sabato 26 gennaio 2019

pc 26 gennaio - ALCUNI PUNTI DEL DOCUMENTO DEL TRIBUNALE DEI MINISTRI DI CATANIA

LE MOTIVAZIONI DELL'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DIMOSTRANO L'ASSOLUTA ILLEGALITA' DELL'AGIRE DI SALVINI: VIOLAZIONI DI LEGGI NAZIONALI E INTERNAZIONALI, ABUSO DI POTERE, SEQUESTRO DI PERSONA, FALSO, ATTIVITA' CARATTERIZZATA DA RAZZISMO, UTILIZZO STRUMENTALE DELLE FUNZIONI DEL MINISTERO DEGLI INTERNI A FINI ELETTORALI
SALVINI DEVE ESSERE FERMATO E RIMOSSO dalla carica di ministroi degli interni!

Dal provvedimento del Tribunale:

«Il Ministro - scrivono - ha agito al di fuori delle finalità proprie dell'esercizio del potere
conferitogli dalla legge, in quanto le scelte politiche o i mutevoli indirizzi impartiti a livello ministeriale non possono ridurre la portata degli obblighi degli Stati di garantire, nel modo più sollecito, il soccorso e lo sbarco dei migranti in un luogo sicuro; obblighi derivanti da Convenzioni internazionali che costituiscono una precisa limitazione alla potestà legislativa dello Stato".
Le ragioni politiche hanno condizionato il corretto iter amministrativo della procedura.
L'atto politico, insindacabile, è «presidiato da precisi contrappesi, caratterizzati dal "principio supremo di legalità", dalla Carta Costituzionale e dal rispetto dei diritti inviolabili in essa indicati, in cui spicca in primo luogo il diritto alla libertà personale». Quello di Salvini invece «costituisce piuttosto un sequestro di persona".

Salvini, aggiungono, «ha ritenuto di dare seguito ad un proprio convincimento politico, che aveva costituito uno dei cardini della sua campagna elettorale quale leader del partito della Lega».

Non c'erano motivi di sicurezza. Non c'era nessun motivo di ordine pubblico che giustificasse l'altolà
allo sbarco dei migranti da parte del ministro.
La violazione dei diritti individuali «non sarebbe giustificata da motivi di ordine pubblico: «Nel caso di specie, va osservato come lo sbarco di 177 cittadini stranieri non regolari non potesse costituire un problema cogente di "ordine pubblico" per diverse ragioni, e, in particolare, in coincidenza con il "caso Diciotti" , si era assistito ad altri numerosi sbarchi dove i migranti soccorsi non avevano ricevuto lo stesso trattamento; nessuno dei soggetti ascoltati da questo Tribunale ha riferito (come avvenuto invece per altri sbarchi) di informazioni sulla possibile presenza, tra soggetti soccorsi, di "persone pericolose" per la sicurezza e l'ordine pubblico nazionale».
Dunque, in realtà, la decisione
del Ministro non è stata adottata per problemi di ordine pubblico in senso stretto, bensì per la volontà
meramente politica, "estranea" alla procedura amministrativa prescritta dalla normativa.

"Il ministro è incorso nella violazione delle convenzioni internazionali. Il soccorso ai naufraghi costituisce una precisa limitazione alla potestà legislativa dello Stato"
"Per la legge non c'è alcuna differenza nell'applicazione dei trattati internazionali, se a bordo di un'imbarcazione i naufraghi siano migranti".

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