Le previsioni delle “stime apocalittiche”,
come le chiama Di Maio cercando di smorzarle, non sono una battuta, ma sono vere e le fanno tutti i
centri studi del mondo, proprio quelli di cui si devono fidare banchieri e padroni
per fare i loro conti e cercare di capire se, quando e dove investire per fare
profitti!
L’elenco fatto dal giornalista
economico (che ammette una verità ormai più che chiara quando che “le previsioni
economiche sono tutt’altro che una scienza esatta”) è lungo e va da
Banca d’Italia (che indicano una
crescita del Pil italiano nel 2019 di appena lo 0,6%), a
Pimco (che prevede crescita a
zero o leggermente negativa),
Oxford Economics (che stima un
+0,3%),
Barclays e Natixis (+0,4%),
Citigroup (+0,2%)
Nomura, UniCredit e Bank of
America (+0,5%).
E poi ancora, “Se si guarda la
panoramica generale delle stime sull’Italia degli economisti di tutto il mondo”
ci sarebbero gli ottimisti: “Commerzbank prevede un +0,9%, Helaba un 1,3%,
Credit Suisse, Deutsche Bank, Standard&Poor’s e Credit Agricole un +0,7%.”
“Dall’altro ci sono quelli che già vedono la recessione nel 2019 (come Pimco).”
E, secondo il
giornalista, “… l’aspetto davvero negativo è che tutti continuano ad aggiustare al ribasso i calcoli. Ref (la società indipendente di ricerche che supporta l’Ufficio parlamentare di bilancio), per esempio, prevede attualmente una crescita del Pil nel 2019 dello 0,5% il problema è che sta per abbassare la stima a +0,2%. Il Cer (Centro Europa Ricerche) prevede attualmente uno 0,7%, ma sta per rivedere il numero a 0,5-0,6%. E tanti economisti sottolineano che le previsioni attuali sono suscettibili di revisioni al ribasso: la stessa Barclays (che già ora indica un poco lusinghiero +0,4%), sottolinea che “crescono i rischi al ribasso”. Lunedì arriveranno le stime anche del fondo Monetario Internazionale [sono già arrivate e confermano esattamente quanto detto!, ndr]. Insomma: che siano apocalittiche o meno, questo sono le previsioni medie degli economisti e sono quasi tutte inferiori all’1% indicato dal Governo italiano per il 2019”.
giornalista, “… l’aspetto davvero negativo è che tutti continuano ad aggiustare al ribasso i calcoli. Ref (la società indipendente di ricerche che supporta l’Ufficio parlamentare di bilancio), per esempio, prevede attualmente una crescita del Pil nel 2019 dello 0,5% il problema è che sta per abbassare la stima a +0,2%. Il Cer (Centro Europa Ricerche) prevede attualmente uno 0,7%, ma sta per rivedere il numero a 0,5-0,6%. E tanti economisti sottolineano che le previsioni attuali sono suscettibili di revisioni al ribasso: la stessa Barclays (che già ora indica un poco lusinghiero +0,4%), sottolinea che “crescono i rischi al ribasso”. Lunedì arriveranno le stime anche del fondo Monetario Internazionale [sono già arrivate e confermano esattamente quanto detto!, ndr]. Insomma: che siano apocalittiche o meno, questo sono le previsioni medie degli economisti e sono quasi tutte inferiori all’1% indicato dal Governo italiano per il 2019”.
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