Attenzione
da parte di vari gruppi di operai alle informazioni, denunce,
indicazioni, piattaforma, portate dallo Slai cobas per il sindacato di
classe questa mattina alla port. A della fabbrica. Si apre nei prossimi
giorni una trattativa all'insegna di: Mittal che continua a pretendere,
il governo a concedere e i sindacati confederali a "muoversi di
rimessa", senza una piattaforma chiara a difesa degli interessi operai, e
soprattutto senza indicazioni di lotta, andando così inevitabilmente
verso una seconda fase di firma di accordo in cui l'unica discussione
sarà il numero degli esuberi. Si sono fermati gruppi di operai e si sono formati fuori e dentro la portineria vari capannelli di dibattito. Vi è da parte degli operai una vivace
denuncia, con fatti ed episodi, a dimostrazione che i sindacati
confederali nulla fanno per rispondere al piano padronale e governativo
che con la politica del "carciofo" taglierà altre migliaia di posti di
lavoro, altri diritti rimettendo in discussione anche la contrattazione
aziendali, e scaricando sullo Stato gli eventuali piani di
ambientalizzazione. D'altra parte gli operai più coscienti segnalano una
situazione ancora non positiva tra la massa degli operai, per la
stanchezza, sfiducia verso una situazione che dura ormai da circa 8
anni, per cui molto ha contribuito la nefasta azione di deviazione della
coscienza collettiva dei sindacati padronali; ma anche - come dicevano
alcuni operai - il negativo consumarsi della rabbia nello sfogo nei
gruppi in internet.
Lo
Slai cobas ha posto, e lavora in questa fase, la necessità
dell'organizzazione di un gruppo di operai, indipendentemente dalla
collocazione sindacale, che possa essere una realtà in fabbrica di
riferimento per gli operai, di chiarezza, orientamento di classe,
indicazione.
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