allarme dei geologi pugliesi
"Tragedia del Vajont non è servita"
"Oggi, come ieri - ha aggiunto - possiamo solo esprimere un forte rammarico per le vite umane spezzate, vite di concittadini che nella loro quotidianità si sentivano protetti da uno Stato e da tutti quegli Enti preposti alla gestione del territorio: lo sforzo di questi anni non è bastato".
Secondo l'Ordine dei geologi, "il territorio pugliese, come si è ormai più volte preso atto, non è per nulla scevro da specifiche vulnerabilità geo-ambientali" e "le politiche nazionali e regionali devono intervenire in tempi brevi e con azioni incisive". In particolare, è necessario "istituire il Servizio geologico regionale a supporto delle politiche regionali collegate all'ambiente e alla pianificazione territoriale, le cui competenze devono contribuire alla riduzione del rischio idrogeologico, e al monitoraggio strategico di alcuni rischi naturali".
Bisogna, tra l'altro, "rispettare le pericolosità individuate dagli enti sovraterritoriali come le Autorità di Bacino e aggiornare i Piani comunali di Protezione civile" e "imporre una urbanizzazione con la progettazione delle grandi opere che siano compatibili con le caratteristiche del territorio e non viceversa".
L'Ordine dei geologi infine ritiene "urgente aprire subito un tavolo serio e costruttivo nell'interesse delle popolazioni e del territorio pugliese, altrimenti, politicamente e moralmente risulterà paradossale inaugurare una nuova opera come una strada, un ponte, una scuola, un ospedale sapendo che altre porzioni del territorio non sono in sicurezza e con essi le popolazioni che li transitano o li risiedono".
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