e di chi fosse al servizio la scienza
che l'ideologia nazista pianificò come sterminio e che trova molti cultori nel governo Di Maio/Salvini
Un
ragazzo ecuadoriano ferisce un agente durante l’esecuzione di un
Tso, la polizia lo uccide. La madre della vittima: «Io avevo solo
chiesto un’ambulanza»
l
tso continua a uccidere. «Non posso credere che tu non sia più qui,
non dimenticherò mai i momenti felici passati insieme, ti amerò
sempre e non ti dimenticherò mai». Nataly Giorgio Tomalà Chavez è
la compagna di Jefferson
Tomalà
e madre di sua figlia di 2 mesi. Jefferson è il ragazzo ecuadoriano
che, dopo aver ferito con un coltello un poliziotto durante
l’esecuzione di un tso è stato ucciso con un colpo di pistola. Il
post sui social è corredato da un fiocco nero, divenuto virale in
rete tra la comunità
latinoamericana genovese. Sulla pagina Facebook di Jefferson Tomalà è anche comparsa una colomba con un ramo d’ulivo e la frase ‘Dio vide il peggio di me ma non mi abbandonò’ e alcuni amici hanno lanciato l’idea di una fiaccolata in ricordo di Jefferson che dovrebbe tenersi domani sera per le vie di Sestri Ponente. Chiedono di indossare magliette bianche e portare candele bianche e lanciano l’hashtag #giustiziaperjefferson. Il fratello Santiago Stalin Tomalà Garcia anche lui su Fb posta le dichiarazioni di ieri rilasciate dalla sorella a alcuni media sul fatto che al 118 lei e la madre avevano chiesto un’ambulanza e non l’intervento di poliziotti e posta un messaggio con tante faccine in lacrime: «Mi mancherai tanto fratellino – scrive – e farò di tutto perché si faccia giustizia». Al fratello Santiago tanti della comunità ecuadoriana rispondono in rete con ricordi e necrologi.
latinoamericana genovese. Sulla pagina Facebook di Jefferson Tomalà è anche comparsa una colomba con un ramo d’ulivo e la frase ‘Dio vide il peggio di me ma non mi abbandonò’ e alcuni amici hanno lanciato l’idea di una fiaccolata in ricordo di Jefferson che dovrebbe tenersi domani sera per le vie di Sestri Ponente. Chiedono di indossare magliette bianche e portare candele bianche e lanciano l’hashtag #giustiziaperjefferson. Il fratello Santiago Stalin Tomalà Garcia anche lui su Fb posta le dichiarazioni di ieri rilasciate dalla sorella a alcuni media sul fatto che al 118 lei e la madre avevano chiesto un’ambulanza e non l’intervento di poliziotti e posta un messaggio con tante faccine in lacrime: «Mi mancherai tanto fratellino – scrive – e farò di tutto perché si faccia giustizia». Al fratello Santiago tanti della comunità ecuadoriana rispondono in rete con ricordi e necrologi.
Una
morte durante un Tso e la solita opaca cortina di veline. Una lite in
casa tra madre e figlio degenera e finisce in tragedia a causa
dell’intervento della polizia. Stavolta è accaduto a Genova: il
giovane, di 21 anni, che dava in escandescenze perchè la sera prima
era stato lasciato dalla sua compagna, madre di sua figlia di due
mesi, è stato ucciso dalla polizia intervenuta su richiesta della
donna. Un agente è stato aggredito dal giovane, Jefferson Garcia
Tomala, con un coltello e ferito in modo grave ma non è in pericolo
di vita. Nella colluttazione il poliziotto è stato anche colpito in
modo accidentale da un colpo di pistola sparato da un collega. l
dramma è avvenuto nel tardo pomeriggio nel quartiere popolare di
Borzoli. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, nel tardo
pomeriggio la madre di origine ecuadoriana ha chiamato il 118. La
situazione è però peggiorata, la madre si è impaurita, si sarebbe
barricata in una stanza con la figlia ed avrebbe deciso di chiedere
anche l’aiuto della polizia. Una pattuglia è andata in soccorso
della donna e quando è arrivata a casa ha iniziato una trattativa
con il giovane. A un certo punto del colloquio con gli agenti,
secondo quanto riferito dalla questura, il ventenne all’apparenza
sembrava essersi calmato. Si è seduto su un letto ma quando un
poliziotto gli si è avvicinato con uno movimento fulmineo ha
afferrato un coltello da sotto le lenzuola ed ha aggredito l’agente.
Nella confusione della lotta il ventenne è stato colpito con un
colpo di pistola ed è morto. L’agente è stato portato subito in
ospedale in codice rosso e sottoposto a un intervento chirurgico per
chiudere le ferite ed estrarre il proiettile. La sorella del giovane
morto ha riferito che una lite si era verificata la sera prima e la
notizia è stata confermata dai carabinieri che ieri sono intervenuti
nella stessa abitazione al culmine di una lite scoppiata sempre tra
la madre e il figlio. La compagna del giovane si era impaurita e
aveva lasciato la casa dove viveva con la bambina avuta solo due mesi
fa con Jefferson Garcia Tomala. Questo episodio aveva fatto andare un
escandescenza il giovane e la mamma aveva chiamato i carabinieri per
evitare che la situazione degenerasse. Oggi, la sorella ha riferito
che secondo lei la situazione non era cosi grave da fare intervenire
la polizia. «Non capisco perchè sono intervenuti con lo spray
urticante contro un ragazzo», ha detto. La reazione violenta del
giovane ha messo in pericolo la vita degli agenti e sulla vicenda è
intervenuto il Sap secondo il quale è necessario avere dei
protocolli idonei per gli interventi di tso coordinati anche da
personale medico. Sarebbe bastato un intervento più professionale o
«una pistola taser» come suggerisce, invece, il sindacato che
tributò alcuni minuti di standing ovation agli assassini di Federico
Aldrovandi e che ora vede il suo leader, Tonelli, sugli scranni del
Senato tra le fila della Lega per Salvini? Solo dieci giorni prima di
questa morte, a Torino, s’è chiuso il processo in primo grado con
la condanna a un anno e otto mesi per i tre vigili urbani e lo
psichiatra imputati per l’omicidio colposo di Andrea Soldi, 45
anni, malato di schizofrenia paranoide, morto in seguito al tentativo
di tso, il pomeriggio del 5 agosto 2015.
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