41bis “Da misura almeno in teoria circoscritta nel tempo, diventa
strutturale... (incidendo su tutti gli aspetti della vita quotidiana: da quello
delle disponibilità materiali, dal vestiario al cartaceo, a generi alimentari e
di conforto o per l'igiene ambientale, o degli oggetti personali; a quello
dell'accessibilità all'acquisto di prodotti; a quello della modalità e
frequenza di svolgimento delle perquisizioni personali o di cella... la vita in ogni sua espressione,
anche verbale, non deve fuoriuscire dal gruppo di assegnazione (a L'Aquila
nella sezione femminile composto da due persone)... non un “buongiorno” può
essere scambiato... La parola, ovvero quella facoltà innata del genere umano
che storicamente … ne tipicizza la dignità rispetto alle altre specie animali,
viene criminalizzata in sé stessa” - Dalla dichiarazione di Nadia Lioce
al processo dell’Aquila
“C’è un accanimento ideologico nella detenzione della Lioce e degli
altri prigionieri politici in regime di 41 bis. Si vuole piegare l’individuo non
solo con l’ergastolo, ma pure con altre restrizioni, anche per mandare un
messaggio all’esterno... Il decreto sicurezza del resto, va nella stessa
direzione. Si sta inasprendo tutto in vista di un peggioramento generale delle
condizioni sociali...” - Da un'intervista dell'Avv. Caterina Calia
Il 28 settembre a L’Aquila si è concluso, con la sua assoluzione, il
processo a Nadia Lioce, per aver turbato la quiete di un carcere che l’ha
sepolta viva, ma continua quello contro il regime di tortura del 41 bis, in cui
Nadia Lioce è tenuta da circa 15 anni.
Un regime che nega a chi vi è recluso elementari diritti umani e viene
utilizzato contro i prigionieri rivoluzionari come rappresaglia per scongiurare
la ripresa della lotta rivoluzionaria contro questo sistema capitalistico, in
cui la ricchezza di pochi si basa sullo sfruttamento, la miseria, l'attacco ai
diritti della maggioranza delle masse.
Oggi il 41 bis verso i prigionieri politici rivoluzionari si sviluppa
inoltre nel contesto delle politiche razziste, populiste e fasciste del governo
Lega-M5S, dentro la criminalizzazione delle idee di rivolta e come simbolo e
monito per chi è fuori dal carcere.
Per questo la battaglia per Nadia Lioce, perché esca fuori dal regime
del 41 bis, la battaglia per la liberazione di tutte le prigioniere e i prigionieri
politici rivoluzionari è una battaglia che riguarda non solo chi è colpito dal
41bis, dal carcere, ma tutti coloro che lottano, che non accettano che vengano
calpestati diritti democratici, umani, la stessa Costituzione, che vogliono un
mondo nuovo senza ingiustizie, sfruttamento, oppressione.
Questa battaglia deve continuare ed allargarsi a livello di massa,
come parte integrante della necessaria lotta contro la repressione delle lotte
sociali, dei lavoratori, dei giovani, delle donne.
Proponiamo a tutte le realtà di lotta contro repressione, carcere, 41
bis, a tutte le persone che hanno solidarizzato in diverse forme con Nadia
Lioce e in occasione del suo processo, a tutte le voci democratiche, di
partecipare e contribuire a costruire una manifestazione al Ministero della
Giustizia, contro i provvedimenti governativi di rafforzamento ed
estensione del 41bis e di altre misure restrittive della libertà personale,
contro l’inasprimento delle condizioni carcerarie, la repressione, la
persecuzione, anche pregiudiziale, verso Nadia Lioce e tutti i prigionieri
politici.
Per
l'uscita dal 41bis di Nadia Lioce, unica donna, prigioniera politica
rivoluzionaria, sottoposta da circa 15 anni al regime duro
Per
la difesa delle condizioni di vita di tutti i prigionieri politici
rivoluzionari
Movimento
Femminista Proletario Rivoluzionario
mfpraq@autistici.org
(328 7223675)
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