Travolto dal trattore mentre lavora nei campi, muore indiano di 43 anni
14 giugno 2018Mortale infortunio sul lavoro nella campagna di Agazzano, in località Rivarossa. Per cause da chiarire un uomo di 43 anni di nazionalità indiana ha perso la vita sotto a un trattore mentre era alla guida nei campi.
Dalle prime indagini sembra che lo straniero stesse percorrendo una carraia in discesa, quando all’improvviso ha perso il controllo sbandando sulla destra e oltrepassando il ciglio della strada. Il mezzo ha proseguito la corsa nel campo e a quel punto lo straniero sarebbe caduto dalla cabina di guida finendo tragicamente sotto alle ruote. Nessuno era presente al momento della disgrazia.
L’uomo lascia la moglie e tre figli piccoli.
Operaio morto in Fincantieri: vittima non aveva imbragatura
La procura di Genova ha aperto un'indagine per omicidio colposo sulla morte dell'operaio avvenuta ieri nello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente. E' stato accertato che Salvatore Lombardo non indossava un'imbragatura di sicurezza obbligatoria quando si lavora in ambienti elevati da terra. L'uomo è caduto da circa 20 metri. L'area dove è avvenuta la tragedia, un'impalcatura situata in quello che sarà il vano ascensore della nave è stata sequestrata.
A Sestri Ponente, sciopero e presidio alla Fincantieri
I metalmeccanici: “Strage senza fine, dall'inizio dell'anno in Italia sono quasi 330 i lavoratori che hanno perso la vita lavorando"
Otto ore di sciopero e un presidio davanti ai cancelli di via Soliman, a Sestri Ponente, dopo la morte di Salvatore Lombardo, 43 anni, operaio alla Fincantieri per un’azienda in appalto, caduto da quasi
20 metri d’altezza mentre stava lavorando su una nave in consegna per la Virgin. L’uomo, sposato e padre, residente a Marassi anche se originario di Vibo Valentia, era dipendente della Ottaviani. Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta. Intanto, scrivono i sindacati metalmeccanici, “mentre la politica è lontana dai temi del lavoro e discute d’altro si continua a morire sul lavoro e la strage non si ferma e continua anche in aziende come Fincantieri di proprietà pubblica”. "Salvatore lombardo è morto lavorando in fincantieri, una ditta in appalto dove i tempi di lavoro ed i costi per la produzione mettono a rischio la vita. Si lavora per poter vivere decentemente insieme alla propria famiglia, ma il lavoro insicuro può portare alla morte", afferma il segretario della Fiom Genova, Bruno Manganaro, dopo la tragedia nel cantiere di sestri ponente. "Bisogna che velocemente si convochi un tavolo presso la prefettura insieme al sindacato, gli enti locali, la Fincantieri, Asl, Inail - sottolinea Manganaro- perchè è necessario capire e trovare soluzioni a queste morti. La morte di salvatore deve essere ricordata evitando che tutto si ripeta"...
Le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm hanno richiamato "a gran voce la necessità di innalzare i livelli di sicurezza nel mondo del lavoro, di non trasformare la sicurezza in sola materia di convegni o in freddi dati da divulgare ma di farla diventare un fondamento culturale collettivo, rafforzandola con la formazione e aumentando i livelli di controllo e prevenzione". Al grido di "basta morti sul lavoro", i sindacati sottolineano come non sia "tollerabile questo stillicidio continuo di vite umane: dall'inizio dell'anno in Italia sono quasi 330 i lavoratori che hanno perso la vita lavorando. Un'altra vita spezzata, un'altra famiglia distrutta, altri figli che cresceranno senza la presenza del padre, uomo laborioso e conosciuto da tutti nel cantiere. Sulla sicurezza non ci possiamo accontentare nè possono valere le mezze misure: l'obiettivo deve essere per tutti quello di zero infortuni". E per questo chiedono "di concentrare l'attenzione di tutti, lavoratori, aziende, istituzioni locali, cittadini, politica e governo nazionale su questo tema, per predisporre un piano nazionale per la sicurezza sul lavoro che deve essere in cima alla lista delle priorità nel nostro paese".
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