lunedì 13 gennaio 2020

pc 13 gennaio - A Pallanzeno un'altra giovane vita operaia spezzata!

Senza soluzione di continuità il bollettino delle morti sul lavoro - Serve riorganizzare su scala nazionale con l'impegno di tutti la Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio - info bastamortesullavoro@gmail.com

Morire a 26 anni durante il turno di notte in fabbrica.
...in un capannone che una ditta esterna di autotrasporti - la Lomazzi Lino di Vogogna - ha in uso nello stabilimento siderurgico del gruppo Duferdofin Nucor.lavorava per la ditta ossolana che ha in appalto la movimentazione dei fasci di travi prodotti nel laminatoio di Pallanzeno
Ivan Guizzardi, 26 anni, è rimasto schiacciato sotto un carico di travi d’acciaio. Cresciuto a Megolo di Mezzo, frazione di Pieve Vergonte, da qualche mese si era trasferito a Vogogna per convivere con la fidanzata Elisa. Erano felici, sorridenti e innamorati, come dimostrano le tante foto pubblicate su Facebook.
Tutto finito per un tragico incidente sul lavoro, sul quale stanno indagando gli ispettori dello Spresal
dell’Asl Vco che lunedì riporteranno l’esito dei primi accertamenti al pm Nicola Mezzina. Saranno le indagini a chiarire le cause dell’infortunio mortale probabilmente causato dal distaccamento di un carico issato dall’autogru e/o da un guasto tecnico 

La prima a essere avvertita dell’incidente, da un collega del ragazzo, è stata la fidanzata che a sua volta ha chiamato la mamma di Ivan, Monica Pirone. «Viveva per suo figlio» dice il cugino Marco Pirone, vice sindaco di Pieve Vergonte. «Ivan era anche legatissimo ai nonni materni, a zio Claudio e zia Onorina con cui ha passato l’infanzia. Un ragazzo d’oro, pieno di aspettative e voglia di fare. Ha comprato una vecchia baita all’alpe Castello, vicina alla mia, pezzo per pezzo l’ha rimessa a posto».
«Siamo tutti sconvolti. La mamma di Ivan è una carissima amica» commenta trattenendo le lacrime il sindaco di Pieve Vergonte Maria Grazia Medali. Il primo cittadino ieri mattina era con la mamma (impiegata al residence La Selva di Ghiffa) in ospedale a Domo, dove è stata ricomposta la salma, che al momento resta a disposizione della magistratura, e dove è arrivato papà Guglielmo, originario di Zoverallo, frontaliere. Pure Ivan lo sarebbe diventato se il destino non fosse stato così spietato. Stava per lasciare il posto a Pallanzeno per un lavoro in Canton Ticino, in un’azienda florovivaistica, più attinente al suo percorso di studi da diplomato all’istituto agrario di Crodo.
La notizia ha colpito profondamente la comunità di Pieve Vergonte. «Sono troppo turbato, non riesco a dire nulla» risponde il parroco don Simone Rolandi, di rientro da una visita di conforto spirituale ai famigliari.

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