Caro compagno,
non è in discussione lo spessore umano dei compagni dei Carc-(n)Pci e il rispetto verso compagni che lavorano tra i lavoratori, masse popolari, nei movimenti e che per questo sono stati anche più volte colpiti dalla repressione; il problema è che noi siamo comunisti e non possiamo non fare una lotta aperta contro posizioni, concezioni e pratiche che non sono proletarie e comuniste e che portate avanti da chi si dice comunista creno confusione e più danno.Quindi, non si tratta affatto di "accuse personali" ma di necessaria polemica politica a posizioni, ad un'organizzazione.
Se non lo facessimo saremmo opportunisti. Spesso non lo abbiamo fatto con i carc-(n)Pci perchè le loro analisi, le loro formulazioni e indicazioni sono fuori da ogni ragionevole analisi e posizione politica comunista marxista leninista maoista; è difficile confrontarsi criticamente senza un minimo comune denominatore realmente verificabile; è difficile, per noi comunisti, fare una polemica critica su analisi e indicazioni "fantasiose".
In questo senso l'espressione del titolo dell'articolo era forse un pò colorita ma voleva sintetizzare in una parola che i comunisti non vanno per analisi e parti mentali, ma guidati da una concezione materialistico storico dialettica (come scrivi anche tu, ma applicandola, a nostro parere, male nello specifico).
Impariamo questo dalle polemiche fatte dai nostri maestri, Marx, Engels, Lenin, Mao e anche Stalin, che non hanno esitato ad usare appellativi quando ci volevano.
MC
Commento su pc 3 ottobre - MA I CARC-(n)PCI SONO SCEMI O CI FANNO?
non è in discussione lo spessore umano dei compagni dei Carc-(n)Pci e il rispetto verso compagni che lavorano tra i lavoratori, masse popolari, nei movimenti e che per questo sono stati anche più volte colpiti dalla repressione; il problema è che noi siamo comunisti e non possiamo non fare una lotta aperta contro posizioni, concezioni e pratiche che non sono proletarie e comuniste e che portate avanti da chi si dice comunista creno confusione e più danno.Quindi, non si tratta affatto di "accuse personali" ma di necessaria polemica politica a posizioni, ad un'organizzazione.
Se non lo facessimo saremmo opportunisti. Spesso non lo abbiamo fatto con i carc-(n)Pci perchè le loro analisi, le loro formulazioni e indicazioni sono fuori da ogni ragionevole analisi e posizione politica comunista marxista leninista maoista; è difficile confrontarsi criticamente senza un minimo comune denominatore realmente verificabile; è difficile, per noi comunisti, fare una polemica critica su analisi e indicazioni "fantasiose".
In questo senso l'espressione del titolo dell'articolo era forse un pò colorita ma voleva sintetizzare in una parola che i comunisti non vanno per analisi e parti mentali, ma guidati da una concezione materialistico storico dialettica (come scrivi anche tu, ma applicandola, a nostro parere, male nello specifico).
Impariamo questo dalle polemiche fatte dai nostri maestri, Marx, Engels, Lenin, Mao e anche Stalin, che non hanno esitato ad usare appellativi quando ci volevano.
MC
Commento su pc 3 ottobre - MA I CARC-(n)PCI SONO SCEMI O CI FANNO?
"Cari compagni, aggiungo questo primo commento per difendere (si, difendere!) i compagni dei CARC, che conosco ed ho frequentato ammirandone l'importante spessore umano e politico. Questo significa da parte loro, in primo luogo, un rispetto totale verso chi si oppone all'attuale sistema sociale, ed in primo luogo per chi si dichiara comunista. Non ho mai trovato, da parte loro, accuse personali e non_politiche verso chiunque, anche nel campo della borghesia. che secondo la loro analisi (e la mia) fa parte della storia dello sviluppo delle forze produttive e delle loro relazioni economiche e sociali. Per questa "visione distaccata" di natura storico-dialettica-materialistica, coniugata con una passione ed una empatia umana verso gli ultimi che da tempo non trovavo tra chi si dichiara comunista, credo che essi debbano essere presi come buon esempio di metodo e di condotta pratica di vita. Rigorosi ed umani, al 100%, mi hanno messo in grande imbarazzo per trovarmi frequentemente..."
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