L'edizione telematica di martedì otto gennaio del quotidiano la Repubblica
riporta una notizia, rigorosamente anonima, apparentemente
meravigliosa; ecco il titolo: «Servitù militari, la spiaggia di Capo
Teulada in Sardegna torna libera».
Il
catenaccio aggiunge: «Firmato l'accordo tra la Regione e il ministero
della Difesa. Il governatore Pigliaru: "Superata la distinzione tra
militari e civili". Le prossime saranno S’Enna e S’Arca e Punta de
S'Achivoni nella zona di Capo Frasca».
Sembra
essere una notizia meravigliosa: finalmente la popolazione torna in
possesso di porzioni di territorio che da decenni sono sottoposti a
servitù militari che non permettono ai sardi di goderne a pieno.
Il
problema però non è certo perché «la spiaggia torni libera è infatti
necessario avviare l'iter legislativo per cancellare la spiaggia di
Porto Tramatzu dall'elenco delle zone portuali e delle aree demaniali di
interesse di sicurezza nazionale».
La
vera questione è legata all'utilizzo che i militari hanno fatto, per
decenni, di questi lembi di Sardegna: il quotidiano romano di via
Cristoforo Colombo 90 non menziona alcuna preventiva bonifica dei
terreni dai veleni di cui sono intrisi i terreni.
In
queste condizioni, la cessione alla comunità delle zone demaniali
rischia soltanto di aggravare una situazione epidemiologia che già di
per sé non promette nulla di buono, essendo essa legata all'uso in
quelle zone di munizioni pericolose.
Concludiamo
rilanciando il comunicato che "A Foras - Contra a s'ocupatzione
militare de sa
Sardigna" che sbugiarda la presunta "restituzione alla
popolazione": la Redazione ne condivide il contenuto.
TEULADA, CONTINUA INDISTURBATA LA DEVASTAZIONE
L'esercito
italiano pubblica, con orgoglio, foto e articoli sulle ultime
esercitazioni svolte nel poligono di Teulada. Grazie all'incapacità, al
servilismo e alla vigliaccheria della politica sarda, l'unica fonte che
ci permette di conoscere parzialmente quello che accade nei poligoni
isolani è la becera propaganda delle forze armate. Scopriamo così che a
Teulada si è di recente esercitato il 4° Reggimento carri. Nelle foto
pubblicate
sul sito dell'esercito si vede la devastazione provocata dal continuo
passaggio dei cingolati: un territorio martoriato con una vegetazione e
una fauna costantemente violati. Ma questo non è tutto, perché si deve
poi pensare al danno causato dagli spari e dalle esplosioni, con
l'inquinamento determinato dalle polveri e dall'abbandono di materiali
metallici sul terreno. A Teulada si è esercitata anche la Brigata
Sassari, che ha anche lei un ruolo attivo nella devastazione del
territorio: nella prima foto potete osservare il comandante della
Sassari mentre osserva compiaciuto le cicatrici lasciate sulla terra da
decenni di occupazione militare.
Intanto continua la becera propaganda militarista, con la fantomatica restituzione della spiaggia di Porto Tramatzu a Teulada, sbandierata dalla regione e dai vertici militari come un grande risultato. Noi però non ci stiamo, e per questo ci incontreremo per una nuova assemblea generale di A Foras domenica 13 gennaio alle ore 15:00 a Nuoro, in via Romano Ruju 24.
Intanto continua la becera propaganda militarista, con la fantomatica restituzione della spiaggia di Porto Tramatzu a Teulada, sbandierata dalla regione e dai vertici militari come un grande risultato. Noi però non ci stiamo, e per questo ci incontreremo per una nuova assemblea generale di A Foras domenica 13 gennaio alle ore 15:00 a Nuoro, in via Romano Ruju 24.
Bosio (Al), 23 gennaio 2019
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
http://pennatagliente.wordpress.com
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