Attenti al profugo nascosto tra i podisti: alla corsa ammessi atleti solo con documenti in vista
Ventimiglia - Tra Ventimiglia e Montecarlo si corre domenica la Tre Nazioni, gara podistica di 24 chilometri che attraversa i lungomare di Italia, Francia e Principato di Monaco. Per non consentire ad alcun profugo di infiltrarsi e varcare la frontiera, ognuno dei 1.482 partecipanti dovrà avere un documento di identità inserito nella pettorina. Ai controlli penserà un lettore di microchip piazzato all’altezza di ponte San Ludovico.
Unica nel suo genere per la
suggestione degli scorci panoramici e il lignaggio degli organizzatori - il
presidente della Federazione di atletica monegasca è il principe Alberto - la
Tre Nazioni seppellisce definitivamente il mito di Pierre de Coubertin. I
siriani, gli etiopi, i curdi, i sub-sahariani che l’estate scorsa si sono
allenati per settimane lungo il medesimo percorso, con le “ripetute” imposte dai
bravissimi coach della gendarmerie nationale,
non potranno partecipare: né alla gara, né alla vita sazia dell’Occidente. Non
li consolerà sapere che va peggio ai migranti della sezione nuoto.
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