Legge El
Khomri: un nuovo attacco contro le lavoratrici e i lavoratori!
2016/02/22
Sappiamo già da molto tempo che il governo PS è completamente asservito agli interessi della borghesia, dal momento che è salito al potere l'offensiva reazionaria della borghesia si è solo intensificata. Dopo l'ANI (accordo nazionale interprofessionale), il patto di "responsabilità" e la legge Macron, l'annuncio del progetto di legge El Khomri suona come un nuovo attacco anche di maggiore entità contro i diritti dei lavoratori. Non per niente il padronato ha reagito direttamente favorevolmente all'annuncio da parte del Ministro della sua proposta di riforma del codice del lavoro.
In poche righe, il disegno di legge El Khomri ad esempio è questo:
• Limite alle indennità versate ai dipendenti che adiscono il tribunale del lavoro in caso di licenziamento ingiustificato. Ciò permette ai padroni di pianificare il costo di un licenziamento e, pertanto, di affrontarlo senza alcun problema, e questo, naturalmente, viene definito ben al di sotto degli importi medi di fine rapporto di oggi.
• L’estensione
del sistema di calcolo dei giorni di lavoro a forfait annuale alle piccolissime
e piccole imprese. Le operaie e gli operai non vengono più pagati in base alle
ore di lavoro effettuate, ma per il numero di giorni lavorati. In realtà, questa
misura è la distruzione della durata legale del lavoro e la totale
sottomissione dell’organizzazione del tempo di lavoro del lavoratore agli
interessi diretti del padronato.
• Referendum aziendale che permette di bypassare e minare i sindacati rappresentativi e dare più potere ai sindacati gialli. Le relazioni sociali all'interno della società non saranno più il risultato di un rapporto di forza, ma plebisciti organizzati dai padroni a colpi di pressione e di repressione.
• Facilitazione dei licenziamenti economici che permetteranno ai grandi gruppi multinazionali di organizzarsi, in caso di calo dell'attività economica di una filiale francese, con la riduzione delle commesse su un trimestre per poter licenziare a basso costo.
• Referendum aziendale che permette di bypassare e minare i sindacati rappresentativi e dare più potere ai sindacati gialli. Le relazioni sociali all'interno della società non saranno più il risultato di un rapporto di forza, ma plebisciti organizzati dai padroni a colpi di pressione e di repressione.
• Facilitazione dei licenziamenti economici che permetteranno ai grandi gruppi multinazionali di organizzarsi, in caso di calo dell'attività economica di una filiale francese, con la riduzione delle commesse su un trimestre per poter licenziare a basso costo.
• La
riprogettazione del pagamento degli straordinari da determinare mediante
accordo aziendale, ciò che permetterà di ridurre la maggiorazione di queste ore
al 10%, mentre attualmente è al 25%.
• Accordi per il mantenimento del posto di lavoro consentendo ai padroni di imporre alle lavoratrici e ai lavoratori aggiustamenti di orari o altri espedienti di regressione sociale che bisognerà subire per paura di essere licenziati.
• Accordi per il mantenimento del posto di lavoro consentendo ai padroni di imporre alle lavoratrici e ai lavoratori aggiustamenti di orari o altri espedienti di regressione sociale che bisognerà subire per paura di essere licenziati.
• Contratti
di formazione non vincolanti che permettono al padronato di assumere con
riduzioni fiscali, senza che s’impegnino a fornire una formazione degna di
questo nome per le lavoratrici e i lavoratori.
• Le 35 ore che erano già state attaccate da tutte le parti sono sepolte in modo permanente. Infatti la settimana lavorativa potrebbe raggiungere 60 ore con un semplice accordo aziendale senza l'autorizzazione dell'ispettorato del lavoro. L'orario di lavoro può essere "modulato" su 3 anni con accordo aziendale e 16 settimane senza accordo, a seguito di una decisione unilaterale del padrone in aziende con meno di 50 dipendenti. Un secolo di lotta sociale rimessa in questione da questa offensiva padronale!
• Le 35 ore che erano già state attaccate da tutte le parti sono sepolte in modo permanente. Infatti la settimana lavorativa potrebbe raggiungere 60 ore con un semplice accordo aziendale senza l'autorizzazione dell'ispettorato del lavoro. L'orario di lavoro può essere "modulato" su 3 anni con accordo aziendale e 16 settimane senza accordo, a seguito di una decisione unilaterale del padrone in aziende con meno di 50 dipendenti. Un secolo di lotta sociale rimessa in questione da questa offensiva padronale!
In breve, questa nuova regressione sociale è un attacco su larga scala contro gli interessi della classe operaia e tutto il proletariato: il governo PS ha dichiarato una vera guerra contro le lavoratrici e i lavoratori. Si tratta di una riforma dei padroni richiesta da tempo dal MEDEF [Confindustria] per consentirà ai padroni di precarizzare e spremere ancora di più i proletari, riducendoci ancora un po’ di più allo stato di schiavi moderni, di macchina per arricchire la borghesia dalla quale essa si separa quando la considera improduttiva. Gattaz, presidente del MEDEF, è già soddisfatto! La destra e l'estrema destra anche; abbiamo visto Ménard annunciare la sua soddisfazione.
Già ora il PS
mostra il tono apponendo la propria volontà nel far adottare questa riforma
anti-popolare e anti-operaia, con tutti i mezzi, anche utilizzando il famoso
articolo 49-3 che permette di superare il Parlamento, che in ogni modo è solo
una istituzione fantoccio che ha come obiettivo quello di preservare le
illusioni democratiche. Naturalmente, ancora una volta, è la destra e sono i
padroni che applaudono con entrambe le mani, salutando il coraggio dei loro
servi.
Tutti i sindacati, CGT in testa, hanno annunciato la loro opposizione al disegno di legge, anche menzionando la possibilità di scendere in strada. Dobbiamo essere attenti a non essere trascinati dalla direzione riformista in battaglie che volontariamente sono perse in partenza come durante il movimento della riforma delle pensioni. La lotta contro la legge El Khomri è infatti una necessità vitale per tutti i lavoratori, perché la sua attuazione sarebbe un disastro. Ma se vogliamo vincere, ora dobbiamo attuare una strategia per superare le direzioni riformiste dei sindacati, ovvero diffondere l'idea di unione di base dell’insieme dei lavoratori e delle lavoratrici organizzati e non organizzati, dicendo chiaramente che non ci sarà alcun negoziato su questo progetto di legge del padronato e che metteremo in campo modalità di azione utili a piegare il padronato e il governo al suo servizio. Se vogliamo vincere, tutte e tutti insieme dobbiamo colpire dove fa male, cioè direttamente nel portafoglio preparando un grande movimento per lo sciopero generale, l’occupazione e la riappropriazione dei nostri luoghi di sfruttamento, bloccando l'economia nel suo complesso.
Non vogliamo ripetere l'esperienza del movimento delle pensioni del 2010, dove i leader sindacali non hanno fatto il lavoro necessario per costruire un movimento di lotta. Questo ha solo disgustato tutte e tutti coloro che si sono impegnati nella battaglia e avevano la sensazione di essere stati ingannati.
Se non vogliamo tornare sempre più indietro, serriamo i ranghi dietro la nostra bandiera, quella della classe operaia, e prepariamoci ad alzare la testa e prendere il destino nelle nostre mani.
Abbasso LA LEGGE EL KHOMRI! Abbasso tutte le riforme antioperaie e antipopolari!
VIVA L’UNITA’
ALLA BASE E LA LOTTA!
Osiamo lottare,
osiamo vincere!
http://www.pcmaoiste.org/communique/loi-el-khomri-la-lutte-jusquau-retrait/#more-375
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