La procedura per l'internalizzazione truffa che avrebbe dovuto
stabilizzare 11.263 a fronte di lavoratori 16.000 lavoratori delle
pulizie scuole statali, prosegue senza che il governo abbia dato
risposte concrete sulla decurtazione salariale e la disoccupazione che
sta per crearsi.
Mentre i sindacati confederali chiedono tavoli di concertazione che rimangono quasi sempre inascoltati, le
ditte, preoccupate per la perdita dei loro profitti, li vogliono
difendere dietro minaccia di procedere immediatamente ai licenziamenti
collettivi.
Dall' incontro del Ministero del Lavoro con
i sindacati e le ditte del 9 gennaio è emersa solo la certezza che il
70% dei lavoratori sarà assunto con un part-time di 18 ore settimanali
con conseguente perdita salariale consistente.
Gli esclusi dalle graduatorie per mancanza dei requisiti sono circa 5.000 e perderanno l'unica fonte di sostentamento.
Le
lavoratrici che sono la maggioranza e sono per lo più donne sole che
devono farsi carico del
mantenimento dei figli e spesso anche dei
nipoti, sfruttate e pagate con salari già miseri, pagheranno doppiamente
l'infame decreto voluto solo a fini di consenso dagli ingannapopolo
5Stelle che tanto hanno strillato contro i profitti delle ditte e che
adesso invece vogliono loro fare cassa sulla pelle dei piu poveri e
disagiati.
Il 21 gennaio è stato proclamato sciopero e
manifestazioni nazionale a Roma dai sindacati confederali a cui lo Slai
Cobas s.c. aderisce e invita le lavoratrici e i lavoratori ad aderire
massicciamente. MA SU CHIARI OBIETTIVI:
Noi chiediamo che
l'internalizzazione sia per tutti e a salario pieno, senza nessuna
riduzione d'orario; nessuno deve rimanere fuori!
Il lavoro e un salario dignitoso sono un diritto e noi lo pretendiamo!
Fiorella Masci
Rsa Slai cobas sc - Taranto
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