8
marzo – LOTTIAMO PER LAVORO, DIRITTI, DIGNITA' PER LE DONNE
La
precarietà ci stronca la vita, con questo sistema facciamola finita
La
situazione di crescente peggioramento della condizione delle
lavoratrici, vede a Taranto una realtà emblematica.
Negli
appalti dei servizi la stragrande maggioranza siamo donne,
doppiamente sfruttate e discriminate:
dalle
lavoratrici degli
asili, ancora a
misere ore (appena 1 ora e 50 al giorno!) e ancor più misero salario
(che devono anche penare per averlo), costrette a fare doppie
mansioni, di pulizie e di ausiliariato senza riconoscimento
economico; alle lavoratrici
di pulizia degli uffici e strutture comunali,
a rischio di tagli di posti di lavoro o di ore; alle lavoratrici
delle pulizie delle scuole statali
con la prospettiva anche loro di tagli di ore; dalle operaie
della Pasquinelli,
costrette a rischiare la salute mettendo le mani nei rifiuti tossici,
pericolosi, come l'amianto, e sull'orlo di vedersi togliere nei
prossimi giorni anche questo lavoro; alle disoccupate,
che per avere anche uno straccio di reddito sociale con i cantieri di
cittadinanza o i servizi sociali, devono fare tanti figli, se no,
sono considerate quasi "benestanti..."; ecc. ecc.
Tutto
questo accresce la nostra condizione di subordinazione, che a volte
in famiglia si trasforma in pesante oppressione, fino ai femminicidi,
in cui anche su questo purtroppo la nostra città è tra i primi
posti.
Quest'anno
poi è venuta tragicamente fuori con le morti, la condizione da
schiave delle braccianti,
sfruttate
a salari inferiori, in condizioni di lavoro disumani, ricattate anche
sessualmente dai caporali e dai padroni.
A
fronte di questa grave situazione noi donne, in questa giornata,
vogliamo fatti e non parole ipocrite sulle donne! E la nostra lotta
sarà sempre più dura!
NOI
VOGLIAMO
Per
le lavoratrici
-
Divieto degli appalti al massimo ribasso - separare il costo del
lavoro e della sicurezza dall'importo generale, affinchè i ribassi
delle ditte non incidano sul costo del lavoro;
-
inserimento in tutti i capitolati di appalto di clausole a difesa
della condizione delle donne, in particolare: automaticità nei cambi
di appalto del passaggio di tutte le lavoratrici, senza peggioramenti
delle condizioni di lavoro; orari di lavoro non inferiori a 30
settimanali;
-
su condizioni di lavoro, ambienti di lavoro, materiali utilizzati, a
tutela della salute, anche riproduttiva, delle donne e della dignità
delle lavoratrici, avviare tramite gli
Enti ispettivi una verifica generale, sotto il controllo delle
lavoratrici;
- allontanamento dai
luoghi di lavoro per tutti coloro – capi, datori di lavoro, ecc. -
responsabili di molestie, ricatti, violenze sessuali, atteggiamenti
razzisti; tutela delle lavoratrici denuncianti;
Per
le disoccupate:
-
clausola sociale in tutti gli appalti per l'assunzione obbligatoria
di una percentuale di donne;
-
cantieri di cittadinanza e lavori dei servizi sociali per tutte le
disoccupate;
-
corsi di formazione su raccolta differenziata/bonifiche, retribuiti e
finalizzati al lavoro;
-
salario minimo garantito per tutte le donne, anche come
riconoscimento del loro lavoro domestico/riproduttivo, non inferiore
a 600 euro al mese
Per
tutte
-
Accesso gratuito per le donne e i bambini ai servizi sanitari, e di
assistenza anche a fronte del dramma inquinamento di Taranto
-
Difesa e ampliamento del diritto d'aborto, obbligatorietà di
interventi di interruzione gravidanza nelle strutture pubbliche,
abolizione dell’obiezione di coscienza, consultori laici
controllati dalle donne
-
Priorità nel diritto alla casa per le donne violentate, maltrattate,
o capifamiglia.
Lavoratrici
e disoccupate Slai cobas per il sindacato di classe
Movimento
Femminista Proletario Rivoluzionario
Nessun commento:
Posta un commento