Insieme ai soldi l’apertura di cinque capitoli per il processo di adesione Ue); la liberalizzazione dei visti a giugno, anziché ottobre; e ‘aree umanitarie sicure’ in Siria. - cioè sotto il controllo militare USA-NATO Turchia.
La cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier olandese Mark Rutte premono per arrivare ad un’intesa subito. Altri Paesi, soprattutto quelli dell’Est ed i Baltici, chiedono di rinviare tutto al vertice della settimana prossima (17 e 18 marzo) perché la proposta non è stata negoziata. Per il segretario di Stato polacco per gli Affari europei Konrad Szymanski non c’è però un atteggiamento di chiusura. Il premier ungherese Viktor Orban insiste col suo no ai reinsediamenti. Forti perplessità anche da parte del cipriota Nikos Anastasiadis: il suo Paese blocca alcuni dei capitoli per l’adesione all’Ue che Ankara vorrebbe vedere riaperti.

Sono almeno 18 i migranti morti ieri al largo delle coste sudoccidentali della Turchia, dove due imbarcazioni cariche di persone e dirette in Grecia sono affondate. Una notizia che, a cercarla bene, si può trovare solo in qualche trafiletto sul web.
Sono più di 400 gli immigrati morti durante i viaggi della speranza dall'inizio dell'anno 2016. E l'Europa risponde chiudendo le frontiere, mentre il nostro premier pensa di capeggiare un'altra guerra, dichiaratamente senza obbiettivi chiari, in Libia.
No alle guerre, no alle frontiere chiuse!
#poterealpopolo
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