A proposito della visita del primo ministro Narendra Modi, i maoisti affermano che se in occasione della sua prima visita, l'anno scorso, avanzò la proposta di un Salwa Judum II, questa volta, premettendo l’attacco a Sori, vuole inviare il messaggio che chiunque faccia sentire la sua voce contro il governo sarà considerato maoista o simpatizzante, "si tratta di un’assoluta violazione dei diritti umani.". Denunciando gli abusi sulle donne, i falsi scontri e le finte e rese, gli stupri di gruppo che si ripetono nella regione in conflitto, il portavoce afferma che sono tentativi di mettere a tacere chiunque levi la sua voce contro le ingiustizie, perché il mondo non deve conoscere la verità. Accusando i governi centrale e dello stato, le organizzazioni sponsorizzate da RSS e BJP Samajk Ekta Manch, Naxal Pidit Sangh e Salwa Judum II, i maoisti denunciano che gli attacchi e le aggressioni contro il popolo avvengono con la piena complicità della polizia.
Sori è stata colpita perché già nell’ottobre 2015 aveva alzato la voce contro le aggressioni sulle donne da parte delle forze di sicurezza, portando la questione in tribunale con l'aiuto di avvocati e operatori sociali. I maoisti denunciano anche le intimidazioni della polizia contro il giornalista Malini Subramaniam e altri operatori sociali e di aver impedito perfino a un rappresentante della BBC di lavorare nella regione. Il Partito Comunista dell'India (Maoista) fa appello al popolo a unire le forze per combattere contro gli stupri, gli abusi, i falsi scontri e le violazioni dei diritti umani, conclude la nota.
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