Abbiamo
sciolto l'enigma sui Carc-(n)Pci: è la prima che abbiamo detto...
Se
vi erano dubbi, sono stati sciolti dalla risposta che l'(n)Pci ha
dato ad un loro lettore che gli chiedeva: “...cosa
farete voi comunisti se i grandi personaggi e gli organismi della
sinistra borghese,
Beppe
Grillo e il M5S, Maurizio Landini e la FIOM, Stefano Rodotà e gli
altri promotori della “difesa e attuazione della Costituzione”,
Giorgio Cremaschi e i dirigenti dei sindacati alternativi e di base,
Giulietto Chiesa e simili non accoglieranno la vostra proposta di
costituire un Governo di Salvezza Nazionale che promuova la
moltiplicazione e il rafforzamento di OO e OP?...”.
In
questa risposta abbiamo la ricetta di un socialismo senza guerra
rivoluzionaria e in cui si chiamano “inizi
della mobilitazione rivoluzionaria delle masse popolari”
le “lotte
principalmente rivendicative dirette da esponenti della sinistra
borghese”.
L'(n) PCI vede nello sviluppo di queste lotte la
strada per la lotta politica rivoluzionaria, per giunta lotte
“dirette
da esponenti della sinistra borghese”,
quindi indirizzate, senza una lotta aperta contro la “sinistra
borghese”, verso il riformismo controrivoluzionario.
Ma
l'(n)Pci invece di fare questa lotta per deviare le lotte
rivendicative dall'inevitabile deriva a cui gli “esponenti
della sinistra borghese”
vogliono indirizzarle, dicono che questi esponenti – tra cui
principalmente citano la FIOM, il M5S, i frammenti di PRC e di PdCI,
di SEL - sono “in
condizione di dare un contributo importante a far crescere e
trasformare quegli inizi”.
Da
qui l'appoggio dei carc-(n)Pci sia sindacale, sia elettorale a queste
forze.
La Fiom, Sel, ecc. ben rappresentano il riformismo che serve la reazione, oggi la marcia verso il moderno fascismo; a questa politica della borghesia questi sì che danno il loro “contributo”; la Fiom, ha già fatto negli anni e continua a fare la sua opera di impedire, contrastare apertamente posizioni, organismi, lotte sindacali guidate da una linea e una pratica di classe, ha ampiamente contribuito a dare un duro colpo alla coscienza di classe antagonista col sistema dei padroni. Fiom, partiti riformisti parlamentari, o aspiranti tali dopo essere stati messi fuori, sono “la scimmia” addosso agli operai, di cui gli operai si devono liberare.
Per
non parlare del M5S che usa esplicitamente la rabbia della piccola e
media borghesia sconfitta, il disgusto verso i politici anche di
settori popolari, in senso reazionario, fascista, e si abbarbica
tenacemente a questo sistema, per cui tutto va bene, anche il
porcellum, come tutto va incamerato compreso forze neonaziste... Ed è
inqualificabile, oltre ogni alchimia di tatticismo politico, che il
(n)Pci appoggi questo populismo reazionario.
Poi
l'(n)Pci mette dentro, in un confuso calderone, altre realtà,
mettendo insieme organismi politici e organismi sindacali: Ross@,
Rete dei Comunisti, l’USB, altri sindacati alternativi e di base...
la cui analisi e ruolo nello scontro di classe è sicuramente più
complesso, ma che dal punto di vista della battaglia dei comunisti,
dei proletari, della rivoluzione, rappresentano anch'essi un
ostacolo, sia a causa del sindacalismo riformista e ristretto che
portano avanti che è in contraddizione con lo sviluppo di una
coscienza di classe dei lavoratori – vedi Usb, sia a causa di linee
e concezioni di netto contrasto alla costruzione del partito
comunista rivoluzionario del proletariato marxista leninista maoista,
e per una politica opportunista, di fatto pacifista, di unità senza
principi di realtà così come sono, che si oppone alla rivoluzione
come guerra di popolo/lotta armata – vedi Ross@, Rete dei
Comunisti.
Ma – dice l'(n)Pci – tutti questi hanno “un seguito e un prestigio che noi comunisti non abbiamo. Basta seguire le riunioni, i convegni”. Ma quali? Sta parlando per caso delle desolanti assemblee o convegni di PRC e di PdCI, di SEL, del “prestigio” dei rimasugli di PRC, del PdCI? Ma, per piacere! Tra un po' neanche si ricorderà chi è Diliberto, chi è Ferrero... O sta parlando delle masse plaudenti ai comizi di Grillo, il cui 80% (per essere buoni...) prima e dopo i comizi elettorali, mai si vedono nelle lotte o nei movimenti reali? Dove sta poi il “prestigio” tra gli operai della Fiom? Ma i compagni dei carc-(n)Pci vanno alle fabbriche, sentono cosa dicono i lavoratori?
Certo
che i comunisti mlm sono nel nostro paese una piccolissima realtà e
hanno tanta strada da fare, ma mai nella storia del movimento
comunista il partito si è messo in paragone con i partiti riformisti
per i numeri “al seguito”, né la politica rivoluzionaria si può
pesare principalmente, in una fase in cui la rivoluzione non è in
corso, con le generiche persone “al seguito”. E' lo stesso
concetto di “seguito” che non è affatto proletario. I
comunisti non sono in una sorta di competizione permanente con i
partiti, i sindacati riformisti, o peggio reazionari come il M5S. I
comunisti marxisti leninisti maoisti sono il reparto d'avanguardia,
organizzato della classe operaia e come tali vanno nelle altre
classi, settori sociali che possono e vogliono cambiare il sistema
sociale esistente e contemporaneamente lottano contro classi e settori sociali che
combattono apertamente il cambiamento. (l'(n)Pci si andasse a rilegge "Principi del leninismo").
I comunisti dirigono nel fuoco
della lotta di classe in stretto legame con le masse. Non hanno, non
possono e non vogliono avere il “seguito”e “prestigio”
borghese, anzi devono attaccare i demagoghi, le forze che deviano ed
illudono le masse, che chiedono alle masse di mettere una croce sulla
scheda elettorale; devono, con il loro lavoro tra le masse "staccare"
le masse popolari dai riformisti e demagoghi reazionari.
I
carc-(n)Pci invece fanno esattamente il contrario!
Ma
l'(n)Pci insiste e va oltre, scadendo nel ridicolo e parlando di
“prestigio
e seguito che hanno i grandi personaggi e organismi della sinistra
borghese”.
Scusate, se ci fate vedere il “seguito”
di un Giulietto Chiesa o di un Stefano Rodotà (chiaramente, nei
fatti e tra i proletari e le masse popolari – che sono quelli che
dovrebbero contare per chi si dice comunista - e non i seguiti
virtuali tra i ceti politici borghesi), invitiamo i compagni del
(n)Pci a cena...
La
questione poi è anche un'altra. I comunisti nel cammino lungo e
difficile del proletariato, lavorano anche per unire delle forze
incoerenti, degli alleati “di strada”, o per neutralizzare
coloro, e quelle forze che possono ostacolare questo cammino; ma lo
fanno e lo devono fare con egemonia teorica, politica, militante.
I
carc-(n)Pci invece fanno tutto il contrario, vanno alla coda e ad
elemosinare agli “esponenti della sinistra borghese, ai personaggi,
agli organismi”, che neanche li pensano... Cosa hanno ottenuto i
Carc-(n)Pci dalla campagna elettorale per votare il M5S o dai vertici
della Fiom, ecc? E soprattutto, cosa hanno ottenuto i proletari e le
masse popolari? Sono i carc-(n)Pci che vanno a destra, non questi
organismi e personaggi che vanno a sinistra.
Meno
male che ad un certo punto gli viene il dubbio: “Lo
faranno?”.
Non si sa...
Anzi
lo sanno: “Le
agitazioni delle prossime settimane non concluderanno a nessun salto
decisivo”.
Però “quanto
maggiore sarà il successo delle mobilitazioni delle prossime
settimane in termini di partecipazione e di combattività, tanta
maggiore sarà l’indignazione di quelli che si mobiliteranno
all’appello dei grandi personaggi e organismi della sinistra
borghese, quando vedranno che le manifestazioni dell’ottobre non
hanno seguito e risultato e tanto maggiore sarà l’imbarazzo dei
promotori che non sapranno quale passo successivo fare. Perché più
che manifestare e protestare non sanno fare e il GSN non hanno il
coraggio di costituirlo...”.
Allora,
è a trucco! Stiamo perdendo tempo?
Ed
è demenziale vedere come poco prima hanno tessuto le lodi di certi
personaggi, organismi, dicendo che loro possono fare il GSN, e poco
dopo dicono che “Giulietto
Chiesa è terrorizzato e terrorizza perché scambia la borghesia
imperialista per l’umanità intera..., Cremaschi, Vasapollo & C
sono dei salottieri..., Landini spera nella mobilitazione dei
sindacalisti di regime e nei magistrati..., Grillo si avviluppa nelle
spire delle prassi raffinate e cortigiane della RP e scambia la
denuncia con la lotta politica...”.
Ma...:
“D’altra
parte la costituzione del GSN riposa tutta sulla loro iniziativa”.
Ah, ecco!
Quindi
“Continueremo
anche a chiamare i grandi personaggi e gli organismi della sinistra
borghese a fare quella parte che essi possono fare subito nella
misura in cui godono già di un prestigio e di un seguito che noi
comunisti non abbiamo ancora”.
Certo,
se poi proprio non fanno il GSN “il
loro prestigio e il loro seguito tra le masse popolari diminuiranno:
quindi la costituzione del GBP uscirà dall’ordine del giorno”.
E
qui viene l'altro bello.
La
lotta politica è per l'(n)Pci una “gara
tra
noi comunisti e i fautori della mobilitazione reazionaria delle masse
popolari: a chi mobilita su scala più larga e con maggiore forza”,
una “competizione”.
“Se
prevarremo noi (cioè se riusciremo a radunare su larga scala attorno
al Partito comunista masse popolari decise a battersi) instaureremo
il socialismo direttamente (cioè senza passare tramite il GBP e la
sua difesa dalle aggressioni della Comunità Internazionale dei
gruppi imperialisti europei, americani e sionisti e dei loro
affiliati italiani)...”. Se, invece, e ci
dispiace “prevarranno i promotori della
mobilitazione reazionaria delle masse popolari, ne subiremo anche noi
comunisti le conseguenze”.
Ma
nessuno si allarmi: “noi
comunisti continueremo il nostro lavoro (siamo preparati e ci
prepariamo anche per questa evenienza) e man mano che la
mobilitazione reazionaria si rivelerà per le masse popolari...
raduneremo le masse popolari attorno al Partito comunista fino ad
avere la forza di prendere il sopravvento e instaurare il socialismo.
Ecco
quello che faremo...”.
Ora
sì che stiamo tutti tranquilli e fiduciosi!
Della
serie: Ghe pensi mi... Vado,l'ammazzo e torno; poi se non riesco,
torno indietro, raduno altre masse ed avrò la “forza
di prendere il sopravvento”.
Rivoluzione,
lotta rivoluzionaria dei proletari e delle masse, direzione del
partito comunista marxista-leninista-maoista, reparto d'avanguardia
della classe operaia, nel fuoco della lotta di classe in stretto
legame con le masse, si possono accantonare. Si tratta di “una
gara, una competizione tra comunisti (che
si riempiono il petto come un gallo) e
i fautori della mobilitazione reazionaria”.
Tentiamo,
in conclusione di riportare alla realtà, con i piedi per terra i
compagni del carc-(n)Pci, e li invitiamo a studiare Mao:
“Bisogna
comprendere che i veri protagonisti sono le masse, e noi siamo spesso
ridicoli e infantili. Se non si comprendono queste cose, non si può
acquistare nemmeno un minimo di conoscenza”
MC - 7.10.13
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