Le esercitazioni si svolgono nell'area di Orissa uno degli stati in cui si sviluppa la guerra di popolo guidata dal PCI(maoista)
Nuova Delhi, 23 gen 12:02 - (Agenzia Nova) - La Marina militare dell’India ha coordinato ieri e oggi la più grande esercitazione di difesa costiera organizzata nel paese: la Sea Vigil, la prima iniziativa nel suo genere, che ha interessato l’intera costa (lunga 7516,6 chilometri) e la zona economica esclusiva, coinvolgendo tutti i 13 Stati e Territori dell’Unione costieri, le comunità locali e portatori di interesse quali i settori petrolifero, della pesca e della navigazione. Sono stati impiegati circa 150 navi e 40 tra aerei ed elicotteri. L’obiettivo di Sea Vigil, infatti, era quello di testare e validare in modo completo l’efficacia delle misure adottate dopo gli attentati di Mumbai del 2008. Vari ministeri – Difesa, Interno, Navigazione – hanno partecipato all’organizzazione, insieme ad agenzie centrali e statali. La Marina è stata affiancata dalla Guardia costiera e dalla Polizia marittima statale.
Il monitoraggio in mare si è esteso dalle coste alle aree di sviluppo offshore, dagli asset strategici ai
porti, dai mezzi tecnici alle fonti di intelligence. In particolare, è stata messa alla prova la capacità di attivare simultaneamente il meccanismo di sicurezza costiera in tutti gli Stati e Territori. La valutazione delle aree e dei processi critici, il coordinamento tra agenzie, la condivisione delle informazioni e la sorveglianza tecnica sono stati gli impegni principali. Esercitazioni in scala minore si svolgono regolarmente lungo la costa dell’Orissa; quella che si conclude oggi risponde all’esigenza di rafforzare ulteriormente la sicurezza marittima nazionale. Dall’esercitazione Sea Vigil dovrebbero emergere in modo attendibile i punti di forza e di debolezza.
Le manovre, senza precedenti nel paese asiatico per estensione geografica, attori coinvolti, unità
partecipanti e obiettivi da conseguire, sono anche preparatorie all’esercitazione biennale multiforze Tropex (Theatre-level Readiness Operational Exercise), volta a testare la prontezza operativa in uno scenario realistico. Insieme la Sea Vigil e la Tropex copriranno l’intera gamma della sicurezza marittima, considerata fondamentale per la sicurezza nazionale. Dopo gli attentati di Mumbai di dieci anni fa, la Marina militare è stata designata quale agenzia responsabile della sicurezza marittima generale, sia offshore che costiera (che implica attività sia in mare che a terra). I comandi navali di Mumbai, Kochi, Visakhapatnam e Port Blair hanno inglobato anche i comandi di difesa costiera.
La Guardia costiera indiana è stata designata come agenzia responsabile della sicurezza costiera nelle acque territoriali, comprese quelle sorvegliate dalla Polizia marittima statale. Al vertice è stato istituito il Comitato nazionale per il rafforzamento della sicurezza marittima e costiera (Ncsmcs), affiancato da comitati statali e distrettuali. A livello operativo sono stati creati centri congiunti. È stato adottato un meccanismo di pattugliamento e sorveglianza a più livelli con un focus sulla sorveglianza tecnica, l’aumento della consapevolezza del dominio marittimo mediante la catena radar costiera e altri sistemi e la condivisione delle informazioni in tempo reale attraverso la rete di comunicazione e intelligence NC3I.
L’ammiraglio Sunil Lanba, capo di Stato maggiore della Marina e presidente del Comitato dei capi di Stato maggiore, il più alto ufficiale dell’India, ha dichiarato che dopo gli attentati a Mumbai del 26 novembre 2008 il paese si è concentrato sull’eliminazione di tutte le vulnerabilità di sicurezza nelle zone costiere. Oggi il controllo è assicurato da 42 stazioni radar, il cui lavoro è monitorato da Gurgaon, a sud-ovest di Nuova Delhi. Quel giorno dieci terroristi arrivarono nella capitale economica indiana via mare, partendo dal porto pakistano di Karachi, per poi dividersi e lanciare attacchi simultanei in una decina di luoghi, colpendo, tra l’altro, la stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji Terminus, il Leopold Café, gli alberghi Taj Mahal Palace & Tower e Oberoi Trident, il Teatro metropolitano, l’Ospedale Cama, la Nariman House. Nelle esplosioni delle autobombe e nelle sparatorie furono uccise 166 persone e più di 300 rimasero ferite. Lashkar-e-Taiba (Let) è il gruppo su cui si sono concentrate le indagini, che si sono estese dall’India al Pakistan agli Stati Uniti, culminando in diversi processi e alcune condanne.
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