In Regione Lombardia un nuovo attacco
contro le donne, la loro autodeterminazione, la loro salute e la
loro
stessa vita con lo snaturamento della funzione dei consultori.
Infatti, attraverso il cosiddetto
Sportello welfare previsto dal DGR 37/2013, si intende trasformare i consultori in Centri per
la
famiglia. A premessa, viene annunciato l'intento di ulteriore
sviluppo della “...Legge regionale sulla famiglia, con il
particolare intento di promuovere il suo valore sociale...”. ; nel
progetto si dice:”..ottimizzeremo il sostegno alla natalità, alla
maternità e alla paternità, con l'evoluzione dei consultori
familiari in centri per la famiglia e con la prosecuzione di
interventi anche economici a sostegno della maternità e
paternità..”. Questo mentre il numero dei consultori pubblici ha
subito negli anni una significativa riduzione, quindi, le donne
sempre meno dispongono di un servizio pubblico gratuito(e quanto
particolarmente importante sia questo per le donne in generale, ma
sopratutto oggi con perdita di lavoro, precarietà), un servizio
per
la “cura di sè”, in autonomia, sopratutto in tema di
Interruzione Volontaria di Gravidanza.
In una Regione che ha già visto la
riduzione del numero dei consultori pubblici, in perfetta
continuità
anche con le politiche familiste di Formigoni, di profusione a
piene
mani di concezioni oscurantiste che rendono la vita delle donne
sempre più difficile. E, naturalmente, non manca il riferimento ai
privati.
Ogni attacco ai consultori rappresenta
un attacco materiale, concreto alla libertà di scelta delle donne,
alla loro autodeterminazione e allude al ruolo di mogli e madri
che
le donne devono avere in questa società.
In diverse Regioni, EELL, a macchia di
leopardo, si sono avuti attacchi all'autodeterminazione delle
donne,
prima la Lombardia di Formigoni, poi il Piemonte di Cota e il
Lazio
della Tarzia, contemporaneamente abbiamo assistito ad una campagna
ideologica e mass mediatica di attacco alla contraccezione e per
l'ampliamento dell'obiezione di coscienza ai farmacisti.
Ora è necessario e non rinviabile
contrastare sul campo questo ulteriore attacco.
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