Da A World to Win News Service
Il primo atto del nuovo governo italiano è stato l’ordine di chiudere i porti del paese a una nave di un’ONG che trasportava 629 persone, di cui circa 100 minori, tratte in salvo salvate nel Mediterraneo. È stata la dimostrazione Ciò di che cosa significhi in realtà lo slogan "prima gli italiani".
Questo è il primo, ma certamente non l'ultimo, risultato delle elezioni parlamentari dello scorso marzo e dei successivi tre mesi di negoziati. Ciò che molti pensavano (o speravano) non potesse mai accadere alla fine è accaduto: il Movimento 5 Stelle, un partito giovane, che dice di "guardare avanti" e vuole sostituire tutti i partiti politici con la "democrazia diretta" si è unito alla teppa neofascista vecchio stile della Lega, su un programma congiunto e insieme hanno formato un governo di coalizione. Ciò che rende questa alleanza vergognosa non è tanto che i 5 stelle, la cui base principale è nell'Italia meridionale più povera, collabori con quella che una volta si chiamava Lega Nord, un partito fondato sull'idea che i meridionali sono inferiori agli Italiano. È piuttosto che queste forze si sono unite sulla posizione potenzialmente genocida che alcuni non-italiani sono inferiori agli umani.
Il primo tentativo della coalizione di formare un governo è fallito quando, con una decisione inopinata, quello solitamente un presidente di pura garanzia, non eletto a suffragio diretto, pose il veto a un gabinetto che includeva in un ministero chiave un esponente anti-europeo. Il successivo tentativo ha avuto via libera dopo che i due partiti hanno ribadito il loro impegno all'adesione dell'Italia all'UE e all’Euro. Il capo della Lega, Matteo Salvini, e quello dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, sono diventati vice-presidenti di un Presidente del Consiglio cosiddetto neutro. Nonostante i 5 Stelle abbiano sopravanzato di parecchio la Lega alle ultime elezioni, sono la Lega e la sua politica che si impongono alla ribalta.
Salvini è stato nominato ministro degli Interni, responsabile della repressione di stato ed è di gran lunga la voce più forte del governo. Nei primi suoi discorsi, ferocemente anti-immigrati, ha ampliato il suo bersaglio, includendo i Rom ("gli zingari") e il culto dell'Islam. Il nuovo ministro della famiglia, un fondamentalista cattolico, ha dichiarato la sua netta opposizione al divorzio e all'aborto e fatto del veto al matrimonio omosessuale il suo obiettivo immediato. È necessario, ha dchiarato, per impedire la "cancellazione" del "nostro popolo". Non sembra che si preoccupi di turbare i più laici sostenitori dei 5 Stelle. Di Maio dei 5 Stelle è Ministro del lavoro e dello sviluppo economico. La Lega ha accettato di mettere temporaneamente da parte la sua proposta di “flat tax”, volta a favorire la sua base sociale più benestante, e i 5 Stelle hanno fatto altrettanto con le loro proposte di bandiera, reddito garantito per tutti i cittadini italiani e pensionamento anticipato, misure dirette ad alleggerire il peso della disoccupazione. Alla fine le due forze si sono unite su una priorità: cacciare al più presto, mezzo milione di persone - praticamente tutti quelli arrivati in Italia dopo aver attraversato il Mediterraneo negli ultimi anni.
Il risultato fu un programma e una formazione di governo che le forze della classe dominante e i partiti tradizionali italiani potevano accettare e hanno accettato. Lo stesso vale per molte istituzioni estere, compreso il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la cui principale preoccupazione durante i negoziati era la minaccia alla stabilità del loro vampiresco sistema finanziario internazionale. Questa minaccia è stata infine sventata quando i due esponenti di partiti prima minori hanno rinnegato le precedenti dichiarazioni sul pareggio di bilancio in e sull'Euro.
Non è stata sventata, invece, la minaccia alla stabilità dell'Europa. Se al potere sono principalmente forze della stessa classe di sempre, il nuovo governo italiano rappresenta un drastico cambiamento. In Italia, come in un paese dopo l'altro in Europa, il crollo della fiducia nei largamente odiati partiti del "sistema", di "centrodestra" e "centrosinistra", quelli che si sono alternati al potere dopo la seconda guerra mondiale, è stato capitalizzato da un "populismo" dove la "volontà del popolo" - o meglio espressioni accuratamente selezionate dei più arretrati e reazionari sentimenti di settori di popolo - viene utilizzata per giustificare gli attacchi a consolidati diritti democratici. A ciò si accompagnano uno sfacciato sciovinismo nazionalista, ripulito da ogni pretese "umanitaria", e una accentuata violenza razzista e aperta misoginia.
Questo "populismo" con il suo "prima il mio popolo" non vuol dire altro che "prima il mio paese" – che mette insieme gli sfruttatori al potere e gli sfruttati e gli oppressi. Il "popolo" non è più definito come tutti gli abitanti di un territorio, caratteristica dei moderni Stati nazionali emersi dalle rivoluzioni contro il feudalesimo, ma secondo una visione mistica di "un popolo" unito dal proprio "sangue" (escludendo così anche i figli degli immigranti). Ne fu un esempio l'ideologia nazista che contrapponeva i "veri tedeschi" ai "non tedeschi", come gli ebrei, i rom, persone di genere non conforme, i disabili e così via, tutti da sterminare. Ora vediamo ancora una volta la politica basata sul richiamo ai sentimenti di rivalsa di un miticamente definito "Volk" (la parola preferita dai nazisti, con cui non sin intende un popolo in generale ma una particolare etnia, che va "difesa" in opposizione a tutti gli altri), a cui si presume sia stato negato il posto che a cui ha "diritto" al vertice della piramide alimentare del sistema imperialista mondiale. Certo l'esempio da seguire di è lo slogan suprematista bianco e il programma "Make America Great Again" (facciamo di nuovo grande l’America, ndt). Non tutti i movimenti populisti hanno percorso tutta la strada, ma è qui che conduce quella strada. A questo mix il Movimento 5 Stelle ha aggiunto una idea che lo caratterizza: spostare la politica dalle strade a Internet, distillando la volontà delle persone attraverso frequenti referendum sul Web. Il postulato alla sua base è che ciò che è espressione della maggioranza della gente in un dato luogo e momento è sempre giusto e legittimo. Il fallimento di questa filosofia è stato dimostrato dal modo in cui i 5 Stelle hanno definito il dibattito sull'immigrazione nelle loro file alla vigilia della formazione del nuovo governo di coalizione. Circa il 94 per cento delle persone che avevano deciso di votare sul loro sito Web (il movimento non riconosce alcuno status formale di appartenenza) hanno espresso la stessa opinione che la società, i media e gli stessi capi del Movimento avevano loro inculvato. E hanno così dato la loro benedizione ai maniaci fascisti assassini pronti a scatenarsi. L'ideologo fascista americano Steve Bannon, intervistato dalla CNN nella sua nuova riserva di caccia a Roma, ha detto che il nuovo governo italiano dimostra la possibilità e la necessità in molti paesi di alleanze tra Forze stile-Trump e una parte di quella che lui chiama "sinistra". Parlando degli Stati Uniti, ha auspicato l’unità tra i "Trumpisti" e alcuni di quelli che hanno sostenuto il candidato presidenziale "populista" Bernie Sanders, sulla base di quello che ha definito "nazionalismo economico", termine usato per descrivere certi aspetti del Movimento 5 Stelle in Italia. Lo stesso si potrebbe applicare anche ad analoghe forze nazionaliste "di sinistra" e "socialiste" in altri paesi, come il movimento guidato da Jean-Luc Melenchon in Francia e perfino il Labour Party di Jeremy Corbyn nel Regno Unito.
Cosa viene prima, "il mio popolo", " il mio paese "- o gli interessi dei popoli del mondo, dell'umanità? Quello che nessuno dei principali partiti italiani, né i nuovi fascisti o né quelli tradizionali, è disposto a riconoscere è la verità su che cosa più di ogni altra spinge milioni di migranti fuori dalle loro terre: che le condizioni disperate ndelle loro terre sono legate alla divisione che dura da generazioni tra i paesi occidentali oppressori e i paesi oppressi di Africa, Asia e America Latina. Come dice uno slogan popolare nelle manifestazioni pro-rifugiati, "Loro sono qui perché noi siamo là".
Ciò che sta accadendo in Italia mostra la realtà e la forza di questa linea di divisione e la necessità di condurre una lotta politica e ideologica conto l'arretratezza presente nel popolo su questa questione, mentre va rafforzata con forza e urgenza l'opposizione ai movimenti e regimi fascisti e ai loro collaboratori, coscienti o inconsapevoli.
immagine da "Fascism and the Occult".
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