Arafet
viveva e lavorava a Livorno e qualche tempo fa si era rivolto al nostro
sindacato per alcune problematiche sul suo posto di lavoro e aveva
deciso di iscriversi a Usb.
Questa
mattina una piccola delegazione dell’Unione Sindacale di Base di
Livorno era presente a Firenze durante l’autopsia e successivamente ha
partecipato all’incontro con il Console Generale della Tunisia a Firenze
Gualserio Zamperini e al Console Tunisino a Roma Chokri Sebri che ha
deciso di venire subito in Toscana per seguire il caso da vicino.
Collaborando
strettamente con l’associazione “Acad” che sta seguendo il caso anche
dal punto di vista legale, l’Unione Sindacale di Base farà la sua parte,
con la massima determinazione, affinché si arrivi alla verità sulla
morte di Arafet. Siamo costantemente in contatto con la famiglia in
Tunisia e nei prossimi giorni non escludiamo di organizzare momenti di
mobilitazione anche a Livorno.
Sono
tante, troppe, le cose che non tornano in questa vicenda e le
vergognose parole del Ministro Salvini non fanno che confermare le
nostre ipotesi. Arafet è morto ufficialmente di arresto cardiaco a
seguito di un fermo di polizia. Aveva mani e piedi legati e gli era
stato somministrato del sedativo. Non esiste giustificazione per una
morte di questo tipo. Arafet era un lavoratore come noi.
USB
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