GAZA. Tregua di 72 ore
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01 ago 2014
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by Redazione
È arrivato ieri in tarda serata l’annuncio di un’accordo tra Israele e Hamas per la sospensione dei combattimenti per i prossimi tre giorni, a partire dalle 7 di stamattina. Dopo 24 giorni di raid israeliani, la Striscia è un cumulo di macerie: danni per 4 miliardi di dollari .
La scuola Unrwa bombardata. ©AP
Diretta di ieri, giovedì 31 luglio.
AGGIORNAMENTI
ORE 9.25 – GAZA. UCCISI 16 PALESTINESI PRIMA DELLA TREGUA
I raid israeliani hanno fatto vittime fino all’ultimo momento. Sono 16 i morti stamattina, prima che iniziasse la tregua umanitaria mediata da Usa e Onu, che dovrebbe consentire alla popolazione di Gaza di fare rifornimenti e di seppellire i propri cari, e alla diplomazia di arrivare a un cessate il fuoco più duraturo.
Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas non ha condizioni. Eserciti e gruppi armati restano dove sono. Ha rifertito il gionalista Michele Giorgio (Manifesto), che stamattina i mezzi corazzati israeliani hanno aperto il fuoco per impedire alla popolazione di rientrare nelle case a Khuzaa e a Shujayea.
Ore 9.10 – NABLUS (CISGIORDANIA). SOLDATO SPARA E FERISCE UN PALESTINESE
È successo ieri sera al check point di Beit Furik. La zona di Nablus è stata teatro di diversi incidenti negli ultimi giorni, in cui è rimasto ferito anche un militare israeliano.
Gerusalemme, 1 agosto 2014, Nena News – Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per un cessate il fuoco umanitario incondizionato di 72 ore, a partire dalle 7 (8 locali) di stamattina. Tre giorni per sedere al tavolo delle trattative per arrivare a una tregua più duratura, hanno spiegato ieri sera in un comunicato congiunto gli Stati Uniti e l’Onu, annunciando la sospensione dei combattimenti. Ieri Tel Aviv aveva richiamato altri 16.000 riservisti e sembrava che si stesse andando verso una guerra a oltranza.
Dopo 24 giorni di raid israeliani la Striscia è un cumolo di macerie. Secondo l’agenzia palestinese Ma’an, i danni ammontano a circa quattro miliardi di dollari. Sono state distrutte completamente 5.238 abitazioni. Ieri è stata un’altra giornata di sangue, in 24 ore sono morte 84 persone e 258 sono rimaste ferite. Il bilancio delle vittime dell’operazione Barriera Protettiva ha superato quello di Piombo Fuso (dic 2008-gen 2009): sono 1.442 i morti e 8.295 i feriti. In maggioranza, oltre il 70 per cento, sono civili, tra cui tanti bambini. Sono invece 71 i soldati israeliani morti, di cui tre ieri sera nell’area di Eshkol, colpiti da un razzo.
Oggi a Gaza dovrebbero arrivare gli aiuti alla popolazione, ai circa 400.000 sfollati, di cui molti hanno trovato rifugio nelle strutture dell’Onu, diventate però un target militare. Il bombardamento due giorni fa della scuola dell’Unrwa a Jabaliya, in cui sono morte 23 persone, tra cui donne e bambini, ha scatenato una raffica di condanne da parte della comunità internazionale. Le immagini della scuola distrutta (non è l’unica colpita dall’esercito israeliano) e quelle di Chris Gunness, portavoce dell’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unwra), in lacrime durante un’intervista hanno fatto il giro del mondo.
Ieri, Navy Pillay, l ‘Alto Commissario Onu per i diritti umani, ha puntato il dito anche contro Washington, complice del massacro, perché fornisce armi a Tel Aviv che viola il diritto internazionale puntando la sua artiglieria direttamente, e consapevolmente, contro la popolazione civile. Inoltre, ha ribadito che Israele e Hamas stanno commettendo “gravi violazioni dei diritti umani, che potrebbero costituire crimini contro l’umanità”.
Durante Il cessate il fuoco, ha spiegato il segretario di Stato Usam John Kerry, “le forze sul campo non saranno smobilitate”, ma i gazawi potranno “seppellire i loro morti e prendersi cura dei feriti”. In questi tre giorni, se la tregua reggerà, potranno essere anche riparate le infrastrutture distrutte dai bombardamenti. A Gaza non c’è elettricità né acqua per tutti. Nena News
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