Cinque stelle: il lusso di
essere disumani
- Giovedì, 10 Ottobre 2013 09:32
- Alessio Spataro*
Oggi una notizia buona e due
cattive. Partiamo da quelle cattive:
1.
L’emendamento del M5s in commissione giustizia non ha abolito affatto il reato
di clandestinità come titolano tutti i giornali. Innanzitutto perché non è
legge; per diventarlo non basta un voto in una commissione, ma serve una
modifica da approvare a maggioranza nei due rami del parlamento. Ma anche
perché se dovesse diventare legge per miracolo, si tratterebbe comunque di una
modifica della Bossi-Fini che non cambierebbe di una virgola la situazione
reale degli immigrati extracomunitari: ovvero non sarebbero più incriminati
formalmente per un reato, ma verrebbero comunque fisicamente deportati nei
luoghi di tortura e guerra da cui scappano, anche più celermente.
2. L’unico
modo, comunque insufficiente, per eliminare gli effetti più criminali della
Bossi-Fini rimane eliminare la Bossi-Fini. Ma con questo parlamento è
impossibile perché l’unica maggioranza politica che potrebbe realisticamente
farlo, è composta da tre partiti che vogliono eliminare la legge razzista solo
a parole: Sel, Pd e M5s.
Sel è il
gruppo più attivo in questo senso (ma non è proprio convintissimo visto che si
alleerebbe volentieri, in futuro come in passato, con un partito come il Pd che
non cancellerà mai questa legge criminale ispirata dalle sue ex componenti, Ds
e Margherita, che votarono nel ‘97/’98 la Turco-Napolitano, la legge che
istituì i lager di stato e che fu votata anche da un deputato pugliese, un
certo Vendola Nicola).
Il Pd è
composto da dirigenti, ministri ed ex-ministri che dopo l’ultima strage dicono
di voler stravolgere la Bossi-Fini (ma Epifani, Kyenge e Turco non lo faranno
mai per non far cadere il governo con i loro degni compari del Pdl).
Il M5s,
essendo un partito-azienda, un contenitore vuoto da riempire con consensi sia
razzisti che finto-progressisti, non vorrà mai eliminare la Bossi-Fini.
Infatti,
mentre Travaglio (guardacaso oggi) scrive in prima pagina sul Fatto che bisogna
rispedire in patria i detenuti clandestini (come previsto da una delle poche
norme sagge della Bossi-Fini) si moltiplicano ultimamente gli inutili
interventi in aula dei grillini in tema immigrazione che valgono quanto un post
su facebook dell’inutile Di Battista che sogna un mondo “lennoniano” (termine
suo) mentre i suoi colleghi senatori accelerano in commissione giustizia le
deportazioni di immigrati. Questi razzisti del partito Cinque Stelle, infatti,
ci tengono a chiarire l’intenzione di rispedire a casa gli immigrati. E lo
fanno, in un italiano discutibile, addirittura citando i fascisti del sindacato
di polizia che applaudì l’anno scorso gli assassini di Federico Aldrovandi:
La legge Bossi-Fini con l'introduzione del "reato
di clandestinità" in questi anni haaumentato il numero di immigrati
irregolari, ha distolto le forze dell'ordine dallasicurezza del
territorio ed aumentato i costi per la Giustizia con cifre
spropositate. Non lo afferma solo il Movimento 5 Stelle. Nel 2008,
il Sap-Sindacato Autonomo di Polizia prese una dura posizione
contro questo aspetto della legge Bossi-Fini. Scriveva il 25
settembre 2008 il segretario del SAP Riccardo Tanzi dopo
un' audizione alla Commissione Giustiza del Senato: "prevedendo l'arresto
obbligatorio in flagranza ed il processo per direttissima, implica che gli
stranieri vadano presi e accompagnati non in carcere ma presso le strutture di
polizia e tenuti in custodia fino al giorno dopo quando ci sara' il processo.
Cio' - ha evidenziato - comporta che le pattuglie dovranno abbandonare il
territorio per sorvegliare i fermati: ci sara' quindi meno
sicurezza". Proseguiva il SAP: "La norma aggravera'
il sovraffollamento delle carceri e determinera' un aumento
esponenziale dei processi". Fatti che si sono regolarmente avverati.
"Ancora piu' grave -proseguiva il segretario del Sap - l'articolo che
allunga i tempi di detenzione nei Cie. In queste strutture - ha ricordato
- ci sono gia' tanti problemi, con frequenti rivolte e danneggiamenti:
portare a 18 mesi la permanenza significa dover destinare ancora piu' uomini e
mezzi per la sorveglianza; personale che viene ancora una volta
sottratto al territorio". Ecco perchè alla prova dei fatti
il "reato di clandestinità" non ha risolto nulla aggravando solo
i costi per la Giustizia, con meno sicurezza per le strade, senza combattere il
fenomeno e lo sfruttamento legato a quest'ultimo, addirittura aggravandolo. Il
duro giudizio delle forze di Polizia era stato riconfermato lo scorso maggio in
una intervista dove spiegava nuovamente che il reato di clandestinità fermava
le espulsioni degli irregolari. Con questo emendamento le espulsioni dei
cittadini irregolari potranno procedere per via civile, senza inghippi, senza
inutili spese burocratiche (che gravano sulle tasche dei cittadini italiani),
chi troverà persone in mezzo al mare potrà salvarle senza incorrere in nessun
tipo di reato. Non lasceremo più morire nessuno in maniera inumana, ci
sarà più sicurezza, più legalità e più umanità.
(fonte:
beppegrillo.it / parlamento)
E qui viene
il lieto fine. L’unica, piccola notizia buona di oggi: guardando sui loro siti
e profili, i razzisti del M5s, nel cercare di guadagnare voti a destra e
sinistra in modo schizofrenico, perdono proprio i consensi di quei
preziosissimi razzisti che li hanno votati per il loro giustizialismo e si
sentono oggi traditi dalla mancanza di cinismo dei grillini in commissione
giustizia. I quali, in modo scomposto e con un faticosissimo copia-incolla, si
sono affrettati a chiarire che gli immigrati potranno essere deportati più
celermente e più a basso costo proprio grazie al loro emendamento, proprio come
volevano i poliziotti del Sap: senza più lasciar morire nessuno “in maniera
inumana”.
A me, di
umano, piacciono le parole della mamma di Federico Aldrovandi riferite al Sap:
“gli agenti condannati e coloro che dimostrano loro solidarietà non perdono
occasione per dimostrarsi disumani”.
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