Proprio mentre cominciano i ridicoli controlli delle emissioni delle antenne per verificarne gli effetti sulla popolazione la Cassazione emette le sue motivazioni e conferma il sequestro. E insieme al sequestro arriva anche l’apertura del processo a sette dirigenti della Regione e capitalisti vari.
Ma non fidarsi è meglio… e questo è nella coscienza di tutti coloro che hanno lottato in questi anni contro le antenne/killer e la costruzione di questo strumento di morte, e tutti quanti continueremo a lottare fino allo smantellamento definitivo del Muos
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Muos, la Cassazione: "E' abuso edilizio, rimane sequestrato"
Le motivazioni della conferma sigilli al sistema radar Usa
in Sicilia. Sette a processo a Caltagirone: il 20 maggio prima udienza
10 marzo 2016
E' "certamente sussistente quantomeno per la
prosecuzione dei lavori in epoca successiva all'annullamento del provvedimento
di revoca delle revoche" la consumazione a livello indiziario del reato di
abuso edilizio nella realizzazione di infrastrutture militari costituenti il
sistema radar Usa Muos in Sicilia. Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni
depositate oggi di conferma del sequestro dell'impianto che, rileva il
verdetto, è stato disposto con finalità di salvaguardia dell'ambiente e della
salute degli abitanti. Una notizia che arriva all'indomani del giorno delle
proteste di cittadini e associazioni per la messa in funzione del sistema di
telecomunicazioni acceso per rilevare le emissioni.
Ad avviso della Cassazione, non ha meritato accoglimento la
tesi dell'avvocatura dello Stato che, per conto del ministero della Difesa,
chiedeva l'annullamento della conferma del sequestro. Secondo l'avvocatura
erariale, "il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione
Siciliana ha sostanzialmente sancito le piena regolarità urbanistica dell'opera
e la validità dell'autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Soprintendenza
ai beni culturali e ambientali di Caltanissetta e del nulla-osta dell'Azienda
Regionale Foreste, residuando solo accertamenti su eventuali pericoli per la
salute umana". Nella sua memoria difensiva, l'avvocatura dello Stato ha
insistito nel dire che i rischi per la salute degli abitanti sono "del
tutto estranei alle esigenze cautelari perseguite con il decreto di sequestro
che esulano dalla contestazione provvisoria".
La Cassazione ha replicato che la sentenza amministrativa
"non solo non ha affermato la illegittimità dei provvedimenti di revoca
delle revoche, ma ha disposto ulteriori accertamenti sui pericoli per la salute
dell'uomo nell'insediamento in questione". "Pericoli che - prosegue
la sentenza 9950 della Terza sezione penale relativa all'udienza svoltasi lo
scorso 21 gennaio - non sono certamente estranei ai valori tutelati dalle norme
in materia paesaggistica e ambientale". "Va ricordato al riguardo -
concludono - che l'ambiente non costituisce solo un valore estetico da
salvaguardare nella sua staticità, ma luogo nel quale l'uomo esprime la propria
personalità individuale e sociale senza pregiudizio per la salute, elevata a
diritto fondamentale dell'individuo ed interesse della collettività".
Intanto a Caltagirone si apre il processo a sette persone
per abuso edilizio e violazione della legge ambientale per la costruzione del
Muos. Gli imputati sono l'ex dirigente dell'assessorato regionale Territorio e
ambiente Giovanni Arnone, il presidente della "Gemmo Spa" Mauro
Gemmo, e Adriana Parisi, responsabile della "Lageco", società che
hanno costituito l'Ati 'Team Muos Niscemi' vincitrice della gara del 26 aprile
2007; il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi; e i titolari di tre imprese
che hanno lavorato in subappalto: Concetta Valenti della "Calcestruzzi
Piazza Srl", Carmelo Puglisi, della "Pb Costruzioni" e Maria
Rita Condorelli, della "Cr Impianti srl". Secondo l'accusa
sostenuta dal procuratore Giuseppe Verzera, avrebbero realizzato l'impianto
"senza la prescritta autorizzazione, assunta legittimamente o in
difformità da essa". Ed avrebbero "eseguito e facevano eseguire i
lavori, insistenti su beni paesagistici, all'interno della riserva orientata
denominata Sughereta di Niscemi, in zona A, di inedificabilità assoluta, in un
sito di interesse comunitario".
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