.Dalle 9:00 di questa mattina è ripreso lo sciopero ed il blocco ai cancelli di Italpizza di Modena, ormai in corso
da diversi giorni, in una vertenza che va avanti sin dalla fine dello
scorso anno. E che ormai sembra sempre più mostrare il vero volto di
un'azienda leader nello sfruttamento della propria forza lavoro.
Sin dalla mattina anche la giornata
di oggi è stata infatti contraddistinta dal susseguirsi delle cariche
della celere, presente ormai ininterrottamente da giorni a difesa
dell'azienda. Il bilancio di oggi è di tre lavoratori fermati e portati
in questura (saranno rilasciati dopo alcune ore). Qui alcuni video di quanto avvenuto.
Tra le accuse comminate ai fermati prima del rilascio c'è anche quella di blocco stradale, resa ora
punibile dal dl sicurezza con una pena fino a sei anni. Una mossa che come già segnalato è chiaramente rivolta contro le pratiche di lotta operaia sviluppata negli scorsi anni di mobilitazione nella logistica.
Sullo sfondo in merito alla vicenda Italpizza rimangono gli accordi siglati in prefettura e i risultati delle indagini dell'ispettorato del lavoro. Questi continuano ad essere elusi dalle stesse istituzioni del territorio, mentre si susseguono le prese di posizione delle forze politiche cittadine in campagna elettorale.
Fra queste spiccano il Pd del sindaco che si schiera a difesa delle eccellenze modenesi e la Lega che tramite il commissario provinciale da un lato dichiara solidarietà allo sciopero, mentre dall'altro, al governo, con decreto sicurezza e apertura dei CPR continua a regalare mezzi di ricatto e guadagno alle stesse aziende eccellenti.
Il picchetto rimane comunque attivo, continuando a resistere in strada. Alle 15:30 orario in cui scriviamo l’intero snodo stradale della via Vignolese rimane completamente bloccato, mentre si attiva lo stato di agitazione regionale ed aumenta il numero di lavoratori e lavoratrici solidali accorsi da numerose aziende del modenese.
In conclusione spendiamo due parole su un fatto che molto è stato dibattuto sui media locali nella giornata di mercoledi. Ci riferiamo alla mossa tutta mediatica dell'azienda di far uscire una folta delegazione di operai dall'interno dello stabilimento, a richiedere davanti alle telecamere la fine dello sciopero.
Quasi contemporanemente è stato infatti reso pubblico dai lavoratori stessi come l'operazione fosse stata organizzata dai dirigenti dell'azienda minacciando ulteriori licenziamenti con la complicità di alcuni delegati Uil. Ma ovviamente, di questo non si troverà spazio nei resoconti mainstream.
La lotta, come detto sopra, è in pieno sviluppo.
Tra le accuse comminate ai fermati prima del rilascio c'è anche quella di blocco stradale, resa ora
punibile dal dl sicurezza con una pena fino a sei anni. Una mossa che come già segnalato è chiaramente rivolta contro le pratiche di lotta operaia sviluppata negli scorsi anni di mobilitazione nella logistica.
Sullo sfondo in merito alla vicenda Italpizza rimangono gli accordi siglati in prefettura e i risultati delle indagini dell'ispettorato del lavoro. Questi continuano ad essere elusi dalle stesse istituzioni del territorio, mentre si susseguono le prese di posizione delle forze politiche cittadine in campagna elettorale.
Fra queste spiccano il Pd del sindaco che si schiera a difesa delle eccellenze modenesi e la Lega che tramite il commissario provinciale da un lato dichiara solidarietà allo sciopero, mentre dall'altro, al governo, con decreto sicurezza e apertura dei CPR continua a regalare mezzi di ricatto e guadagno alle stesse aziende eccellenti.
Il picchetto rimane comunque attivo, continuando a resistere in strada. Alle 15:30 orario in cui scriviamo l’intero snodo stradale della via Vignolese rimane completamente bloccato, mentre si attiva lo stato di agitazione regionale ed aumenta il numero di lavoratori e lavoratrici solidali accorsi da numerose aziende del modenese.
In conclusione spendiamo due parole su un fatto che molto è stato dibattuto sui media locali nella giornata di mercoledi. Ci riferiamo alla mossa tutta mediatica dell'azienda di far uscire una folta delegazione di operai dall'interno dello stabilimento, a richiedere davanti alle telecamere la fine dello sciopero.
Quasi contemporanemente è stato infatti reso pubblico dai lavoratori stessi come l'operazione fosse stata organizzata dai dirigenti dell'azienda minacciando ulteriori licenziamenti con la complicità di alcuni delegati Uil. Ma ovviamente, di questo non si troverà spazio nei resoconti mainstream.
La lotta, come detto sopra, è in pieno sviluppo.
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