ed allarmante pericolo per la sicurezza e l'ordine
pubblico”, come recita l'ordinanza, non sono quelli delle masse
popolari che lottano contro gli strumenti di morte della guerra
imperialista e in difesa delle condizioni generali di vita, ma quelli
di questo Stato borghese con i suoi governi di turno in complicità
con altri paesi imperialisti come gli USA, che spadroneggiano sulla
nostra terra, compreso con l'installazione del Muos!
Governi, sempre più delegittimati
perchè sempre più facenti parte di una vera e propria casta
criminale con una arroganza senza fine, sono loro il vero pericolo
per la convivenza sociale, non chi lotta contro il Muos più che
giustamente; così come gli altri movimenti elencati nell'ordinanza:
“No-Tav, NO-DAL MOLIN, NO-RADAR Sardegna, NO-DISCARICHE, NO-PONTE,
NO-TRIV, Associazione Rita Atria”. La magistratura strumentalmente,
anche in questo caso, prova a dividere i manifestanti in cattivi da
isolare e buoni da non “sobillare... nella perniciosa direzione
di forme di proteste estreme...”.
Chi incarna il vero e allarmante
pericolo per la convivenza sociale sono i responsabili della
crescente disoccupazione, precarietà, povertà, dei morti sul
lavoro, dell'invivibilità generale, sono gli stessi che quando
incappano nella "giustizia" vengono trattati invece in
guanti gialli, sono questi governi e istituzioni borghesi per i quali
la vita delle masse popolari non conta proprio nulla e che per questo
devono avere LORO il “divieto di dimora nella società” e
non chi lotta per difendere diritti basilari come quelli che
permettono condizioni di vita degni di questo nome.
Si illudono se pensano che
provvedimenti repressivi come questi possono fermare la lotta, perché
ora come sempre la repressione non ferma ma alimenta la giusta e
necessaria ribellione!
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