lunedì 21 gennaio 2019

pc 21 gennaio - Disastro ferroviario di Pioltello, i pendolari alzano la voce: "Vogliamo giustizia". La Rete Salute e Sicurezza sostiene questa battaglia e partecipa

I viaggiatori hanno pagato un tributo pesantissimo
di GABRIELE MORONI
21 gennaio 2019
Crema (Cremona), 21 gennaio 2019 - Nella tragedia di Pioltello hanno pagato un tributo pesantissimo. Oggi i viaggiatori di Crema e del Cremasco chiedono giustizia in tribunale e sicurezza nel loro viaggiare quotidiano. Un anno dopo Alberto Scaravaggi, del Comitato Pendolari Cremaschi, tenta un bilancio e lancia uno sguardo verso un futuro a tratti nebuloso.
Scaravaggi, siamo qui, un anno dopo. «Il primo stato d’animo è di tristezza. Tristezza e amarezza. Pioltello, il ponte di Genova, la discoteca di Corinaldo, sono tragedie che nella loro diversità si ritrovano accomunate da una cosa: l’incuria. Come se tante cose che accadono in Italia fossero condizionate dall’incuria».
Cosa chiedono i pendolari? «La prima richiesta è quella di giustizia. Lo ribadiremo nella nostra manifestazione del 25 gennaio. Saliremo sul treno a Crema alle 6.12. Il treno farà una fermata
straordinaria a Pioltello. Chiediamo verità e giustizia per le vittime e per le loro famiglie. Per carità, sappiamo che le indagini sono complesse, che ci sono delle perizie da concludere. Ma dopo un anno vogliamo conoscere lo stato degli accertamenti, i risultati delle perizie, se si va verso dei rinvii a giudizio e verso un processo. Insomma, chiediamo notizie alla procura di Milano. Comprendiamo la riservatezza, ma c’è anche il diritto di sapere».
Vi costituirete parte civile? «Siamo un Comitato spontaneo, non abbiamo veste giuridica. Mi auguro che lo facciano i sindaci dei Comuni colpiti. Come Comitato siamo però in contatto con l’associazione di consumatori Assoutenti e con l’Associazione Vittime di Viareggio, che ne avrebbero titolo».
E per le condizioni di viaggio? «Le richieste a Trenord e Rete ferroviaria italiana sono quelle di sempre: manutenzione per garantire la sicurezza e nuovi treni. Meno di un mese dopo Pioltello undici sindaci dell’asta Cremona-Treviglio e il Comitaro Pendolari cremaschi hanno inviato una diffida a relazionare sulle condizioni di sicurezza e manutenzione all’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, alla Regione Lombardia, a Trenord, Rfi, ministero delle infrastrutture e trasporti. La risposta di Rfi è stata una lettera di rassicurazione generica».
Cosa chiedono sindaci e pendolari? «Chiediamo un vero e proprio piano di manutenzione e sicurezza. Le richieste nella diffida erano precise. Essere rassicurati sulle perfetta sicurezza e adeguata manutenzione della linea Cremona-Treviglio. Essere rassicurati sulle perfetta manutenzione dei convogli Trenord, in particolare i più vetusti, come i treni media distanza, piano ribassato, doppio piano, littorine diesel. Conoscere il documento di valutazione del rischio per l’infrastruttura e i treni in circolazione adottato, rispettivamente, da Rfi e Trenord sulla linea Cremona-Treviglio».
Come valutate la gestione di Trenord di questi ultimi mesi? «Gestire l’emergenza va bene, ma sostituire i treni con i bus non è una soluzione. Servono più treni e maggiore attenzione alle linee».
Cosa è che cambiato per voi viaggiatori in questo anno? «Ci sono una consapevolezza maggiore, una diversa percezione di ciò che non va e che potrebbe rivelarsi pericoloso. Vorrei segnalare che sono sei mesi consecutivi che ai viaggiatori della Cremona-Treviglio viene riconosciuto il diritto al bonus per i ritardi. Sei mesi, non un episodio saltuario».

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