Quel
film sul sindaco antirazzista di Riace che la Rai non vuole
trasmettere
Il
direttore di Lucana Film Commission, Paride Leporace, racconta i
retroscena dietro un film mentre il ministro dell’Interno insulta
il primo cittadino calabrese che ha fatto dell’accoglienza il
proprio credo
Beppe
Fiorello nella parte del sindaco Mimmo Lucano con i migranti di Riace
Chi
vive in Calabria è sotto i riflettori mediatici per l’omicidio di
un sindacalista di colore che “rubava” lamiere da una fornace
sequestrata che ha ospitato rifiuti tossici. Lamiere che servivano a
mettere un tetto sulle baracche dei braccianti neri della zona.
Nessuna parola netta sull’episodio da parte del ministro
dell’Interno, Matteo Salvini, eletto in Calabria. Il quale invece
ha
esordito come inquilino del Viminale polemizzando con il modello Riace del sindaco Mimmo Lucano. In questo complesso labirinto segnalo una notizia connessa a tali fatti.
L’anno scorso ho contribuito con
i colleghi della Calabria Film Commission a favorire la realizzazione
di un film tv su Mimmo Lucano e l’esperienza di Riace. “Tutto il
mondo è paese” questo il titolo dell’opera fortemente voluta da
Beppe Fiorello, già protagonista del bel lavoro sul naufragio di
Porto Paolo, e che durante la lavorazione a Riace ha ricevuto le
chiavi del paese simbolo. Il film doveva andare in onda su Raiuno in
febbraio. Ma una tegola giudiziaria ha bloccato tutto. Mimmo Lucana a
dicembre è stato indagato dalla procura di Locri per essersi
adoperato ad abbattere un muro burocratico molto italiano. I soldi
pubblici per governare l’accoglienza hanno trasferimenti molto
lenti. E pertanto all’immigrato, cui spettano 35 euro al giorno, il
sindaco ha dato un bonus che ha alimentato anche il piccolo commercio
locale, con cui pagare i creditori fino a quando le risorse dello
Sprar non fossero arrivate. L’avviso di garanzia, che dovrebbe
essere norma di garanzia, è diventato verdetto di colpevolezza. I
tempi della giustizia sono lenti. La Rai ha congelato il film, il
senatore Gasparri e la Lega hanno sparato bordate di fuoco. Danno al
produttore che ha investito i suoi soldi e tutto fermo a viale
Mazzini con occhio molto attento al nuovo che avanza. Trovo
politicamente rilevante che nei giorni scorsi, il governatore della
Calabria, Mario Oliverio, che ha molto sostenuto il progetto, sia
andato a Riace all’assemblea del Coordinamento dei comuni solidali
e abbia pubblicamente dichiarato: “Un anno fa qui è stata girata
una fiction che è stata bloccata con un’operazione veramente
vergognosa da parte del servizio pubblico televisivo per evitare di
proiettare un’idea, una pratica diversa di accoglienza, mentre
tutti i giorni siamo costretti ad assistere alla rappresentazione
della immigrazione come fattore di criminalità, delinquenza e
disordine. Di fronte a questo tentativo che si muove e si esplicita
anche attraverso atteggiamenti burocratici assolutamente
incomprensibili, non possiamo tacere o far finta di non vedere. Lo
dico come presidente della Regione e me ne assumo tutte le
responsabilità”. Io credo che l’opposizione di sinistra
nazionale dovrebbe tenere conto delle parole di Oliverio e far
sentire la sua voce per farne una battaglia di opinione. “Tutto il
mondo è paese” deve essere trasmesso dalla Rai. La questioncella
del bonus non inficia la narrazione del modello Riace riconosciuto in
tutto il mondo. Mi piacerebbe sapere che ne pensa il consigliere Rai,
Carlo Freccero.esordito come inquilino del Viminale polemizzando con il modello Riace del sindaco Mimmo Lucano. In questo complesso labirinto segnalo una notizia connessa a tali fatti.
Paride
Leporace
Direttore di Lucana Film Commission
da
ZoomSud.it
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