domenica 6 ottobre 2013
pc 6 ottobre - Sempre sul libro paga dello Stato dei padroni e della NATO: il lungo filo intatto del nazismo dalla Grecia all'Italia
da atene calling
È questo l'inizio della fine della crescita del nazismo che ha colpito la Grecia in crisi?
Possono i nazisti essere fermati da un governo con molti dei suoi membri hanno un passato fascista diretto ?
Un governo che viola costantemente i diritti politici , sociali e umani dei suoi cittadini , un governo che attua politiche che aggravano le ingiustizie sociali di servire le esigenze del capitale, o di un governo che tenta di equiparare la violenza fascista, alla politica di sinistra , così come per le attività dei movimenti sociali per la libertà , la giustizia e l'uguaglianza ?
I nazisti di Alba Dorata hanno giocato un ruolo di comoda per il governo dell' austerità della Grecia : la facciata ' antisistema ' e i discorsi vuoti dell'organizzazione , le prestazioni di pubblicità dei membri di Alba Dorata, ha attirato l'attenzione di numerosi cittadini che si sono trovati nella disperazione a causa della catastrofi dell' austerità.
Cosi i membri di Alba Dorata sono riusciti a cumulare le loro rabbia . Alba Dorata è stata in grado di deviare una parte della società greca dall'identificazione e critica delle fonti della sua insoddisfazione , di contro le élite capitaliste della Grecia e l'Unione europea e le loro representators politici. In questo modo, Alba Dorata ha intercettato le lotte popolari che sono iniziate a svilupparsi nel corso 2011-2012, contro l' aggressione capitalistica alla società greca , cosi i suoi rappresentanti politici hanno potuto intercettare la loro lotta di classe, che era un accanimento contro i poveri e le classi medie in Grecia e altrove , il governo rendeva la Grecia una provetta di neoliberismo e un esempio per terrorizzare gli altri all'estero .
Non solo, ma dietro le sue vuote parole e le sue bugie e distrazioni , Alba Dorata ha offerto sostegno aperto a imprese, armatori e industriali . Attraverso le sue grida " patriottica" , Alba Dorata ha spinto i suoi simpatizzanti verso una inutile caccia alle streghe di Sinistra e migranti. Inoltre, l'Alba Dorata è servita come longa manus dello Stato , per attaccare e terrorizzare le resistenze contro le politiche di austerità e saccheggio nel paese.
Dobbiamo ricordare che la crisi - politica e la politica di emergenza rende palese l' eludere i diritti democratici , mentre l'austerità richiede diversi livelli di governo totalitario per progredire le sue strategie e interessi ingiusto contro la maggioranza della popolazione .
E ' anche importante notare che la decisione di applicare finalmente la legge e perseguitare l' esistente figure di spicco naziste della Grecia contemporanea , che rappresentano una organizzazione che è responsabile di almeno cinque omicidi negli ultimi 3 anni, così come per innumerevoli attacchi violenti verso varie persone e lo spargimento di odio e la propaganda, è una decisione applicata da un governo di estrema destra con molti fascisti conosciuti che svolgono il ruolo di ministri 'democratici' , parlamentari e consiglieri.
Il governo cosi come l'Unione europea e i suoi agenti neoliberisti hanno tollerato e contribuito alla crescita dei nazisti ed erano anche a conoscenza della loro attività criminale e dei legami di Alba Dorata con lo stato , la polizia e l'esercito .
E ' anche un fatto che apparati statali greci hanno finanziato i nazisti come Michaloliakos nel corso del 1980 e 1990 , al fine di colpire i movimenti sociali del paese in momenti critici della lotta sociale e disordini .
Voridis insieme Michaloliakos leader di Alba Dorata erano entrambi compagni dello stesso partito , e godevano dell' ammirazione di Papadopoulos . Michaloliakos anche se ha lasciato il gruppo per perseguire un approccio piu nazista rispetto al fascismo . La figura particolare , che era anche un socio di Jean Mari Lepen e successivamente un MP per LAOS partito di estrema destra - a cui è succeduta poi alba dorata in Parlamento - è considerato da molti nel suo partito, come il futuro leader di Nuova Democrazia , dopo Samaras . Voridis è un politico neoliberale neofascista che sostiene politiche di estrema austerità come un modo per ridurre le resistenze sociali attraverso l'automazione " libero mercato " e di stabilire un profondo conservatorismo sociale e una società quasi- militarista , in cui i cittadini potranno vivere con diritti minimi e accettare la struttura disuguale e lo sfruttamento di classe come "naturale" .
Poi abbiamo Adonis Georgiadis , ex vice LAOS , ora nel ruolo di ' ministro della salute ' per l'attuale governo di Samaras, lo stesso che sta preparando i piani della Troika per svendere il sistema sanitario pubblico ai grandi capitalisti della salute , insieme con il figlio di Plevris ' un altro estremista di destra tale Thanos Plevris
fonte
LO STRAGISMO E I LEGAMI TRA RAUTI E PLEVERIS:
Il 21 aprile 1967, ad Atene, le Forze armate assumono il potere in esecuzione del piano “Prometeo”, come scriverà Alessio D’Angiò Borbone Conde, legato a Kostas Plevris, predisposto dalla Nato per bloccare l’avanzata comunista.
Alcune settimane più tardi, nel mese di maggio, il giornalista del quotidiano democristiano “Il tempo” di Roma, Pino Rauti si reca ad Atene.
Rauti non si limita a scrivere qualche articolo nel corso del suo soggiorno in Grecia perché, il 17 ottobre 1967, il suo amico Armando Mortilla trasmette alla divisione Affari riservati del ministero degli Interni, di cui è confidente con il criptonimo di “Aristo”, una nota informativa redatta sulla base delle confidenze fattegli dallo stesso Rauti, relative alle future intenzioni della Giunta militare greca ed ai rapporti che quest’ultima intrattiene con il governo degli Stati uniti.
Fino a questo punto non c’è nulla di sospetto perché un giornalista, ovviamente, stabilisce relazioni che gli consentono di seguire l’evolversi della situazione politica all’interno di uno Stato.
Ma, il 15 dicembre 1967, Armando Mortilla segnala alla divisione Affari riservati che Pino Rauti, Rutilio Sermonti, Giulio Maceratini e Paolo Andrani hanno completato la prima parte di uno studio per il governo greco relativo alla riforma del Parlamento ed alla disciplina delle attività sindacali.
In quale veste Pino Rauti si è trasformato in consigliere politico del governo militare greco?
Non in quella del giornalista di modesta levatura di un quotidiano democristiano romano. Forse in quella del capo del centro “Ordine nuovo”, di cui fanno parte Sermonti, Maceratini ed Andriani che, però, è ufficialmente un’organizzazione “neo-nazista”, ai margini della vita politica italiana, priva di ogni influenza sul governo e con scarso seguito.
Certo, qualcuno avrebbe dovuto chiedersi, fin da allora, come mai un “nazista”, anzi addirittura il capo di un’organizzazione “nazista” come Ordine nuovo, potesse fare il giornalista in un quotidiano democristiano romano accanto a Gianni Letta.
Nessuno si è posto, per quanto è dato da sapere la domanda quasi fosse normale che Pino Rauti potesse avere una doppia personalità: giornalista democristiano e, contestualmente, capo dei “nazisti” di Ordine nuovo.
I servizi segreti greci, attivissimi in Italia, hanno sicuramente segnalato al loro governo l’ideologia ufficiale di Pino Rauti così che possiamo pacificamente escludere che la Giunta militare abbia stabilito un rapporto di collaborazione politica con un “nazista” che viveva con lo stipendio di giornalista democristiano.
L’immagine dei colonnelli greci “fascisti” la lasciamo agli agit-prop di periferia, così che escludiamo l’affinità ideologica fra Rauti e i componenti del governo militare greco impegnati ad ottenere il riconoscimento diplomatico dei Paesi europei ed il loro sostegno politico ed economico.
La nostra legittima perplessità sulle motivazioni reali del rapporto che Pino Rauti stabilisce con il governo militare greco si accresce quando, il 16 aprile 1968, inizia un viaggio di studenti italiani in Grecia, organizzato dal giornalista democristiano e capo dei “nazisti” di Ordine nuovo, Pino Rauti, in concorso con l’addetto culturale aggiunto dell’ambasciata ellenica a Roma, Michele Poulantzas.
Gli “studenti” italiani, fra i quali spicca la figura di Mario Merlino, il 18 aprile si recano in visita in una caserma dell’esercito dove hanno modo di incontrare il ministro Pattakos.
Non è un viaggio “turistico”, ovviamente, perché sottolinea il sostegno politico che l’estrema destra italiana (Movimento sociale italiano ed organizzazioni ad esso dipendenti) concede al governo greco.
In cambio, Pino Rauti, Giulio Maceratini e Romano Coltellacci chiedono ai greci denaro per la pubblicazione di articoli ed opuscoli a favore del regime militare, come avrà modo di riferire puntualmente Armando Mortilla alla divisione Affari riservati il 22 aprile 1968.
All’epoca, però, Pino Rauti non è rientrato nel Movimento sociale italiano, non dovrebbe essere legittimato a rappresentare l’estrema destra italiana, compreso il partito guidato da Arturo Michelini, duramente osteggiato perché “borghese” dagli ordinovisti.
Si profila, per comprendere il rapporto tra Pino Rauti e la Giunta militare greca, non certo composta da sprovveduti, un terza dimensione nella quale opera il personaggio che è, entro certi limiti, anch’essa di pubblico dominio: quella di collaboratore dello Stato maggiore della Difesa.
Un altro pesante indizio a favore dell’identificazione del “signor P” con Pino Rauti, si trova nel citato rapporto del 15 maggio 1969, laddove l’estensore parla delle azioni e della “modifica dei nostri piani” derivata da “un contrattempo” che “ha reso difficile l’accesso al padiglione Fiat. Le due azioni – conclude soddisfatto – hanno avuto un notevole effetto…”.
Il riferimento esplicito è alle mancate stragi del 25 aprile 1969, a Milano, all’interno del padiglione della Fiat alla Fiera campionaria e all’ufficio cambi della Stazione ferroviaria.
Per i due attentati stragisti sono stati condannati Franco Freda e Giovanni Ventura, dopo che, nell’immediatezza, erano stati accusati gli anarchici, successivamente assoli con formula ampia.
Come abbiamo visto a redigere quel rapporto è stato un agente dei servizi segreti greci che rivendica quelle azioni che sono comprese nei “nostri piani”.
Non millanta credito, perché giustamente quel “nostri” si riferisce ad azioni effettuate da persone che sono sul libro paga dello stesso servizio greco di cui egli è rappresentante in Italia.
A rivelarlo, nel corso di un’intervista pubblicata dal settimanale “Panorama”, sotto il titolo “Dracme per il Msi”, il 13 marzo 1975, è Kostas Plevris, il quale racconta:
“Prima di tutto il Kyp creò una sezione speciale dotata di mezzi economici particolarmente consistenti e di uomini che conoscevano a fondo le cose italiane.
Poi, per evitare il rischio di essere scoperti e accusati di tramare ai danni dell’Italia, i capi del Kyp mascherarono la sezione dietro la facciata innocente di una scuola guida che aveva gli uffici nel centro di Atene, a pochi passi dal palazzo del governo. Infine la sezione ingaggiò direttamente dieci agenti italiani scelti fra le fila dei fascisti. E io di questi agenti possiedo l’elenco completo”.
Plevris rifiuta di fare i nomi, ma aggiunge:“Posso dire soltanto che uno di essi è attualmente in prigione in Italia perché coinvolto nella strage di piazza Fontana”.
E’ un’accusa precisa e mai smentita che chiama direttamente in causa Pino Rauti perché è lui, non altri, il punto di riferimento di Franco Freda e Giovanni Ventura in carcere, insieme a Guido Giannettini, quest’ultimo agente del Sid, per concorso nella strage di piazza Fontana.
Plevris afferma che l’influenza del Msi sulla Giunta militare greca era tale che fu proprio su richiesta dei vertici del partito, che non avevano gradito quanto aveva dichiarato in un’intervista concessa al settimanale “Il Borghese”, che egli venne sollevato dall’incarico di mantenere i rapporti con gli italiani affidati, da quel momento al solo servizio segreto greco.
Non aveva doti profetiche, quindi, il rappresentane ellenico che, il 12 dicembre 1969, a Parigi, nel corso della riunione del Consiglio d’Europa chiamato a decidere sull’espulsione o meno della Grecia, ha potuto affermare:“Stiano attenti. Stiano attenti perché la loro democrazia è in pericolo nei loro Paesi. Si mettano all’altezza delle circostanze e affrontino quello che deve essere affrontato…la nuova forza sovversiva: l’anarchia”.
Poche ore più tardi, in Italia, a Milano e a Roma, gli “anarchici” colpiscono la Banca nazionale dell’Agricoltura, la Banca nazionale del lavoro e l’Altare della patria
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