(Manifestazione contro la disoccupazione di qualche anno fa davanti la sede della Regione Siciliana)
Nel “dossier” pubblicato dal
quotidiano La Repubblica-Palermo del 20 gennaio scorso, i disoccupati vengono
definiti “inattivi”, sarebbero, cioè, pure “scoraggiati” che nemmeno cercano
più lavoro. E questi “inattivi” “secondo l’ultimo annuario statistico
dell’Istat, nella fascia d’età compresa fra 15 e 64 anni”, sono 1 MILIONE E 578MILA, “mentre gli
occupati sono un milione e 367 mila,
oltre duecentomila in meno.” Su una
popolazione di 5 milioni!
Quella degli inattivi
scoraggiati, insomma dei disoccupati è tra l’altro, guarda caso, “Una categoria
che si declina in molti casi al femminile
(gli inattivi di sesso maschile sono infatti 553mila, poco più di un terzo del
totale).
L’altro gruppo più penalizzato è
quello “che colpisce per lo più persone con un basso titolo di studio, e che
dunque hanno più difficoltà a ‘riconvertirsi’ dopo aver perso il posto.”
È chiaro che molti si arrangiano
con il lavoro nero. “Un problema non da poco – dice il giornalista - visto che
sul fronte dei controlli la Sicilia è sguarnita: per tutta l’Isola gli ispettori addetti ali controlli esterni sono 96. Di
questi, 16 sono a Messina, 15 a Caltanissetta e a Catania, 14 a Siracusa, nove
ad Agrigento, sette a Enna, quattro a Trapani, tre a Palermo e solo due a
Ragusa.”
Con questo livello di
disoccupazione “il bacino secondo l’Istat, è di oltre un milione di siciliani.”
Che dovrebbe rientrare nel reddito di cittadinanza! Che prevede almeno tre
“offerte”. Ma l’economista interpellato da Repubblica, Provenzano, puntualizza
le difficoltà, visto che “la prima offerta deve arrivare entro i cento
chilometri. Non sarà facile: soprattutto nelle aree interne della Sicilia è
complesso trovare un’offerta di lavoro in un raggio di cento chilometri, e
questo potrebbe allungare i tempi. Insomma: se queste somme sono state
concepite come una forma di sostegno al reddito non c’è nulla di male, ma non creano posti di lavoro”. E alla fine non danno nemmeno
“reddito”!
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