Nel quartiere S. Siro, quartiere popolare e proletario, con tantissimi immigrati, un 8 marzo di donne immigrate e italiane unite nella lotta: al presidio per il diritto alla casa e contro gli sfratti si è tenuta una breve assemblea per riprenderci il significato storico dell’8 marzo di lotta, rosso e proletario.
Particolarmente importante, quindi, lo sciopero di oggi che vede tante lavoratrici, precarie, disoccupate in lotta contro governo, padroni che quotidianamente peggiorano le condizioni, in primis, delle donne.
E’ stata data voce ad alcune lotte che precarie, lavoratrici stanno portando avanti e sottolineata la necessità di costruire una rete di lavoratrici, donne in lotta.
Abbiamo riportato il racconto delle lavoratrici della Yoox/Mr Jobs di Bologna che hanno portato avanti una dura lotta per migliorare le condizioni di vita e di lavoro: si sono ribellate al lavoro da schiave e che hanno denunciato anche le molestie subite sul posto di lavoro e mandato loro la solidarietà in vista della prossima udienza del processo contro i licenziamenti e i molestatori che si terrà il 10 marzo.
Il coraggio che hanno avuto perché non è mai facile parlare delle molestie, ancor più se si è immigrate. Una delle operaie della Yoox che ha animato la lotta ci ha detto: “ Abbiamo fatto come l’uomo nero che dopo anni di schiavitù si è sollevato”
La lotta contro razzismo, discriminazioni, licenziamenti delle operatrici della casa di riposo di Vicenza dove sono state licenziate le 13 operatrici immigrate e attiviste. Forte la denuncia della precarietà del lavoro ai cambi appalto con un di più di razzismo.
L’inedita, significativa e forte scesa in lotta delle mogli, bambini a sostegno della lotta dei facchini a Brignano, schieratesi in prima linea davanti ai cordoni di polizia contro i licenziamenti delle cooperative.
Sul fronte sgomberi, continua lo stillicidio e con la novità che vengono effettuati a qualsiasi ora: nella notte tra venerdì e sabato scorsi uno sgombero è stato effettuato, quando nonna e nipote di soli tre anni erano soli in casa. In via Civitali solo alcune palazzine sono state ristrutturate, una, sgomberata dagli inquilini negli anni scorsi per la ristrutturazione, ha l’impalcatura intorno ma i lavori non procedono, un’altra è in parte occupata da famiglie in condizioni di necessità.
Non è mancato il racconto della vita dura, reale delle donne in difficoltà economiche per i bassi salari, per mancanza di un lavoro vero, in lotta contro stalking: la giusta ribellione al fatto che le donne che denunciano sono lasciate sole e come unica soluzione si trovano l’offerta delle case di accoglienza cioè a dover rinunciare alla propria vita; oppressione tra le mura domestiche, le difficoltà di assistere i propri cari in caso di necessità.
Non poteva mancare la dedica di questo 8 marzo a tutte le donne che in tante parti del mondo - dal Kurdistan, alla Turchia, dalla Palestina all'Afghanistan, dal Perù alle Filippine, ecc. - stanno combattendo e vengono uccise perchè molto pericolose per padroni e Stati oppressori, alla compagna Shruthi Amar del Partito Comunista Maoista dell'India, brutalmente torturata e uccisa dallo Stato indiano, dal governo del fascista Modi.
L’8 marzo è una giornata di lotta delle donne internazionale ed internazionalista!
Anche la necessaria traduzione ha contribuito a rafforzare la solidarietà, ad unire donne immigrate ed italiane.
In un clima commosso, allegro, solidale ci siamo lasciate con la rafforzata necessità di portare avanti la lotta a tutto campo delle donne, ripromettendoci di realizzare un piccolo questionario utile per raccogliere alcuni elementi di arricchimento della piattaforma: perché tutta la nostra vita deve cambiare!
Mfpr-Milano
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