In alcuni quartieri di Istanbul da una quindicina di giorni gli
abitanti si stanno scontrando con le bande di narcotrafficanti.
Durante uno di questi scontri, il 30 Settembre scorso, il ventunenne Hasan Ferit Gedik è stato colpito da sei proiettili, di cui uno alla testa, ed ha perso la vita. Presso l'ospedale dove era stato portato il giovane, secondo i parenti di Gedik, sono stati individuati dei poliziotti in borghese che cercavano di distruggere alcune prove ed il corpo di Gedik è stato consegnato ai parenti per i funerali dopo 4 giorni dopo la sua morte, il che ha insospettito molti.
La sera del 6 Ottobre un folto gruppo di persone ha provato a fare inscenare una manifestazione di commemorazione di Hasan Ferit Gedik ed in poco tempo la polizia è intervenuta con la violenza per impedirla, e nel quartiere si è di nuovo assistito a scene di guerriglia urbana.
Il 7 Ottobre la polizia in assetto antisommossa ha realizzato una retata contro alcuni gruppi di estrema sinistra, ed fatto irruzione in diverse case nei quartieri di Gulsuyu e Gazi per arrestare varie persone, anche con l'ausilio degli elicotteri. Secondo la rete dei giornalisti indipendenti BiaNet sono ben 60 le abitazioni prese in mira dalla polizia e più di 10 persone portate via. Queste persone sono soprattutto attivisti dell'Associazione dei Popoli (Halklar Dernegi) e del partito di estrema sinistra ESP. Invece secondo il quotidiano nazionale Evrensel sono 40 le persone tratte in arresto durante una maxioperazione che ha coinvolto più di 1500 agenti di polizia.
In un'intervista rilasciata alla BBC, la giornalista Ayça Söylemez racconta di aver assistito personalmente alla penetrazione delle bande di narcotrafficanti nel quartiere di Gulsuyu, dove è nata. Soylemez attira l'attenzione sul rapporto tra i progetti di cosiddetta riqualificazione urbanistica (che prevedono la distruzione di numerose abitazioni abusive) in atto in alcuni quartieri caratterizzati da una forte resistenza popolare e dal forte radicamento dei gruppi della sinistra rivoluzionaria, e la crescita delle bande di narcotrafficanti. Soylemez denuncia che il ruolo delle bande criminali di narcotrafficanti consiste nel colpire proprio la crescente resistenza popolare contro i progetti di speculazione urbanistica, creando le condizioni per un intervento massiccio da parte della polizia.
Nello stesso articolo del BBC si cita anche Niyazi Armutlu, uno degli abitanti di Gulsuyu, che denuncia un rapporto stretto tra le forze dell’ordine e le bande di narcotrafficanti.
Fonte: http://turchia.over-blog.com
Durante uno di questi scontri, il 30 Settembre scorso, il ventunenne Hasan Ferit Gedik è stato colpito da sei proiettili, di cui uno alla testa, ed ha perso la vita. Presso l'ospedale dove era stato portato il giovane, secondo i parenti di Gedik, sono stati individuati dei poliziotti in borghese che cercavano di distruggere alcune prove ed il corpo di Gedik è stato consegnato ai parenti per i funerali dopo 4 giorni dopo la sua morte, il che ha insospettito molti.
La sera del 6 Ottobre un folto gruppo di persone ha provato a fare inscenare una manifestazione di commemorazione di Hasan Ferit Gedik ed in poco tempo la polizia è intervenuta con la violenza per impedirla, e nel quartiere si è di nuovo assistito a scene di guerriglia urbana.
Il 7 Ottobre la polizia in assetto antisommossa ha realizzato una retata contro alcuni gruppi di estrema sinistra, ed fatto irruzione in diverse case nei quartieri di Gulsuyu e Gazi per arrestare varie persone, anche con l'ausilio degli elicotteri. Secondo la rete dei giornalisti indipendenti BiaNet sono ben 60 le abitazioni prese in mira dalla polizia e più di 10 persone portate via. Queste persone sono soprattutto attivisti dell'Associazione dei Popoli (Halklar Dernegi) e del partito di estrema sinistra ESP. Invece secondo il quotidiano nazionale Evrensel sono 40 le persone tratte in arresto durante una maxioperazione che ha coinvolto più di 1500 agenti di polizia.
In un'intervista rilasciata alla BBC, la giornalista Ayça Söylemez racconta di aver assistito personalmente alla penetrazione delle bande di narcotrafficanti nel quartiere di Gulsuyu, dove è nata. Soylemez attira l'attenzione sul rapporto tra i progetti di cosiddetta riqualificazione urbanistica (che prevedono la distruzione di numerose abitazioni abusive) in atto in alcuni quartieri caratterizzati da una forte resistenza popolare e dal forte radicamento dei gruppi della sinistra rivoluzionaria, e la crescita delle bande di narcotrafficanti. Soylemez denuncia che il ruolo delle bande criminali di narcotrafficanti consiste nel colpire proprio la crescente resistenza popolare contro i progetti di speculazione urbanistica, creando le condizioni per un intervento massiccio da parte della polizia.
Nello stesso articolo del BBC si cita anche Niyazi Armutlu, uno degli abitanti di Gulsuyu, che denuncia un rapporto stretto tra le forze dell’ordine e le bande di narcotrafficanti.
Fonte: http://turchia.over-blog.com
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