venerdì 11 ottobre 2013

pc 11 ottobre - Strage di Lampedusa... riemerge dal mare il corpo di una giovane madre e del suo piccolo appena partorito


GOVERNO, STATO AL SERVIZIO DELLE GUERRE IMPERIALISTE 
PAGHERETE DAVVERO CARO! PAGHERETE DAVVERO TUTTO!
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Lampedusa, ritrovati i corpi di una mamma e del suo bambino attaccato al cordone ombelicale.
Annegava nel travaglio del parto. La nave affondava in fiamme, la gente gridava, l'acqua saliva e lei era straziata dalle doglie. Forse, per la paura e l'impotenza, ha espulso il suo piccolo più in fretta. La mamma che è riemersa oggi dal mare di Lampedusa con il suo neonato ancora legato al cordone ombelicale è morta sul barcone del naufragio regalando la vita alla morte. Quel bambino, che fluttuava nudo ancorato per il pancino alla mamma morta, il mondo non l'ha proprio visto. E' passato dal tepore del liquido amniotico al gelo del mare. Non ha neppure pianto. E così li hanno trovati nella pancia del relitto. Legati l'una all'altro, come era stato per nove mesi e come sarà per sempre. Quando i sommozzatori hanno preso quei due cadaveri e li hanno issati a bordo, il cordone si è spezzato. Bimbi morti in fondo al mare di Lampedusa ce ne sono - ormai si sa - a decine. La cosa peggiore da vedere, dicevano i sommozzatori ogni volta, risalendo dalle loro missioni di aiuto troppo tardivo. Forse non era ancora la peggiore da vedere. Pietro Bartolo, il medico che ha ricevuto in custodia i due corpi e li ha composti in una bara sola nell'hangar-obitorio di Lampedusa, pensa che oltre quella visione non si possa andare. Le vittime accertate sono fino ad ora 289. Il barcone in fondo al mare ne contiene altre. Le più strazianti, le più innocenti. Sono stati i più forti a guadagnare l'uscita più facilmente. I più inermi, i soli, bambini e donne incinte, quelli rimasti indietro. Forse il peggio non è ancora riemerso dal mare...
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