mercoledì 9 ottobre 2013

pc 9 ottobre - 19 ottobre ... una posizione oggettivamente sbagliata e dissociante, che abbassa il livello della manifestazione e cede alla campagna di criminalizzazione... questa è sollevazione ?

da infoaut
In piazza il 19 ottobre: l'unica grande opera che ci interessa è casa e reddito per tutti 
  • alt"Moriremo democristiani?" ci si chiedeva un tempo, retoricamente, per esorcizzare un timore inconfessato cui in fondo non ci si credeva, convinti nelle potenzialità redentrici di una storia naturalmente incamminata verso il Progresso.
    Vent'anni di Seconda Repubblica ci riconsegnano intatto il quesito, allorché quel che resta della pretesa "grande trasformazione" del dopo-Tangentopoli è l'istituzionalizzazione, a norma di legge, della privatizzazione della ricchezza pubblica. Agli impenitenti elettori del Pd (e delle briciole che gli stanno a sinistra) resta davvero poco in cui sperare. La ripresa non si vede all'orizzonte e le uniche promesse con cui illudersi sono quelle che Letta deve fare alla Merkel.
    Avranno qualcosa in mente i prodi destituitori del Cavaliere? O l'unica via resterà quella della prosecuzione del berlusconismo con altri mezzi? Cosa propongono contro la svendita del patrimonio pubblico oltre alle privatizzazioni selvagge e il taglio della spesa pubblica?
    L'unica prospettiva all'orizzonte sembra essere quella di attrezzare il paese a diventare un paradiso turistico per ricchi stranieri (recintando isole di bellezza e continuando a cementare tutto il resto, valorizzando nei territori la soglia di tolleranza alle nocività).
    Guardando alla farsa andata in scena l'altro giorno, ci si perde a commentare l'epilogo di Berlusconi e non ci si accorge che il danno reale è oggi il rafforzamento di Letta, e dietro di lui di Napolitano, vero artefice di tutti i passaggi istituzionali degli ultimi due anni.
    L'unico fine chiaro che questi hanno in mente è la stabilità. Nel suo discorso per la fiducia Letta si è permesso impudicamente di vantare la capacità di tenuta del suo governo, assicurandoci di saper raggiungere il fatidico traguardo del 2015, garantitogli dai transfughi di un Berlusconi obbligato a mandare giù il boccone amaro. Un passaggio, nel discorso del premier, dobbiamo ben tenere a mente: Letta ha detto, in poche parole, che i poveri saranno assistiti (effetto della nuova era Merkel) a patto che stiano al loro posto. Non dovranno confliggere! Ci vogliono poveri... ma buoni.
    Preferiremmo di No!
    Per questo il 19 ottobre scenderemo in piazza a Roma, per ribadire che l'unica grande opera che ci interessa è casa e reddito per tutti.
    Perché non si può accettare che la gente finisca in strada senza un tetto sopra la testa perché non riesce più a pagare l'affitto o ad onorare un mutuo contratto con tanta fatica.
    Non si può accettare che un'intera nuova generazione debba rinunciare ad iscriversi all'università, perché tasse e costi di sopravvivenza diventano sempre più insostenibili. O che l'unica alternativa, per certe popolazioni, sia tra il morire di fame o di tumore.
    Non pensiamo che una manifestaziane sia la soluzione di tutti i problemi. Può però forse indicare un punto di partenza. Provando a mettere insieme, con molta umiltà, donne e uomini incompatibili con questo esistente.
    Non c'interessa fare la guerra delle date e contrapporre questa giornata alla manifestazione del 12. Ci muoviamo però su piani differenti: quell'appuntamento non esce dal quadro della rappresentanza, mentre il 19 scendono in campo i soggetti sociali colpiti dalla crisi, in prima persona.
    Per quel che ci riguarda, ci vediamo in piazza il 19 ottobre!

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